Fallimento FC Chiasso
Croci-Torti: “Si deve guardare al futuro in maniera positiva”
Redazione
un anno fa
Ticinonews ha raccolto diversi commenti e opinioni sul fallimento dell’FC Chiasso. L’allenatore del Lugano Croci-Torti: “Non è facile parlare oggi”. Il direttore generale rossoblù Bignotti: “Ci hanno preso in giro”. Il sindaco Arrigoni: “È un peccato”.

“Per me non è facile parlare oggi perché il Comunale è stato casa mia per almeno 25 anni, dai 5 ai 18 e dai 25 ai 33. È stata la mia seconda casa, la mia infanzia, la mia adolescenza”. Così si è espresso Mattia Croci-Torti, allenatore del Football Club Lugano, commentando ai microfoni di Ticinonews la notizia odierna del fallimento dell’FC Chiasso. “Fa male, come hanno fatto male i fallimenti delle altre squadre ticinesi, ma penso che si debba guardare al futuro in maniera positiva: a Chiasso si vive in una spirale negativa da anni e magari questo fallimento può portare in città qualche investitore locale che ha a cuore la società”.

Bignotti: “Purtroppo ce lo aspettavamo”

“Me l’aspettavo. Stiamo aspettando i soldi da giorni, ma continuano a prenderci in giro adducendo motivazioni che ogni giorno cambiano”, aveva commentato a caldo questa mattina il direttore generale dell’FC Chiasso Nicola Bignotti fuori dalla pretura dove è stato decretato il fallimento della società rossoblù. “Queste persone (gli investitori, ndr.) dicevano, ancora ieri, che avrebbero fatto un bonifico. In seguito hanno detto di no, poi hanno aggiunto che avrebbero aperto un conto”. “Una presa in giro di gente che è venuta qui chissà per quale scopo e ci ha fatto solo perdere tempo, illudendoci fino all’ultimo”. E in merito alle motivazioni “non le conosco e non mi interessano. So che queste persone hanno anche dedicato del tempo alla società presentandosi in Municipio. Non so quali siano le loro motivazioni, so che si sono interfacciate molto anche con il direttore Turati per cercare una soluzione e tutte le volte che si trovava una possibilità loro cambiavano versione”.

Turati: “Mancanza di serietà”

Degli investitori ha parlato anche il commissario alla supervisione, Guido Turati. “Il mio lavoro è quello aiutare la società a trovare una soluzione”, ha spiegato Turati. “Non è stato possibile perché questi investitori non sono stati concreti in nessun modo. I debiti totali sono di circa 3 milioni e ogni mese ci sono costi per 250mila franchi. È mancata la concretezza e probabilmente una serietà dall’altra parte”.

Ortelli: “L’Associazione fondata nel 1905 rimane, così come i suoi valori”

Quello di oggi è un giorno molto triste per tutti i tifosi del Chiasso. Non fa eccezione Luca Ortelli, memoria storica del club e autore del libro “100 anni di FC Chiasso”. Lo abbiamo raggiunto al Grotto del Carlino. Qui, il 16 ottobre del 1905 è stato fondato il Chiasso. “Ci sono molti momenti belli nella storia rossoblù”, ci ha detto Ortelli. “Pensiamo ad esempio ai periodi pionieristici in cui la squadra andò a giocare nel campionato italiano contro Milan e Bologna, oppure agli anni d’oro del Comacini, quando fu vice-campione Svizzero nella stagione 1950-51 e campione d’inverno nel 1957-58”. Una realtà di 8mila abitanti “che è riuscita a imporsi a livello nazionale. È un miracolo difficilmente ripetibile da altre parti”. C’è però un aspetto che consola Ortelli:  “L’Associazione fondata nel 1905 rimane, con i suoi colori, i suoi simboli e i suoi loghi. A fallire è la Società Anonima che gestisce il calcio professionistico”.

Arrigoni: “Una morte preannunciata”

Tra le voci raccolte non poteva mancare quella del sindaco di Chiasso, Bruno Arrigoni. “È un peccato, una morte preannunciata. Bisognerà ripartire e ricostruire il tutto”. Gli investitori “hanno presentato delle carte su cui basare un futuro e hanno anche acquistato e ripreso le azioni”. Tutti si chiedono “come mai abbiano ripreso queste azioni e poi non abbiano versato i soldi”. Probabilmente “non avevano liquidità. Non si sa, è un punto interrogativo che lascia perplessa molta gente”. Queste tre persone “erano molto semplici, senza nessuna arroganza. Hanno presentato il loro business, hanno voluto visitare le infrastrutture di Chiasso e Seseglio, e so che avevano anche preso contatto con la sezione giovanile. Sembrava tutto a posto”. Infine, per quanto riguarda gli strascichi che questa vicenda lascerà "il mancato incasso del Comune sarà di circa 130mila franchi. Non ci fa piacere, è un importo importante, ma il conto economico di Chiasso è superiore ai 60 milioni. Non ci saranno quindi ripercussioni per quanto riguarda la gestione del Comune”, ha concluso Arrigoni.

 

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