
Stadler ha presentato ricorso al Tribunale amministrativo federale (TAF) contro l'appalto da due miliardi di franchi assegnato dalle FFS a Siemens per 116 nuovi treni a due piani. Lo annuncia la stessa azienda turgoviese, che precisa di aver intrapreso questo passo per "garantire la trasparenza richiesta dal pubblico. Dopo un esame approfondito della decisione di aggiudicazione, continuiamo a non comprenderne la valutazione", spiega il presidente del consiglio di amministrazione di Stadler, Peter Spuhler, citato in un comunicato. La documentazione messa a disposizione non ha permesso di chiarire le questioni ancora aperte, precisa la nota.
I dubbi di Stadler
Stadler afferma di non capire come mai nella categoria "sostenibilità" abbia ottenuto solo la metà dei punti assegnati a Siemens. "E ciò nonostante Stadler sia l'unico offerente a produrre interamente il treno in Svizzera". L'azienda si chiede anche come sia possibile che un treno che esiste solo sulla carta, quello di Siemens, abbia ottenuto valutazioni migliori rispetto a un treno "che da molti anni ha dato prova della sua affidabilità e dispone di dati concreti". Stadler qui fa allusione ai suoi convogli KISS, che, come dichiarato dallo stesso produttore turgoviese, "circolano sulla rete FFS dal 2012 con un elevato tasso di disponibilità del 99%". Nel comunicato Stadler afferma che "questi interrogativi e altre questioni irrisolte non hanno potuto essere chiariti in modo soddisfacente durante un colloquio di debriefing avvenuto con le FFS". Per questo motivo, "un'istanza indipendente deve esaminare l'aggiudicazione", sostiene Spuhler. Stadler afferma poi di non chiedere e di non volere una protezione nazionale. "L'impresa affronta una dura concorrenza internazionale e accetta sempre i risultati chiari che portano a decisioni di aggiudicazione sfavorevoli", puntualizza la nota. Stadler, che ricorda come la differenza di prezzo tra la sua offerta e quella di Siemens sia stata solo dello 0,6%, afferma di ricorrere ai mezzi legali "solo in casi eccezionali".
116 nuovi convogli
Il 7 novembre le FFS hanno annunciato di aver ordinato 116 nuovi convogli al produttore Siemens Mobility per complessivi 2,1 miliardi di franchi. I nuovi treni sostituiranno i convogli a due piani di prima generazione della rete S-Bahn di Zurigo e circoleranno, a partire dagli anni 2030, anche sulle linee della Svizzera romanda. La decisione delle FFS ha sollevato un polverone politico, in particolare perché il treno sarà costruito in Germania: tanto da destra quanto da sinistra sono arrivate bordate contro le Ferrovie federali. Anche il sindacato Unia ha criticato la decisione, mentre quello del personale dei trasporti SEV, pur dicendosi dispiaciuto, ha affermato di non condividere le critiche. Da parte sua, a inizio mese il direttore delle FFS Vincent Ducrot si era detto fiducioso riguardo a eventuali ricorsi. "In genere vinciamo sempre questo tipo di procedura, perché siamo estremamente rigorosi nel nostro approccio", aveva dichiarato in una intervista concessa a Keystone-ATS a margine della conferenza stampa nella quale aveva annunciato l'assegnazione dell'appalto a Siemens.
