Live Crisi in Medio Oriente
Dopo Doha, Israele attacca gli Houthi
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un giorno fa
Tutti gli aggiornamenti sulla situazione in Medio Oriente nel nostro live.
7 ore fa
Serve un maggior impegno diplomatico elvetico per Gaza, ma nessuna sanzione a israeliani
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È quanto stabilito oggi dal Consiglio nazionale, che dopo gli Stati lunedì scorso, ha approvato solo il primo punto, quello più consensuale, di una mozione presentata dal Partito socialista.

La Svizzera deve esercitare la propria influenza per impedire che vengano commessi crimini gravissimi a Gaza e per garantire l'accesso degli aiuti umanitari e il rilascio di tutti gli ostaggi e dei prigionieri politici. Nessuna sanzione invece per i coloni israeliani violenti e ulteriori misure a livello economico e militare. È quanto stabilito oggi dal Consiglio nazionale, che dopo gli Stati lunedì scorso, ha approvato solo il primo punto, quello più consensuale, di una mozione presentata dal Partito socialista.

Il dibattito ha ricalcato in buona parte quello tenutosi alla Camera dei Cantoni lunedì in serata, con la sinistra che, alla luce della carestia che colpisce la Striscia, l'elevato numero di vittime - oltre 64 mila, soprattutto civili, tra cui moltissimi bambini, è stato rammentato in aula - ha esortato il Consiglio federale ad agire con misure concrete per far pressione sullo Stato di Israele affinché si giunga a un cessate il fuoco e alla fine del genocidio.

Respinte le richieste di sanzioni

L'esecutivo, rappresentato in aula dai consiglieri federali Guy Parmelin e Martin Pfister, ha tuttavia respinto, venendo seguito dalla maggioranza del plenum, le richieste di sanzioni - sulla falsariga di quanto deciso dall'Ue - nei riguardi dei coloni violenti che agiscono in Cisgiordania, eventuali limitazioni all'importazione di prodotti realizzati dagli insediamenti illegali in Cisgiordani e nelle alture del Golan, la sospensione dell'Accordo di libero scambio con Tel Aviv e di ogni cooperazione militare.

Lasciare uno spiraglio aperto per il futuro

Per Parmelin, vice presidente del Consiglio federale, buona parte delle richieste contenute nella mozione sono in parte già soddisfatte. Circa le sanzioni tematiche contro i coloni, considerazioni generali di politica estera e altri interessi, specie economici e giuridici, hanno spinto il governo a raccomandare la bocciatura della mozione. Per Parmelin è infatti importante lasciare aperto uno spiraglio per il futuro, soprattutto qualora fosse possibile per la Svizzera offrire i propri buoni uffici in vista di eventuali trattative fra le parti in guerra. Ragionamento simile per quanto attiene all'Accordo di libero cambio, che può essere peraltro solo disdetto ma non sospeso, ha aggiunto il "ministro" dell'economia.

Prodotti provenienti da territori occupati

In merito ai prodotti israeliani provenienti dai territori occupati, inoltre, già oggi i principali distributori elvetici non ne importano. A livello militare, ha poi spiegato spalleggiato dal "ministro" della difesa Martin Pfister, fra la Svizzera e Israele non esiste una cooperazione formale in questo settore, ma solo contatti puntuali riguardanti progetti di acquisto (vedi i droni della società Elbit). Tra l'altro, da anni la Svizzera non esporta armi verso questo Paese.

Le critiche sull'immobilismo

Rispondendo alle critiche di immobilismo provenienti da sinistra, Parmelin ha elencato i numerosi interventi a livello bilaterale e multilaterale per far rispettare il diritto internazionale umanitario. Insomma, il Consiglio federale, di fronte a quanto sta accadendo, non è indifferente alle sofferenze umane e alla "carneficina" - Parmelin dixit - che si sta consumando a Gaza.

8 ore fa
L'Eurocamera approva una risoluzione su Gaza e chiede di valutare il riconoscimento di Palestina
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Si tratta della prima volta che una risoluzione di maggioranza sulla crisi umanitaria in corso nella Striscia viene approvata con voto in aula da oltre un anno.

