
Ci sono notizie positive, come il calo dei contagi giornalieri e del tasso di riproduzione (sceso sotto l’1) a livello svizzero, tuttavia l’incidenza rimane alta e “questa è solo la calma prima di un’altra tempesta”, ovvero la variante Omicron. Lo ha dichiarato oggi Patrick Mathys nella consueta conferenza stampa degli esperti, tenutasi alle 14:00 a Berna. Secondo il Capo della sezione di crisi dell’Ufsp, infatti, la variante Omicron è ormai stimata tra il 10 e il 20% dei nuovi contagi, dobbiamo presumere che si diffonderà molto rapidamente (con un raddoppio ogni 2-4 giorni) e potrebbe aumentare la pressione degli ospedali. Per questo, ha dichiarato, non si può pensare a un rilassamento delle misure.
Gli ospedali infatti continuano a rimanere sotto pressione, con il numero dei pazienti in terapia intensiva che rimane sopra le 300 unità, con un tasso di occupazione - tra pazienti Covid e non-Covid - che oscilla attorno all’80%. E anche se la variante Omicron si rilevasse meno pericolosa il suo rapido tasso di diffusione potrebbe comunque intasare gli ospedali. Anche per questo, ha specificato il Presidente della Commissione per le vaccinazioni Christoph Berger, si è rilanciato l’invito a tutta la popolazione a fare la terza dose a 4 mesi dalla seconda somministrazione, vista l’efficacia contro la variante. Invito emanato oggi dalla stessa Commissione. Secondo Berger la priorità dovrebbe essere data agli anziani, ma anche la fascia dai 16 ai 65 dovrebbe aderire.
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