
Non tira buona aria nelle dogane svizzere. A permanere fonte di malumori, in particolare nel personale, è il progetto di riorganizzazione dell’Amministrazione federale delle dogane (Afd). Un progetto pilota, portato avanti da circa un anno, prevede fra le altre cose la formazione di pattuglie miste di guardie di confine e di funzionari doganali civili. Questi ultimi, senza avere la stessa formazione impartita alle guardie, dovrebbero anche girare armati. È pure per questo motivo che il sindacato Garanto, competente per i lavoratori al servizio dell’Afd, chiedeva già lo scorso marzo l’interruzione del progetto pilota.
Quesiti al Consiglio federale
A rincarare la dose ci pensa però in questi giorni Greta Gysin. La consigliera nazionale dei Verdi è anche co-presidentessa del sindacato Transfair, che pure rappresenta parte del personale doganale. Secondo quanto riportato dal portale watson.ch, nella sessione straordinaria delle Camere in agenda la prossima settimana, la parlamentare ticinese intende presentare due interpellanze. Al Governo, Gysin chiede delucidazioni sulle fluttuazioni del personale e sulle assenze per malattia, sull’entità e sui tempi di realizzazione previsti dal grande piano di riorganizzazione dell’Afd, sulla base legale per il possibile scioglimento del corpo delle guardie di confine, nonché sull’armamento del personale civile.
“Dogane in buone mani?”
Ma non finisce qui, perché i quesiti si fanno ancora più espliciti: “il Consiglio federale ritiene che l’Afd sia ancora in buone mani?” Quello che doveva essere un semplice “progetto di digitalizzazione, è presto divenuta una completa riorganizzazione dell’Afd, la cui entità e la cui esecuzione fanno sorgere sempre più interrogativi e preoccupazioni”. Pertanto, per la consigliera nazionale è necessaria “un’indagine indipendente della situazione nell’Amministrazione federale delle dogane”.
Da parte sua, il direttore del Dipartimento federale delle finanze Maurer, competente per il settore delle dogane, ha già ribadito il proprio sostegno al direttore dell’Afd Christian Bock.
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