L'Eurocamera ha approvato, con 305 voti a favore, 151 contrari e 122 astenuti, una risoluzione comune presentata da Verdi, Socialisti e Liberali sulla crisi umanitaria a Gaza. Si tratta della prima volta che una risoluzione di maggioranza sulla crisi umanitaria in corso nella Striscia viene approvata con voto in aula da oltre un anno. Il voto sul testo finale è arrivato dopo una lunga pausa chiesta dagli eurodeputati per valutare il risultato dello scrutinio sugli emendamenti.

Chiesto di valutare il riconoscimento di Palestina

L'Eurocamera chiede inoltre agli stati membri di "valutare il riconoscimento dello Stato di Palestina", e afferma il suo "sostegno all'approccio di von der Leyen sul tema dell'accordo di associazione Ue-Israele". È quanto si legge nella risoluzione "Gaza al limite: l'azione dell'Ue per combattere la carestia, l'urgente necessità di liberare gli ostaggi e procedere verso una soluzione a due stati" approvata stamane dal Parlamento europeo. Il testo, frutto di un compromesso tra i gruppi non contiene invece una menzione diretta alle responsabilità di genocidio da parte di Israele.

12 ore fa
Oms: "Rimarremo a Gaza City nonostante l'ordine di evacuare"
Lo ha scritto su X il direttore generale, Tedros Adhanom Ghebreyesus.

L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e i gruppi partner rimarranno a Gaza City nonostante gli ordini di evacuazione impartiti dall'esercito israeliano. Lo ha scritto su X il direttore generale, Tedros Adhanom Ghebreyesus. "L'Oms è scioccata dall'ultimo ordine di evacuazione, che chiede che un milione di persone si trasferiscano da Gaza City in una cosiddetta 'zona umanitaria' nel sud designata da Israele", ha scritto il responsabile dell'Oms. "La zona non ha né le dimensioni né la portata dei servizi per supportare coloro che sono già lì, per non parlare dei nuovi arrivi", ha affermato. "Quasi la metà degli ospedali funzionanti si trova a Gaza City", ha aggiunto. Tedros ha anche chiesto alla comunità internazionale di agire, anche attraverso un cessate il fuoco immediato, il rilascio degli ostaggi e di chi è "arbitrariamente detenuto", e garantendo la protezione dell'assistenza sanitaria, degli operatori umanitari e dei civili nel territorio palestinese. "Questo disastro è causato dall'uomo e la responsabilità rimane di tutti noi" la sua conclusione.

un giorno fa
Il premier del Qatar: "Netanyahu va consegnato alla giustizia"
Per il premier l'attacco di Israele a Doha va considerato un atto di terrorismo. "L'incontro era noto, non stiamo nascondendo qualcosa".

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu deve "essere consegnato alla giustizia", ha dichiarato il premer del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al-Thani, all'emittente televisiva statunitense Cnn. "Deve essere assicurato alla giustizia", ha detto Al-Thani. "È lui quello ricercato dalla Corte penale internazionale". Netanyahu - ha aggiunto Al-Thani - sta "cercando di minare ogni possibilità di stabilità, ogni possibilità di pace" attaccando la leadership del movimento islamista Hamas nella capitale del Qatar. Al-Thani ha affermato che era "molto noto al pubblico" che stava incontrando la leadership di Hamas, agendo nel ruolo di mediatore nel conflitto mediorientale. "Tutto ciò che riguarda l'incontro è ben noto a israeliani e americani. Non è qualcosa che stiamo nascondendo", ha affermato. "Non c'è alcuna giustificazione: questo va considerato un atto di terrorismo".

un giorno fa
Dopo Doha, Israele attacca gli Houthi
Dopo l'attacco in Qatar, 12 caccia israeliani hanno attaccato campi militari in Yemen.

