Affitti
Aumento del tasso di riferimento, Associazione Inquilini: "Attenzione ad abusi"
© CdT/Chiara Zocchetti
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Keystone-ats
2 anni fa
Secondo l'Associazione Svizzera Inquilini, malgrado il tasso di riferimento sia sceso nove volte, gli inquilini non avrebbero beneficiato di altrettante riduzioni dell'affitto.

Dopo l'aumento del tasso di interesse di riferimento, l'Associazione Svizzera Inquilini (ASI) mette in guardia da aumenti abusivi degli affitti. Se i proprietari non hanno applicato le precedenti riduzioni del tasso di interesse di riferimento, non c'è motivo per un aumento. E i costi sono spesso sovrastimati. Gli inquilini devono quindi valutare con attenzione un aumento dell'affitto, consiglia l'ASI in una nota diffusa oggi in seguito all'annuncio dell'incremento del tasso fatto oggi dall'Ufficio federale delle abitazioni (UFAB). Per difendersi dagli aumenti abusivi, gli inquilini devono presentare un ricorso presso la commissione arbitrale competente entro 30 giorni dal ricevimento dell'avviso.

Quelle mancate diminuzioni

È la prima volta dal 2008 che il tasso di interesse di riferimento aumenta. Fino ad allora era sceso nove volte. Secondo l'ASI, ogni volta gli inquilini avrebbero avuto diritto a una riduzione dell'affitto. Tuttavia, solo il 30% dei proprietari ha fatto questo passo. Secondo i calcoli dell'associazione, gli affitti sarebbero dovuti diminuire per un totale di nove miliardi di franchi. Ma è successo il contrario: gli affitti sono aumentati per anni. Per Carlo Sommaruga, presidente dell’ASI Svizzera, "il sistema attuale ha fallito. Abbiamo bisogno con urgenza di un controllo automatico e regolare delle pigioni in Svizzera. Anno dopo anno, gli inquilini si vedono negare ingiustamente miliardi di franchi che vengono a mancare nel loro bilancio familiare".

"Agire rapidamente"

“È importante che gli inquilini esaminino attentamente se una correzione della loro pigione risulta giustificata e se non è troppo alta”, precisa Michael Töengi, vice-presidente dell’ASI Svizzera. Sovente, certi fattori di costo "sono sovrastimati dalla parte locatrice o non vi è alcuna ragione di aumentare la pigione perché le diminuzioni del tasso di riferimento non sono state trasferite". Per difendersi contro tali aumenti abusivi delle pigioni, le parti inquiline devono agire e contestare l’aumento presso l’ufficio di conciliazione competente entro un termine di 30 giorni a partire dalla ricezione della notifica d’aumento. “Bisogna agire con rapidità perché un aumento ingiustificato della pigione non può essere più contestato dopo la scadenza del termine”, sottolinea ancora Carlo Sommaruga. “Chiunque non reagisce a tempo pagherà in modo durevole una pigione troppo alta.” La cosa è più grave perché la nuova pigione sarà la base per futuri aumenti, "che saranno inevitabilmente legati ai prossimi incrementi del tasso di riferimento previsti negli anni a venire".

Sostegno dell’ASI per la verifica delle pigioni

L’ASI incoraggia quindi gli inquilini a verificare subito la loro pigione appena ricevono una notifica d’aumento. In un primo momento, gli inquilini possono utilizzare il calcolatore d’affitto dell’ASI disponibile al link www.asi-infoalloggio.ch/calcolatore-riduzione-del-canone-daffitto/.     

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