Svizzera
Inquilini: “Bisogna porre un limite al caro-affitti”
Keystone-ats
2 anni fa
Il presidente dell'Associazione svizzera inquilini Carlo Sommaruga chiede con urgenza alla politica di agire: non sono solo le persone con salari bassi ad essere colpite dagli aumenti degli affitti. Il problema si è allargato adesso alla classe media.

La politica deve attivarsi di fronte agli enormi profitti dei proprietari di immobili: è quanto chiede l'Associazione svizzera inquilini (ASI) secondo cui, di fronte all'esplosione delle pigioni, è necessario intervenire per garantire a tutti alloggi a prezzi accessibili. Nel corso di un incontro odierno con i media, l'ASI ha chiesto con insistenza meccanismi per porre un freno al costante aumento - perlopiù abusivo - degli affitti. In un documento di posizione, l'associazione denuncia la "frenesia delle disdette" e gli "affitti abusivi". Tuttavia, ricorda che "il diritto alla casa è un diritto fondamentale" e che, in quanto bene essenziale, l'alloggio deve "sfuggire alle regole del mercato".

Oltre 10 miliardi all’anno a causa di pigioni abusive

Forte di recenti analisi, l'ASI ha fatto notare che inquilini vengono spremuti di ben 10,4 miliardi di franchi all'anno a causa delle pigioni abusive. Nel 2021, tale cifra ammontava a 370 franchi al mese per famiglia in affitto, che vengono direttamente intascati dai gruppi immobiliari, precisa Linda Rosenkranz, segretaria generale dell'ASI. Spesso gli inquilini non osano far valere i loro diritti quando firmano un contratto per un appartamento: soltanto lo 0,2% degli affitti di nuovi contratti di locazione vengono contestati.

Si esige un cambio di paradigma

Il Consigliere agli Stati Carlo Sommaruga (PS/GE), presidente dell'ASI, ha chiesto con urgenza alla politica di agire: non solo le persone con bassi salari sono colpite da questi aumenti; adesso il problema si è allargato alla classe media. Attualmente, gli inquilini possono chiedere riduzioni della pigione solo individualmente. Ma poiché hanno un assoluto bisogno di un tetto sulla testa, spesso non hanno il coraggio di far valere i propri diritti. Per questo è necessario un meccanismo di controllo automatico a livello istituzionale sia degli affitti sia dei rendimenti. L'associazione sottolinea anche che l'aumento dei prezzi dell'energia e dei costi accessori "pesa sul portafoglio dei locatari". L'Ufficio federale delle abitazioni (UFAB) ha inoltre annunciato che il tasso di interesse di riferimento aumenterà nuovamente nel 2023, il che probabilmente provocherà un aumento degli affitti. L'ASI chiede quindi misure di accompagnamento per far fronte a questa situazione. Stando alle previsioni di Raiffeisen di inizio febbraio, le pigioni stanno per aumentare sensibilmente in Svizzera non solo a causa dell'aumento dei tassi di interesse, ma anche a causa della penuria di alloggi dovuti al forte impulso immigratorio. Sempre secondo uno studio della banca, la differenza tra le pigioni effettive e quelle che dovrebbero essere se la legge fosse applicata correttamente è stata stimata a 14 miliardi all'anno.

Le richieste

La lista delle richieste dell'ASI include anche l'istituzione di un piano generale per accelerare la costruzione di alloggi pubblici "in conformità con il mandato istituzionale". Infine, l'organizzazione chiede al Parlamento di fermare gli attacchi della lobby immobiliare al diritto di locazione. Questi saranno discussi dal Consiglio nazionale e dal Consiglio degli Stati il 7 marzo. L'associazione degli inquilini aggiunge che "verranno utilizzati tutti gli strumenti disponibili per migliorare la situazione degli inquilini". "Lo Stato deve riprendere il controllo sul mercato immobiliare, una rivendicazione essenziale per poter regolare le pigioni", ha aggiunto ancora Sommaruga.

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