La dottrina dell'esercito israeliano è quella di colpire il nemico ovunque si trovi. A 24 ore dall'audace attacco a Doha (Qatar), oggi pomeriggio dodici caccia dell'aeronautica militare dello Stato ebraico (Iaf) hanno volato per 2350 chilometri fino in Yemen e attaccato con oltre 30 bombe campi militari, un deposito di carburante e il quartier generale del dipartimento di propaganda degli Houthi, a Sanaa e altre città. Il ministero della sanità yemenita ha riferito un bilancio di almeno 35 morti e 131 feriti.

Netanyahu risponde alle critiche dopo l'attacco in Qatar

Nel frattempo, il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha risposto alle critiche internazionali dopo l'attacco in Qatar: in un video in inglese ha accusato di ipocrisia i leader mondiali ricordando che è la vigilia dell'11 settembre, data che ricorda la barbarie islamista che ferì l'America. "Gli Stati Uniti diedero la caccia ai terroristi responsabili ovunque si trovassero. In Pakistan, in Afghanistan. Tutti applaudirono. È la stessa cosa che abbiamo fatto noi in Qatar. Il nostro 11 settembre è il 7 ottobre", ha detto. Nel video ha quindi minacciato di intervenire nuovamente nel paese del Golfo: "Dico a tutte le nazioni che danno rifugio ai terroristi: o li espellete, o li consegnate alla giustizia. Perché se non lo farete, lo faremo noi", ha affermato. In precedenza aveva avuto due lunghi colloqui telefonici con il presidente statunitense Donald Trump.

L'esito dell'attacco

La giornata di oggi è apparsa particolarmente tesa in Israele. Di ora in ora è trapelato un pessimismo sempre maggiore sulla riuscita del raid contro i leader del movimento islamista Hamas riuniti a Doha. Fonti della sicurezza hanno rilasciato diverse dichiarazioni anonime ai media nazionali mettendo in dubbio il successo dell'operazione. Dall'Iran è arrivata una ricostruzione che spiegherebbe come si siano salvati dai missili: era l'ora della preghiera di mezzogiorno, si sono spostati in un'altra stanza della villetta, lasciando i telefoni cellulari nella sala dei negoziati. Circostanza che avrebbe tratto in inganno i servizi segreti israeliani che li collocava erroneamente nella zona dell'edificio presa di mira. A questo si aggiunga che l'esercito dello Stato ebraico (Idf), volendo evitare danni collaterali, ha direzionato i missili con precisione sul luogo individuato. Tuttavia non ci sono notizie ufficiali da parte di Israele sull'esito dell'attacco, e neppure da parte di Hamas, del Qatar e degli USA. Solo il quotidiano saudita Asharq Al-Awsat riporta che due alti funzionari di Hamas sono rimasti feriti nell'attacco, uno in maniera grave. Entrambi sono ricoverati in un ospedale privato sotto stretta sorveglianza.

Usati 15 caccia

Nell'operazione a Doha, a 1800 chilometri da Israele, sono stati usati 15 caccia che hanno lanciato dodici missili fuori dallo spazio aereo qatarino, forse dal Golfo. Media internazionali hanno sottolineato, alludendo all'ipotesi che il Qatar fosse informato sul raid, che la difesa aerea di fabbricazione americana non è proprio entrata in azione. E le sirene d'allarme non sono state attivate. Il primo ministro Mohammed bin Abdulrahman al-Thani ha spiegato che "i radar non hanno rilevato l'arma israeliana", ha parlato di "risposta" e ha affidato a una squadra di avvocati l'incarico di azioni legali contro Netanyahu.

Il capo negoziatore di Hamas l'obiettivo

Il presidente israeliano Isaac Herzog in un'intervista al tabloid londinese Daily Mail ha detto che l'obiettivo principale era Khalil al-Hayya, il capo negoziatore di Hamas che "ostacolava un accordo di cessate il fuoco e liberazione degli ostaggi a Gaza": "Continuava a dire 'sì, ma' durante i negoziati". Il primo ministro del Qatar intanto ha spiegato all'emittente televisiva statunitense Cnn che Doha sta ripensando al proprio ruolo di mediatore nei negoziati. A Israele ha fatto sapere di essere indisponibile.

