
"Dopo diversi tentativi parlamentari falliti, siamo finalmente in dirittura d'arrivo". Pro Juventute commenta così la decisione del Consiglio nazionale di integrare l'educazione non violenta nel Codice civile svizzero (Cc), che definisce "un momento storico e un passo importante per i diritti dei bambini".
Educare "senza ricorrere alla violenza"
Il progetto governativo, che realizza una mozione accolta dal parlamento, prevede all'articolo 302 del Cc che i genitori debbano educare il figlio "senza ricorrere alla violenza, segnatamente senza punizioni corporali né maltrattamenti degradanti". Inoltre, in caso di difficoltà educative, i genitori possono rivolgersi "insieme o separatamente", a consultori istituiti dai Cantoni.
"Ora tocca al Consiglio degli Stati"
La Camera del popolo ha approvato la modifica del Cc con 134 voti a 56 e 2 astensioni, ma ora il dossier andrà sui banchi della Camera dei cantoni. "Ogni bambino ha il diritto di essere protetto dalla violenza: questa è la richiesta dell'articolo 19 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia, che la Svizzera ha ratificato nel 1997", aggiunge Pro Juventute, che spiega come "ii diritto a un'istruzione priva di violenza per i bambini, sancito dalla legge, è una parte essenziale di questo diritto". Ma dopo la decisione del Consiglio nazionale, "ora tocca agli Stati compiere l'ultimo passo per raggiungere questa importante pietra miliare per i diritti dei bambini in Svizzera".
"La Svizzera non tollera la violenza sui bambini"
Sempre più bambini e giovani "si rivolgono al servizio di consulenza 147 di Pro Juventute a causa di violenza domestica: una tendenza preoccupante". Ed è qui che entra in gioco quanto deciso dalla Camera bassa. "L'inserimento del principio dell'educazione senza violenza nel Codice civile è un segnale chiaro e atteso da tempo: la Svizzera non tollera la violenza sui bambini. L'inserimento di questo principio nella legge, come richiesto da anni dal Comitato Onu per i diritti dell'infanzia, non solo rafforza la protezione dei bambini e dei giovani, ma migliora anche l'atteggiamento della società nei confronti di un'educazione non violenta e sostiene un lavoro di prevenzione mirato".
"Servono misure di accompagnamento"
L'esperienza della consulenza per genitori di Pro Juventute, viene infine spiegato, "dimostra che la violenza in ambito educativo si verifica spesso in situazioni di sovraccarico e stress. Le norme giuridiche da sole non sono quindi sufficienti". Per questo "sono necessarie misure di sensibilizzazione e di sostegno complete, come già previsto dal Consiglio federale nel suo messaggio. Solo un approccio globale consentirà di raggiungere tutte le famiglie in Svizzera e di rafforzare i diritti dei bambini e dei giovani in Svizzera a lungo termine".