Estero
Restrizioni, l’Europa si concentra su Capodanno
Keystone-ats
4 anni fa
Molti Stati europei, sebbene in ordine sparso, rimandano a dopo Natale l’introduzione di nuove misure contro la diffusione di Omicron e l’alto numero di contagi

Omicron corre veloce e l’Europa torna a chiudersi o si prepara a farlo, in forme e gradazioni diverse. Se in alcuni Paesi le restrizioni sono già in vigore (in Olanda e Danimarca si è al confinamento numero 3), in altri le ulteriori misure slittano a dopo Natale e prendono di mira soprattutto il Capodanno, con la Germania in testa, la quale ha annunciato la chiusura delle discoteche e l’imposizione delle partite di calcio a porte chiuse nella Bundesliga dal 28 dicembre.

In otto paesi UE obbligo di tampone per gli ingressi
Per ora si procede comunque in ordine sparso. Oltre all’Italia, altri sette Stati (Portogallo, Grecia, Cipro, Austria, Irlanda, Lettonia, Svezia) hanno deciso di introdurre almeno fino alla prima settimana di gennaio l’obbligo del tampone per qualunque viaggiatore, anche all’interno dei confini dell’Unione. Questo nonostante Bruxelles abbia inizialmente contestato la decisione italiana.

Nel Regno Unito il più alto numero di casi Omicron
Nel frattempo, il Regno Unito resta il Paese con più casi Omicron di tutta questa parte del mondo (altri 90’000 ieri), sebbene con livelli d’incremento ormai analoghi a quelli francesi o tedeschi e inferiori in rapporto alla popolazione a Danimarca o Irlanda. Boris Johnson ha tuttavia escluso ulteriori restrizioni. I dati attuali “non giustificano” nuovi giri di vite “prima di Natale”, ha chiarito oggi, non senza ribadire di “non poter escludere alcuna ulteriore misura dopo” il 25 dicembre. Quel che è certo è che il tradizionale evento in piazza per Capodanno a Trafalgar Square a Londra è stato annullato. I governi locali di Scozia e Galles si sono spinti oltre: oltre a imporre l’annullamento della celebrazione di Capodanno di Hogmanay, appuntamento tradizionale pubblico a Edimburgo, ma anche limitazioni nel caso della Scozia sulle presenze in locali notturni ed eventi di massa nell’ordine delle centinaia di persone, in entrambi i territori sono state chiuse le porte negli stadi.

Alla conquista del pianeta
Non aiuta l’incertezza che domina ancora intorno alla variante Omicron. Identificata per la prima volta esattamente un mese fa in laboratori di Sudafrica e Botswana, il nuovo ceppo sta sapendo conquistare il mondo a una velocità impressionante: Omicron è stata finora riscontrata in 78 Paesi. Sono inoltre state più di 19.100 le sequenze genetiche della variante depositate nella banca dati internazionale Gisaid. Sappiamo inoltre che Omicron sta diventando prevalente in alcuni Paesi: attualmente sono almeno 15 quelli in cui la Omicron è presente nella maggior parte delle sequenze genetiche depositate; in sei di questi Paesi la Omicron ha già raggiunto il 100% delle sequenze, sostituendosi alla Delta.

In diffusione anche in Svizzera
Omicron sta prendendo piede, con sempre maggiore insistenza, anche nella Confederazione. L’Ufsp stima che la quota della variante sui nuovi contagi da coronavirus sia compresa fra il 10 e il 20%. Gli esperti federali sono preoccupati: se nell’ultima settimana i casi giornalieri hanno visto un certo calo, questa potrebbe essere “solo la calma prima di un’altra tempesta”, segnata dalla preponderanza di Omicron, con un’ennesima pressione accresciuta sugli ospedali.

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