La situazione a Gaza

A Gaza nel frattempo l'Idf, dopo un avviso urgente ai residenti, ha raso al suolo la torre Tayba, il quinto edificio a più piani abbattuto negli ultimi giorni. Fonti palestinesi hanno riferito che l'attuale comandante militare di Hamas, Izz al-Din Haddad, ha ordinato ai miliziani di rimanere a Gaza City e di prepararsi a una battaglia di mesi. Altri gruppi jihadisti hanno minacciato di punire i combattenti se avessero lasciato la città. La popolazione invece sta lasciando la città: la stima dell'Idf è che 150'000 residenti si siano già spostati nel sud della Striscia.

2 giorni fa
Un'altra barca della flottiglia è stata colpita da un drone
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"L'imbarcazione, battente bandiera britannica - continua la nota -, ha subito danni da incendio sul ponte superiore. L'incendio è stato successivamente spento e tutti i passeggeri e l'equipaggio sono al sicuro".

 La Global Sumud Flotilla afferma che un'altra sua imbarcazione è stata vittima di un sospetto attacco con drone. Non ci sono vittime o feriti, viene specificato. "La Global Sumud Flotilla (Gsf) conferma che il 9 settembre un'altra imbarcazione della nostra flotta - la 'Alma' - è stata attaccata da un drone mentre era attraccata in acque tunisine", si legge in un comunicato dalla Gsf sui suoi canali social. "L'imbarcazione, battente bandiera britannica - continua la nota -, ha subito danni da incendio sul ponte superiore. L'incendio è stato successivamente spento e tutti i passeggeri e l'equipaggio sono al sicuro. È attualmente in corso un'indagine e, non appena saranno disponibili ulteriori informazioni, saranno pubblicate immediatamente".

Secondo attacco in due giorni

"Questo è il secondo attacco di questo tipo in due giorni. Questi ripetuti attacchi si verificano durante l'intensificarsi dell'aggressione israeliana contro i palestinesi a Gaza e sono un tentativo orchestrato per distrarre e far deragliare la nostra missione. La Global Sumud Flotilla continua imperterrita. Il nostro viaggio pacifico per rompere l'assedio illegale di Israele su Gaza e dimostrare incrollabile solidarietà con il suo popolo - conclude il comunicato - prosegue con determinazione e risolutezza".

"Non ci fermiamo"

"Nonostante l'attacco di ieri sera a una delle nostre imbarcazioni, la Gsf rimane risoluta e imperterrita. Ci stiamo preparando a partire da Tunisi, in attesa degli ultimi controlli meccanici, delle valutazioni meteorologiche e della preparazione dei partecipanti", afferma la stessa Gsf in un comunicato pubblicato sui suoi canali web. "L'aggressione che abbiamo subito non può in alcun modo essere paragonata agli orrori quotidiani che i palestinesi affrontano sotto la brutale occupazione, i bombardamenti e il blocco imposto da Israele", continua la nota. "Partiamo per questa missione. Nessun atto di aggressione ci fermerà. Nei prossimi giorni la flottiglia sarà unita in mare nella nostra missione per rompere l'assedio, porre fine al genocidio e stare al fianco del popolo palestinese nella sua giusta lotta per la libertà", dichiara Saif Abukeshek del membro comitato direttivo Gsf.

2 giorni fa
Qatar: "Il raid israeliano è terrorismo di Stato compiuto personalmente da Netanyahu"
Lo ha detto il premier e ministro degli Esteri qatariota Mohammed bin Abdulrahman Al Thani citato dai media internazionali.

