Aviazione
Meno F-35, fioccano critiche da tutti i fronti dopo la decisione del Governo
© Shutterstock
© Shutterstock
Keystone-ats
12 ore fa
Il Consiglio federale ha deciso di acquistare meno aerei da combattimento F-35, suscitando critiche da parte dei partiti borghesi che vogliono mantenere il numero iniziale. Alcuni chiedono un approccio diverso alle minacce attuali, mentre altri ritengono necessario ordinare tutti i jet necessari per garantire la sicurezza della Svizzera.

La decisione annunciata oggi dal Consiglio federale di acquistare meno aerei da combattimento F-35 ha sollevato un polverone di critiche da parte dei partiti. Quelli di area borghese vogliono che sia mantenuto il numero iniziale di 36 apparecchi, mentre il PS chiede un cambio di approccio, adeguato alle nuove minacce. "Sono deluso che il Consiglio federale non abbia avuto il coraggio di ordinare 36 jet", ha affermato il consigliere agli Stati Werner Salzmann (UDC/BE) all'agenzia Keystone-ATS, aggiungendo che il Governo dovrebbe ordinare i velivoli rimanenti e poi includere il credito aggiuntivo nel prossimo messaggio sull'esercito.

Centro

La collega centrista Andrea Gmür-Schönenberger (LU), pur ritenendo giusto che il credito di sei miliardi di franchi venga utilizzato, si è detta "scioccata che il Consiglio federale non si renda conto che ci troviamo in una situazione internazionale così pericolosa". Rimandiamo sempre tutto, ha poi aggiunto, ma "a un certo punto sarà semplicemente troppo tardi".

PLR

Per il PLR, la Svizzera ha bisogno di tutti i jet da combattimento "necessari per garantire la sua sicurezza". In una nota, il partito ha pertanto chiesto che gli aerei rimanenti vengano acquistati al più presto. Il rischio di terrorismo è in aumento in Europa, ha ricordato, citando l'esempio dei droni non identificati che hanno sorvolato l'aeroporto di Monaco di Baviera (D), a meno di 250 km dalla Svizzera.

SSU

La Società Svizzera degli Ufficiali (SSU), tramite il suo presidente Michele Moor, ha dichiarato a Keystone-ATS che questa decisione è in "palese contraddizione con le attuali realtà della politica di sicurezza". Per la SSU, il Dipartimento federale della difesa (DDPS) e l'esercito hanno sempre dimostrato che 36 aerei da combattimento costituiscono la soglia minima assoluta per garantire anche solo una protezione rudimentale dello spazio aereo svizzero dalle minacce provenienti dall'alto. Durante la conferenza stampa odierna, è stato reso noto che il DDPS sta esaminando un possibile aumento delle forze aeree da difesa, per arrivare a 55-70 aerei da combattimento moderni, indipendentemente dal tipo di velivolo. La proposta scontenta i Verdi Liberali, che faticano a immaginare che la Svizzera possa, in caso di crisi, utilizzare così tanti aerei a reazione.

Alleanza "Stop F-35"

Questa possibilità non ha fatto breccia nemmeno a sinistra. L'alleanza "Stop F-35" (composta da PS, Verdi e Gruppo per una Svizzera senza esercito) vede nel piano comunicato oggi dal ministro della difesa Martin Pfister una continuazione della "débâcle" della sua predecessora Viola Amherd. Per l'alleanza, la popolazione è stata ingannata durante la votazione popolare del 27 settembre 2020, se ora si parla di acquistare fino a 40 aerei da combattimento supplementari. "Il doppio dei jet non significa automaticamente il doppio della sicurezza", ha fatto notare il consigliere nazionale Beat Flach (AG) in una nota. Per Priska Seiler Graf (ZH), della Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale, è "interessante" che Pfister stia lasciando aperta la questione del tipo di aereo per quanto riguarda un possibile ampliamento della flotta di caccia. La consigliera agli Stati Franziska Roth (SO), ha da parte sua definito scandaloso il fatto che il Consiglio federale voglia lasciare inalterato il contratto e ha chiesto che venga riconosciuta la minaccia rappresentata dai droni, che richiede misure completamente diverse rispetto a "jet di fascia alta dipendenti dagli Stati Uniti".