
La portata reale delle concessioni chieste dagli Stati Uniti alla Svizzera va ben oltre quanto comunicato inizialmente dal Consiglio federale. Se il dibattito pubblico si era concentrato sui 200 miliardi di dollari investiti dalle aziende elvetiche negli USA e su alcune aperture agricole, una “Dichiarazione congiunta” pubblicata dalla Casa Bianca – e non ancora da Berna – delinea un quadro molto più esteso. Secondo la SonntagsZeitung, il documento elenca 29 richieste, alcune delle quali toccano settori politicamente sensibili.
Dazi azzerati e apertura del mercato agricolo
Tra le richieste figurano l’eliminazione totale di numerosi dazi svizzeri, soprattutto su prodotti agricoli e alimentari: noci, frutta, whisky, rum e alcuni prodotti chimici. Washington chiede inoltre contingenti più ampi per la carne bovina e l’autorizzazione all’importazione del controverso pollo al cloro. Il presidente dell’Unione svizzera dei contadini, Markus Ritter, ha dichiarato al SonntagsBlick che il settore avrà bisogno di maggiore sostegno di fronte a un’apertura così radicale.
Standard automobilistici USA anche in Svizzera
Gli Stati Uniti chiedono che la Svizzera riconosca gli standard automobilistici americani, consentendo l’ingresso senza modifiche di grandi pick-up e SUV, compreso il molto discusso Cybertruck. Finora questi modelli erano soggetti a limitazioni tecniche per circolare sulle strade svizzere.
Pressioni sulle sanzioni internazionali
Particolarmente delicato è il capitolo delle sanzioni USA. Nonostante le rassicurazioni del consigliere federale Guy Parmelin, secondo cui gli USA non avevano avanzato richieste in tal senso, l’elenco pubblicato da Washington suggerisce il contrario. Secondo indiscrezioni riportate dalla stampa domenicale, la questione sarebbe stata sollevata direttamente dal presidente americano durante l’incontro con la delegazione svizzera.
Nessuna tassa sulle big tech
La Casa Bianca chiede inoltre che la Svizzera non introduca una tassazione mirata sui giganti digitali come Google, Amazon e Meta. Una posizione che rispecchia quanto emerso già ad agosto su un possibile ammorbidimento della linea fiscale svizzera per non irritare Washington.
Un’intesa piena di zone d’ombra
Il DEFR, in un’intervista alla NZZ am Sonntag, ha sottolineato che la dichiarazione "non contiene obblighi vincolanti". Tuttavia, il fatto che il documento sia stato pubblicato solo dagli USA alimenta interrogativi sul reale margine negoziale di Berna e sul percorso ancora lungo verso un accordo definitivo.