"L'attacco israeliano" di ieri "sul territorio del Qatar non può che essere considerato un atto di terrorismo di Stato compiuto personalmente" dal primo ministro Benjamin "Netanyahu nell'ambito della sua politica e dei continui tentativi di minare la sicurezza e la stabilità della regione", ha detto il premier e ministro degli Esteri qatariota Mohammed bin Abdulrahman Al Thani citato dai media internazionali. "Per quanto riguarda la difesa aerea, sfortunatamente il nemico israeliano ha utilizzato armi che non sono state rilevate" dai nostri radar, ha aggiunto Al Thani ieri sera in una conferenza stampa a Doha specificando che gli Stati Uniti hanno informato le autorità qatariote dell'attacco missilistico "dieci minuti dopo" il raid su Doha.

La risposta di Trump

In una rara risposta pubblica al suo alleato Benjamin Netanyahu, il presidente americano Donald Trump ha tuttavia criticato l'attacco israeliano in Qatar che potrebbe vanificare i suoi piani diplomatici nella regione. "Non sono entusiasta" e "sono molto turbato", ha dichiarato il tycoon durante un breve scambio con la stampa prima di recarsi a cena in un ristorante vicino alla Casa Bianca. "No", ha risposto poi scuotendo la testa quando un giornalista gli ha chiesto se Israele gli avesse dato preavviso del raid. E ha promesso di rilasciare una "dichiarazione completa" mercoledì (oggi).

2 giorni fa
Attacco su Doha, la Svizzera denuncia la violazione della sovranità del Qatar
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Il Dipartimento federale degli affari esteri ricorda che il diritto internazionale e la Carta delle Nazioni Unite "devono essere rispettati in ogni momento".

La Svizzera critica questa sera l'attacco israeliano contro responsabili del movimento islamista Hamas a Doha, definendolo "una chiara e inaccettabile violazione della sovranità e dell'integrità territoriale del Qatar". "Ricordiamo che il diritto internazionale e la Carta delle Nazioni Unite devono essere rispettati in ogni momento", scrive il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) sulla rete sociale X. "Il dialogo deve prevalere: non c'è soluzione militare al conflitto in Medio Oriente", aggiungono i servizi del consigliere federale Ignazio Cassis.

Presto una reazione qatariota?

Nel frattempo, il Qatar si riserva il diritto di rispondere all'attacco israeliano. Lo ha detto il primo ministro Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, parlando di un "momento cruciale" per il Medio Oriente. Il Qatar - ha detto - "si riserva il diritto di rispondere a questo attacco palese", ha dichiarato lo sceicco. "Crediamo che oggi abbiamo raggiunto un momento cruciale. Ci deve essere una risposta da parte dell'intera regione", ha aggiunto.

"Avvertiti solo ad attacco in corso"

Il Qatar smentisce inoltre di essere stato avvertito prima del raid israeliano a Doha. "Le dichiarazioni circolate secondo cui il Qatar sarebbe stato informato in anticipo dell'attacco sono infondate. La chiamata di un funzionario statunitense è arrivata mentre si sentivano le esplosioni causate dall'attacco israeliano a Doha", scrive su X il portavoce del ministero degli Esteri Majed Al Ansari.

2 giorni fa
Esplosione a Doha, attacco ad alti funzionari di Hamas con il via libera di Trump
Funzionari israeliani riferiscono a Channel 12 che si è trattato di una "azione di ritorsione" contro i dirigenti di Hamas riuniti a Doha. Il Qatar: "La situazione è ora sicura".

Un alto funzionario israeliano ha confermato a Channel 12 che è stata condotta un'operazione di omicidio mirato contro alti esponenti di Hamas sul suolo del Qatar, nella capitale Doha. Un'esplosione è avvenuta presso il quartier generale dell'organizzazione terroristica di Hamas. Secondo le prime informazioni di fonte militare, nell'attacco a Doha i caccia dell'Idf, scortati da droni, hanno sganciato pesanti bombe sull'edificio dove si stava incontrando la leadership di Hamas. L'operazione, a 1'800 chilometri da Israele, è considerata storica poiché è la prima volta che Gerusalemme attacca il Paese arabo. Secondo al Arabiya, in seguito all'attacco il Qatar ha sospeso i negoziati fino a nuova decisione. Il ministero degli Interni del Qatar ha confermato che le esplosioni udite a Doha avevano come obiettivo una delle sedi residenziali di Hamas nella città. Il ministero aggiunge che la situazione "è ora sicura" e che le attività necessarie sono svolte da squadre specializzate.

