Carovita
Aumentato del 4.1% il costo dei beni di uso quotidiano
©Chiara Zocchetti
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Redazione
3 anni fa
È quanto registrato lo scorso mese di agosto rispetto a luglio. L’aumento è superiore rispetto all’indice nazionale dei prezzi di consumo, salito del 3.5% in agosto. Il Ticino è dove l’inflazione è percepita maggiormente.

Da qualche mese tutto costa di più. Benzina, energia, alimenti, beni di primo consumo hanno visto aumentare i propri prezzi. “Nel mese di agosto i prezzi dei beni di uso quotidiano sono aumentati del 4.1% in Svizzera rispetto a luglio”. È quanto mostra l’indice dei prezzi di consumo di Comparis, pubblicato in collaborazione con il Centro di ricerca congiunturale (KOF) del Politecnico federale di Zurigo (ETH). Lo studio, viene spiegato, “misura l’inflazione effettivamente percepita dai consumatori. Per il calcolo viene considerato esclusivamente l’andamento dei prezzi dei beni consumati regolarmente dalla popolazione, rimuovendo i fattori di contenimento dell’inflazione come gli affitti o i beni durevoli.”

Svizzera italiana, la regione che soffre di più

“La Svizzera italiana continua a essere la regione più colpita dai rincari, anche se la differenza con la Svizzera romanda è diminuita. Con 105,9 punti, il Ticino continua ad avere il livello più alto dell’indice – che corrisponde all’inflazione più alta percepita nel Paese (Svizzera tedesca 105,6, Svizzera francese 105,7). In percentuale, in Ticino tra agosto 2021 e agosto 2022 i prezzi per i beni di uso quotidiano sono aumentati del 4,3%, un incremento pari a quello registrato nella Svizzera romanda (Svizzera tedesca: +4%)”, conclude lo studio.

Il rincaro maggiore registrato nelle strutture sociali

Il primato di agosto, per quanto riguarda l’aumento più marcato dei prezzi, è stato registrato nelle strutture sociali con un +7.7% rispetto a luglio (0%). A seguire ci sono gli accessori per l’abbigliamento, dove è stato registrato un +7.3% (-6.3% a luglio), e margarina, grassi e oli commestibili con un incremento del 6,2% (mese precedente: +0,3%). Nella top 5 degli incrementi maggiori sono anche presenti il caffè acquistato nei negozi al dettaglio, +5.7% (-2.9% a luglio) e le scarpe da uomo, +5.3% ad agosto (-7.6% a luglio).

Coppie senza figli le più colpite dal rincaro

Coppie senza figli con meno di 65 anni. È l’identikit di chi sta subendo maggiormente il rincaro. Per loro il tasso di rincaro attualmente percepito rispetto al 2021 è del 4.4%. Per questa categoria, viene spiegato, in agosto il costo della vita è comunque diminuito rispetto a luglio e agosto, dove l’aumento era, rispettivamente, del 6 e del 6.3%. A percepire in forma minore il caro vita, sempre secondo lo studio, le economie domestiche monoparentali con figli. Per loro, l’inflazione percepita negli ultimi 12 mesi è stata del 3,7% (variazione rispetto a luglio 2022: -0,4%). Nella pratica, però, questa categoria risente l’inflazione “dato che spesso dispongono di un reddito ridotto”.

I rincari maggiori negli ultimi 22 anni: energia e sigarette

“Da maggio 2000, i prezzi dell’energia per il riscaldamento sono aumentati del 187%, le sigarette costano il 96,6% in più, i costi dei servizi finanziari sono saliti del 94%, e i prezzi degli altri prodotti del tabacco hanno subito un rincaro del 76%”, scrivono gli esperti. “Infine, giornali e riviste costano il 73,3% in più. Per quanto riguarda i prodotti che hanno registrato il rincaro maggiore tra luglio e agosto 2022, l’andamento dei prezzi dagli anni 2000 è stato il seguente: i prezzi delle strutture sociali sono aumentati del 42,9%, la margarina e i grassi e gli oli alimentari sono aumentati del 17,7% e oggi il caffè costa il 9,9% in più. I prezzi degli accessori per l’abbigliamento sono invece diminuiti del 6,3% e le scarpe da uomo sono il 18,1% più convenienti.”

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