Cultura
Pedalare in Francia per scoprire la Svizzera
© DFAE
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Redazione
3 anni fa
L’ambasciata svizzera in Francia ha lanciato un’iniziativa per scoprire gli elementi franco-svizzeri che si trovano nel paese gallico. Abbiamo parlato del progetto con l’Ambasciatore Roberto Balzaretti, così come sulla settimana dell’italianità.

Cosa hanno in comune Francia e Svizzera oltre a una grande produzione di formaggi? Lo abbiamo chiesto a Roberto Balzaretti, ambasciatore svizzero in Francia, che percorre il paese transalpino in bicicletta alla scoperta del territorio e delle iniziative franco-svizzere in un progetto chiamato “En route avec la Suisse”. Un viaggio che rientra nell'ambito dell'iniziativa dell’Ambasciata e della settimana dell’italianità, che si celebra da lunedì 17 a sabato 22 ottobre.

Il progetto “En route avec la Suisse"

L’ambasciatore ha già attraversato quattro tappe e settimana prossima affronterà la quinta, la quale prevede di percorrere il territorio transalpino affacciato sull'Oceano Atlantico. Questo progetto di due anni si suddivide in un totale di dodici tappe che attraversano la Francia per scoprire le comunità che plasmano quotidianamente le relazioni bilaterali franco-svizzere.

Lei è rappresentante della Svizzera all’estero, ma anche del Ticino. Perché l’italiano è fondamentale per la Confederazione svizzera?

“La Svizzera senza l’italiano non sarebbe la Svizzera. L’italiano è una componente essenziale del nostro paese, che non è omogeneo quanto a lingua e cultura ma che è costruito attorno ad un progetto politico unico al mondo, caratterizzato da lingue e culture diverse.”

A proposito di scambi culturali, l’Ambasciata promuove il progetto “En route avec la Suisse”: in cosa consiste il progetto?

“Questo progetto è un modo per scoprire la realtà svizzera sul territorio francese e sottolineare così l’importanza della relazione bilaterale franco-svizzera. Le due nazioni hanno numerose realtà in comune, tra cui una lingua, e legami storici molto forti. Inoltre non bisogna dimenticare che la Svizzera è il terzo investitore straniero in Francia. Vi sono quasi 210'000 Svizzeri che vivono in Francia e, viceversa, circa 190'000 francesi che vivono in Svizzera – spesso persone con la doppia nazionalità. A titolo di esempio, tanti concittadini hanno lasciato la Svizzera agli inizi del XX secolo – molti anche dal Ticino – per cercare fortuna altrove, Francia compresa. Quasi ovunque in Francia si trova oggigiorno una presenza franco-svizzera, che si può osservare soprattutto quando si attraversa un territorio in bicicletta, viaggiando a 30 km/h".

Nel quadro di questo progetto, quali iniziative franco-svizzere ha potuto constatare?

“Ve ne sono state numerose. Per citarne alcune, l’università di Alta Alsazia ha una serie di studi elvetici, uno dei quali si concentra sulle nostre 4 lingue nazionali e il nostro sistema istituzionale. Vi sono anche la mediateca di Villeurbanne progettata da Mario Botta, o ancora il convento di Santa Maria della Tourette architettato da Le Corbusier. Le tracce elvetiche sono ovunque, e le 1'300 piccole e grandi aziende svizzere che hanno una presenza capillare sul territorio francese ne sono un ulteriore esempio.”

Ci ha appena spiegato gli elementi che accomunano questi due paesi, ci può invece spiegare quali sono le principali differenze? E come si possono avvicinare?

“La principale differenza, nonché la più evidente, è che la Francia è più omogenea dal punto di vista culturale, con una lingua comune che unisce i cittadini. Le varie regioni francesi mantengono sì le loro differenze, ma hanno questo collante comune che prevale. Inoltre, la struttura istituzionale e politica è molto diversa. La Francia ha un governo centrale e un presidente con le sue prerogative, mentre noi abbiamo fatto dell’autonomia locale il nostro perno. Nonostante ciò, bisogna ricordare che sebbene funzioniamo in modo diverso queste differenze ci arricchiscono e non ci impediscono di dialogare e di costruire insieme. Per il resto, in realtà vi sono molte meno differenze di quanto ci si immagini e vi sono sempre modi per trovare delle soluzioni alle sfide comuni.”

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