"Un'azione di ritorsione"

Nei giorni scorsi il capo di stato maggiore dell'Idf, Eyal Zamir, ha dichiarato che Israele può raggiungere e colpire gli alti funzionari di Hamas in Turchia e in Qatar. L'emittente irachena Sabrin News ha riferito che l'obiettivo dell'attacco era il quartier generale di Hamas in città, mentre una fonte di Gaza ha riferito che l'obiettivo erano alti funzionari di Hamas. Le emittenti israeliane stanno trasmettendo immagini di alte colonne di fumo a Doha dopo alcune esplosioni nel quartiere Katara. Il Qatar per il momento non ha fatto dichiarazioni. Funzionari israeliani riferiscono a Channel 12 che si è trattato di una "azione di ritorsione" contro i dirigenti di Hamas riuniti a Doha.

"Ucciso un leader di Hamas"

La Tv saudita al Arabiya riferisce che il leader di Hamas, Khalil al-Hayya (capo negoziatore e già vice di Yahya Sinwar), è stato ucciso nell'attacco a Doha. Secondo fonti palestinesi, nell'edificio colpito erano presenti anche altri leader: Khaled Meshaal, Muhammad Darwish, Razi Hamad e Izzat al-Rishq. Una fonte di Hamas ha dichiarato ad Al Jazeera che i leader del gruppo sono stati presi di mira a Doha mentre discutevano della proposta del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per un cessate il fuoco a Gaza.

"Trump ha dato l'ok all'attacco"

Secondo fonti di Channel 12, "il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dato il via libera all'attacco israeliano in Qatar". Nei giorni scorsi il capo di stato maggiore dell'Idf, Eyal Zamir, ha dichiarato che Israele può raggiungere e colpire gli alti funzionari di Hamas in Turchia e in Qatar.

Idf: "Continueremo con determinazione"

"Le Idf e lo Shin Bet (il servizio segreto interno israeliano) continueranno ad agire con determinazione per sconfiggere Hamas, responsabile del massacro del 7 ottobre". Così le Forze di difesa israeliane in una nota, nella quale confermano il raid, condotto con l'Aeronautica, contro "la top leadership del movimento terroristico". Prima dell'attacco, assicurano le Idf, "sono state prese misure per minimizzare i danni alle persone non coinvolte, anche con l'uso di armi precisione e di informazioni di intelligence aggiuntive".

Netanyahu: "L'azione a Doha è solo di Israele"

"L'azione di oggi contro i principali capi terroristi di Hamas è stata un'operazione completamente indipendente da parte di Israele. Israele l'ha avviata, Israele l'ha condotta, e Israele si assume la piena responsabilità". Lo scrive in una nota l'ufficio del premier israeliano Benyamin Netanyahu.

Doha: "Un attacco codardo"

Il Qatar ha definito "codardo" l'attacco israeliano contro la sede di Hamas a Doha. "È una flagrante violazione di ogni diritto internazionale", si legge nel comunicato governativo diffuso dalla tv al Jazeera. Secondo la fonte il governo qatarino ha aperto una inchiesta "gestita dai più alti livelli" istituzionali del Paese. Il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed Al Ansari, ha condannato "nei termini più forti possibili" l'attacco, affermando che questo ha colpito un edificio residenziale "dove risiedono diversi membri dell'ufficio politico di Hamas nella capitale del Qatar, Doha". L'attacco costituisce una "flagrante violazione" delle leggi internazionali e una "grave minaccia" per la popolazione del Qatar, ha aggiunto. "Lo Stato del Qatar condanna fermamente questo attacco e afferma che non tollererà questo comportamento sconsiderato da parte di Israele, né la continua manomissione della sicurezza della regione, né qualsiasi azione volta alla sua sicurezza e sovranità", conclude la dichiarazione.

