
La Germania si è qualificata per le semifinali degli Europei femminili in corso in Svizzera, superando la Francia ai rigori dopo un 1-1 maturato nei tempi regolamentari e supplementari. Una prestazione di tenuta collettiva per la squadra tedesca, rimasta in dieci dopo soli 13 minuti di gioco e costretta a gestire l’inferiorità numerica per oltre 100 minuti.
Parate spettacolari
Determinante il contributo della portiera Ann-Katrin Berger, classe 1990, che ha effettuato interventi chiave durante l'intera partita e si è distinta anche nella serie dei rigori: al momento dei penalty non solo ne ha fermati due, ma ha anche battuto dal dischetto la sua collega francese. "Ho fatto solo la mia parte. Non sono una persona molto emotiva, sono contenta di essere qui e di giocare in questa squadra", ha commentato Berger a fine gara, sottolineando il valore del gruppo più che le prestazioni individuali: "ora siamo in semifinale, ed è questo che conta".
Resiliente in campo e nella vita
La 35enne portiera ha messo alle spalle i suoi problemi di salute - un tumore alla tiroide che si è presentato due volte - e ha riaffermato la propria solidità tecnica e mentale in un match ad alta intensità. I media tedeschi e internazionali hanno messo lei in copertina, "l'eroina", nei resoconti della partita, un ruolo che l'interessata non si vede tagliato addosso: "Quanto a me, qualunque cosa sia successa nel 2022 appartiene al passato e non vedo l'ora che arrivi il futuro. Per me, ora vivo al meglio e sono in semifinale".