Svizzera
No a indennizzo milionario per il marito di un'ex-ambasciatrice
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Keystone-ats
3 mesi fa
Il Tribunale federale ha respinto le pretese dell'uomo per un ammontare di 220 milioni di franchi. L'alta Corte ha giudicato il ricorso irricevibile poiché privo di argomenti sufficienti.

Nessun risarcimento per il marito dell'ex ambasciatrice svizzera in Venezuela licenziata nel 2016. Lo ha stabilito il Tribunale federale, confermando la decisione del Tribunale amministrativo federale (TAF) che aveva respinto le pretese dell'uomo per un ammontare di 220 milioni di franchi.

Perché la richiesta

Il ricorrente, con doppia cittadinanza svizzera e iraniana, rinfacciava al Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) e al Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) di non aver adottato "misure di accompagnamento" a suo favore dopo l'allontanamento della moglie dall'amministrazione federale. Questa negligenza avrebbe portato alla confisca da parte dell'Iran di un edificio del valore di 20 milioni che l'uomo possedeva a Teheran, nonché di un conto da mezzo milione di franchi.

Ricorso irricevibile

Nella su sentenza, la massima corte elvetica ha giudicato il ricorso irricevibile poiché privo di argomenti sufficienti. I giudici di Mon Repos rammentano gli argomenti del TAF che aveva già rigettato le pretese dell'uomo nell'ottobre 2024. Secondo quest'ultima istanza, precisa la sentenza, la Svizzera non aveva commesso alcunché di illegale in questo caso, poiché non era obbligata a garantire la protezione del coniuge di un diplomatico nei confronti del suo Paese d'origine. Inoltre, l'interessato non ha dimostrato l'esistenza del presunto danno, ossia il possesso dell'edificio e del conto bancario. Infine, non è stato dimostrato nemmeno il nesso di causalità fra il torto subito e il presunto atto illecito.

(Sentenza 2C_631/2024 del 9 gennaio 2024).