Israele chiama l'operazione "Giorno del giudizio"

Il nome ufficiale dell'attacco alla leadership di Hamas in Qatar è "Atzeret HaDin", che si può tradurre come "Giorno del Giudizio". Il nome evoca la festività ebraica di Shemini Atzeret, durante la quale Hamas ha invaso il sud di Israele il 7 ottobre 2023.

Guterres condanna l'attacco

Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha condannato l'attacco di Israele in Qatar. "È una flagrante violazione" della sovranità, ha dichiarato.

Papa: "situazione molto grave"

"In questi minuti ci sono notizie veramente gravi, l'attacco di Israele contro alcuni leader di Hamas in Qatar. Tutta la situazione è molto grave", "non sappiamo dove vanno le cose, dobbiamo pregare". Lo ha detto il Papa all'uscita di Villa Barberini a Castel Gandolfo parlando con i giornalisti.

2 giorni fa
Caritas Ticino scrive a Cassis: "Garantire l'assistenza ai cittadini svizzeri nella flottiglia per Gaza"
©Gabriele Putzu
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L’associazione richiama l’attenzione sulla Global Sumud Flotilla, un gruppo internazionale di imbarcazioni che sta tentando di raggiungere Gaza per consegnare derrate alimentari e beni di prima necessità. "Nella Flottilla ci sono anche cinque imbarcazioni svizzere con diversi ticinesi a bordo; peraltro una di queste ha un comandante ticinese", si legge nella lettera.

Caritas Ticino ha indirizzato una lettera al consigliere federale Ignazio Cassis, capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), esprimendo forte preoccupazione per la situazione nella Striscia di Gaza e chiedendo un impegno più incisivo della Confederazione. Nella missiva, l’organizzazione afferma di essere "molto colpita e preoccupata da quanto sta avvenendo in Israele", ricordando da un lato "il brutale attacco di combattenti armati di Hamas nell’ottobre 2023 e il rapimento di centinaia di persone", dall’altro "la ritorsione violentissima nella Striscia di Gaza senza più alcun criterio di proporzionalità, che ha causato decine di migliaia di vittime civili". 

Crisi umanitaria

Caritas Ticino denuncia inoltre "una gravissima crisi umanitaria, conseguenza dell’impossibilità di portare beni di prima necessità e aiuti alla popolazione, la cui sopravvivenza è messa quotidianamente a repentaglio". L’associazione richiama l’attenzione anche sulla Global Sumud Flotilla, un gruppo internazionale di imbarcazioni che sta tentando di raggiungere Gaza per consegnare derrate alimentari e beni di prima necessità. "Nella Flottilla ci sono anche cinque imbarcazioni svizzere con diversi ticinesi a bordo; peraltro una di queste ha un comandante ticinese", si legge nella lettera.

Cosa si chiede a Berna

Di fronte a questa iniziativa, Caritas Ticino chiede al Consiglio federale di intervenire con decisione. In particolare, l’organizzazione sollecita che "sia garantita ai cittadini svizzeri coinvolti nella spedizione la necessaria assistenza" e che la Confederazione "si impegni in modo esplicito per risolvere la crisi umanitaria nella Striscia di Gaza". Il testo si conclude con un richiamo al messaggio di pace lanciato da Roma: "Caritas Ticino si unisce a Papa Leone XIV nella preghiera per la Pace ed è vicina alla comunità religiosa e ai sacerdoti cattolici che hanno deciso di rimanere a Gaza accanto a tutta la popolazione".

2 giorni fa
È iniziato l'esodo da Gaza City verso il sud della Striscia
L'Idf prevede che l'entità dell'evacuazione avrà un'accelerazione significativa a partire da oggi.

La popolazione di Gaza City ha iniziato a spostarsi verso il sud della Striscia, inizialmente in piccoli gruppi, dopo l'avviso di evacuazione generale lanciato questa mattina dall'esercito israeliano, come si vede nelle immagini che arrivano dall'enclave sui social. L'Idf prevede che l'entità dell'evacuazione avrà un'accelerazione significativa a partire da oggi. Alcuni attivisti anti-Hamas di Gaza sottolineano sui social che alle famiglie vengono chiesti fino a mille dollari da cittadini gazawi che possiedono automobili o furgoni per il trasferimento. Ma buona parte dei residenti non può permettersi di pagare questa cifra.

