Maria Pia Ambrosetti
Cresce la frattura tra popolo e istituzioni: a Moosseedorf nasce la prima Landsgemeinde nazionale
Redazione
3 giorni fa
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In un clima carico di determinazione e consapevolezza civica, si è tenuta sabato la prima Landsgemeinde nazionale presso il monumento del Grauholz. L’iniziativa, organizzata in reazione al crescente scollamento tra cittadini e autorità federali, ha visto la partecipazione di circa 400 persone provenienti da numerosi Cantoni.

La Landsgemeinde — moderna riedizione della tradizionale assemblea popolare svizzera — è nata come risposta diretta alla mancata volontà del Parlamento e del Consiglio federale di avviare un iter democratico su dossier cruciali per la sovranità nazionale. Tra questi, le modifiche al Regolamento sanitario internazionale (RSI) dell’OMS, approvate dal Consiglio federale il 20 giugno senza alcun dibattito parlamentare, bypassando la mozione Glarner, approvata nel 2024 dalla maggioranza dell’Assemblea nazionale (v. articolo TIO o Ticinonews), e ignorando le richieste di approfondimento presentate da numerose voci critiche e petizioni popolari.

Durante l’assemblea, i partecipanti hanno espresso in modo netto e democratico la propria volontà attraverso una serie di votazioni pubbliche. I risultati parlano chiaro:

  • NO agli emendamenti del Regolamento sanitario internazionale (RSI) dell’OMS.
  • NO al finanziamento pubblico dei grandi media, accusati di appiattimento informativo e mancanza di pluralismo.
  • SÌ al referendum obbligatorio sull’Accordo quadro III con l’UE, per riaffermare la sovranità popolare in politica estera.
  • NO all’identità elettronica, già respinta nel 2021, ora ripresentata in forma poco modificata.
  • SÌ a una moratoria di 10 anni per le leggi già rifiutate dal popolo ma riproposte poco dopo, come nel caso del finanziamento pubblico dei media e dell’identità elettronica.

Uno degli esiti più forti e simbolicamente rilevanti è stata la dichiarazione condivisa dalla stragrande maggioranza dei partecipanti, che hanno affermato di non sentirsi più rappresentati né dal Parlamento né dal Governo nazionale. Una presa di posizione netta, che conferma la crisi di legittimità delle istituzioni agli occhi di una parte crescente della popolazione.

Questa Landsgemeinde nazionale, autorizzata dalle autorità locali e svoltasi in modo pacifico e ordinato, rappresenta un atto di autodeterminazione civica. Quando il processo parlamentare viene percepito come un rituale vuoto e le istanze popolari vengono sistematicamente ignorate, cresce il bisogno di forme alternative di partecipazione e rappresentanza.

Il successo dell’assemblea di Moosseedorf dimostra che lo spirito democratico elvetico è vivo ed esige rispetto: per il voto popolare, per la trasparenza nelle decisioni pubbliche e per un’informazione plurale. La fiducia si guadagna con il confronto aperto, non con la gestione dall’alto. Questo primo esercizio di democrazia diretta a livello nazionale avrà senz’altro un seguito.

Maria Pia Ambrosetti, granconsigliera HelvEthica Ticino

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