Svizzera
Greta Gysin si chiama fuori e rinuncia alla presidenza dei Verdi
©Chiara Zocchetti
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Redazione
un anno fa
La ticinese ha preso questa decisione per motivi personali e professionali, nonché per concentrarsi al meglio sulla carica di presidente della Commissione istituzioni politiche.

Nessuno finora si è fatto avanti per sostituire Balthasar Glättli alla presidenza dei Verdi svizzeri: anche una "papabile" di peso come la consigliera nazionale Greta Gysin, informa oggi RSI, rinuncia a candidarsi. La deputata e sindacalista di Rovio ha fatto sapere di rinunciare alla candidatura per motivi personali e professionali, nonché per concentrarsi al meglio sulla carica di presidente della Commissione istituzioni politiche.

"L'idea mi stuzzica, ma al momento non riesco a garantire il tempo e l'energia necessari"

"Dopo una lunga riflessione", spiega la consigliera nazionale su Instagram, "ho deciso di non mettermi a disposizione per la presidenza del partito nazionale. Nonostante l‘idea di mettermi alla guida del partito nazionale mi stuzzichi parecchio, devo riconoscere che al momento non ci sono margini di manovra per alleggerire la mia agenda, e garantire così il tempo e l’energia necessari per assumere un nuovo mandato politico. Con la presidenza della Commissione istituzioni politiche del Consiglio nazionale ho infatti un impegno di rilievo per i prossimi due anni. Anche a livello professionale e privato nei prossimi mesi ci saranno cambiamenti importanti, che richiedono e meritano tempo e energia". Il partito ecologista, continua Gysin, "attraversa un periodo delicato, e i prossimi anni saranno essenziali per tematiche centrali come la svolta energetica e la difesa contro lo smantellamento delle assicurazioni sociali e del servizio pubblico. Continuerò in questo senso a dare il mio contributo, con dedizione ed entusiasmo, in Consiglio nazionale e nei ruoli che ricopro e intendo mantenere all’interno del partito, primo fra tutti la vice presidenza del gruppo all’Assemblea federale".  

Le altre rinunce

È di oggi la notizia che nemmeno il consigliere nazionale e imprenditore friburghese, Gerhard Andrey, già candidato lo scorso 13 di dicembre al Consiglio federale, intende farsi avanti. Ciò vale anche per il neocastellano Fabien Fivaz che non vuole rinunciare ai suoi incarichi in commissione. Questi annunci sono arrivati qualche giorno dopo quello analogo della consigliera nazionale bernese e capogruppo parlamentare Aline Trede. La ginevrina Lisa Mazzone, che ha perso il seggio agli Stati alle ultime elezioni a vantaggio di Mauro Poggia (MCG), non si è invece ancora espressa.

La scadenza è fissata per il 4 febbraio. I delegati designeranno il nuovo presidente il 6 aprile in occasione dell'assemblea.