
La conclusione dell'accordo di libero scambio tra la Svizzera (e l'AELS) con i Paesi del Mercosur ha suscitato reazioni opposte. Swissmem, associazione del comparto metalmeccanico ed elettronico elvetico, ha accolto con favore la finalizzazione dei negoziati. Dal canto suo, i Verdi si dicono già pronti per lanciare un referendum contro l'intesa. L'Unione svizzera dei contadini (USC), per il momento, ne ha preso atto. Insomma i dibattiti si preannunciano accesi in Parlamento in vista della ratifica del trattato. Secondo Swissmem, si tratta di un accordo di libero scambio "importante", di cui trarrà beneficio l'intera economia. L'associazione auspica pertanto un rapido processo di approvazione. L'accordo è un raggio di luce per l'industria tecnologica svizzera, che è stata martoriata per oltre due anni, ha precisato Swissmem in una nota odierna. L'accordo esenterebbe completamente circa il 95% dei prodotti d'esportazione verso gli Stati del Mercosur dagli attuali dazi doganali, in media tra il 10 e il 16%, immediatamente o in un periodo compreso tra i quattro e i quindici anni.
USC: "esamineremo accordo nel dettaglio"
Interrogata dall'agenzia Keystone-ATS, l'USC ha dichiarato di aver preso atto della conclusione dell'accordo tra Berna e il Mercosur. "Analizzeremo attentamente il testo per valutare le opportunità e i rischi per l'agricoltura svizzera", ha dichiarato la portavoce Sandra Helfenstein. In particolare, per i contadini, "si tratta di scoprire se e quali concessioni siano state fatte per prodotti agricoli sensibili come la carne bovina, il latte e il vino", ha aggiunto la portavoce. In caso affermativo, saranno necessarie misure di accompagnamento per compensare la "perdita di competitività".
Verdi: "pronti" per un referendum
Dal canto loro, i Verdi temono che la protezione delle foreste tropicali e i diritti delle popolazioni locali "saranno definitivamente sacrificati sull'altare del libero commercio agricolo sfrenato". Gli ecologisti si dicono pertanto già "pronti" per un eventuale referendum. Una volta firmato da tutte le parti, l'accordo dovrà passare al vaglio del Parlamento e di un eventuale voto popolare in caso di riuscita del referendum. Già in febbraio, il consigliere nazionale Jean-Luc Addor (UDC/VS), membro del gruppo parlamentare di amicizia Svizzera-America Latina, ha dichiarato di aspettarsi dibattiti accesi alle Camere federali.