Svizzera
Parmelin scrive ai Cantoni: “Agite”
Immagine Crinari
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Daniele Coroneo
4 anni fa
Ribadendo quanto chiesto ieri dal suo collega Berset, il presidente della Confederazione richiama alle proprie responsabilità i Cantoni, a cui chiede di prendere misure locali. Questi però rispediscono al mittente l’invito

Parmelin fa la predica ai Cantoni: il presidente della Confederazione scrive ai Governi cantonali invitandoli, coerentemente con quanto affermato ieri in conferenza stampa a Berna da Alain Berset, ad adottare autonomamente nuove misure valide a livello cantonale.

“Preparate gli ospedali”
Nella lettera di quattro pagine di cui il TagesAnzeiger è entrato in possesso, il presidente della Confederazione invita i 26 Cantoni a preparare i rispettivi sistemi ospedalieri al peggio, similmente a quanto “abbiamo visto di recente nei Paesi a noi vicini” (traduzione dal tedesco, ndr). In particolare, “ospedali privati, anestesisti indipendenti e personale degli ambulatori” devono potere essere coinvolti nel sostegno agli ospedali dove sono trattati pazienti Covid. “Anche il rinvio di interventi non urgenti deve essere preparato accuratamente”.

“Scarsa accettazione nelle regioni con incidenza bassa”
Tuttavia, Parmelin dice a chiare lettere che eventuali misure di contenimento dei contagi a livello nazionale arriveranno solo se i “Cantoni avranno preso tutte le misure possibili di loro competenza per fermare quest’evoluzione negativa”. Il motivo di questo orientamento sono, come già spiegato ieri, le forti differenze regionali attualmente esistenti nella situazione pandemica: “Il Consiglio federale si aspetta che la volontà di aderire ancora una volta a misure drastiche a livello nazionale sia probabilmente scarsa nelle regioni con bassa incidenza”. Se misure dure a livello nazionale venissero prese troppo presto, si metterebbe a dura prova la solidarietà tra vaccinati e non vaccinati e fra regioni con alti e bassi tassi di vaccinazione, per esempio con un trasferimento potenzialmente malvisto di pazienti da cantoni molto colpiti a cantoni con una situazione più favorevole.

La risposta dei Cantoni
Non si è però fatta attendere la reazione dei direttori cantonali della sanità, riuniti oggi nella loro assemblea plenaria. In sostanza, i ministri della sanità hanno rispedito al mittente gli inviti, velati di biasimo, di Parmelin. Se essi riconoscono di potere introdurre nuove misure, e infatti alcuni di loro si sono già attivati in questo senso o lo stanno facendo in questi giorni, richiamano a loro volta la Berna federale alle proprie responsabilità, con regole valide a livello nazionale. “A volte ho la sensazione che il Consiglio federale consideri il virus come cantonale”, ha dichiarato al TagesAnzeiger il direttore della sanità e socialità lucernese Guido Graf. “Mi sarei aspettato che la Confederazione facesse di più”.

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