3 giorni fa
L'Idf ordina l'evacuazione a tutti i residenti di Gaza City
Il portavoce dell'esercito avverte: "Rimanere nell'area è estremamente pericoloso".

L'Idf ordina "l'evacuazione a tutti i residenti e alle persone presenti nella città di Gaza e in tutte le sue aree, dalla città Vecchia e dal quartiere Tuffah a est fino al mare a ovest". Il portavoce in lingua araba scrive su X che "l'esercito è determinato a sconfiggere Hamas e opererà nella città di Gaza con grande determinazione". "Per la vostra sicurezza, evacuate immediatamente utilizzando la strada Al-Rashid verso la zona umanitaria di Al-Mawasi. Rimanere nell'area è estremamente pericoloso".

Si stima ci siano ancora 900mila persone

Per la prima volta l'esercito israeliano ha emesso un ordine di evacuazione generale per tutti i residenti di Gaza City, dove l'Idf stima che ci siano ancora circa 900mila persone, nonostante in circa 100mila abbiano già lasciato la città e le aree circostanti nei giorni scorsi. L'avviso è arrivato anche con lancio di volantini e messaggi sui cellulari. L'esercito ritiene che a Gaza City Hamas stia tenendo prigionieri 8-10 ostaggi. L'annuncio diffuso dal portavoce dell'esercito fornisce anche un numero di telefono "per segnalare i posti di blocco istituiti da Hamas o i suoi tentativi di impedire l'evacuazione".

3 giorni fa
Madrid conferma la morte di un cittadino spagnolo nell'attentato
Il governo spagnolo ha anche condannato l'attentato terrorista a Gerusalemme Est.

Il governo spagnolo "condanna in maniera categorica" l'attentato terrorista a Gerusalemme Est, che questa mattina ha provocato almeno cinque vittime e una decina di feriti. È quanto segnala un comunicato del ministero degli Esteri, in cui si conferma che uno dei morti è di nazionalità spagnola. L'esecutivo "desidera manifestare la sua solidarietà e trasmettere il più sincero cordoglio ai familiari delle vittime, in particolare a quelli del cittadino spagnolo assassinato, così come esprimere l'auspicio di pronta guarigione ai feriti", si legge nella nota.

La condanna

"La Spagna ribadisce il suo impegno per la pace in Medio Oriente e la sua condanna più ferma del terrorismo", conclude il comunicato. Anche il leader del Partido Popular, Alberto Nunez Feijoo, ha espresso "la più ferma condanna" dell'attentato e "il più profondo cordoglio" alla famiglia della spagnolo di 25 anni, originario di Melilla, rimasto ucciso. "Non c'è spazio per la violenza né giustificazione di nessun genere", ha scritto Feijoo in un messaggio su X. "La mia più ferma condanna dell'attacco terrorista che è costato la vita a un cittadino spagnolo a Gerusalemme", ha aggiunto, nell'esprimere solidarietà ai familiari della vittima.

3 giorni fa
Arrestato a Gerusalemme Est un uomo legato all'attentato
L'indagine è in corso per chiarire il suo coinvolgimento e verificare l'esistenza di altri complici. Nell'attentato è stato utilizzato il mitra fai da te "Carlo".

Un residente di Gerusalemme Est è stato fermato dallo Shin Bet (sicurezza interna) con l'accusa di aver portato i terroristi dell'attentato all'incrocio Ramot a Gerusalemme. Lo riferiscono i media israeliani. L'indagine è in corso per chiarire il suo coinvolgimento e verificare l'esistenza di altri complici.

L'arma utilizzata

Intanto, secondo le prime informazioni, nell'attentato a Gerusalemme nord i terroristi hanno utilizzato un mitra fai da te, il cosiddetto "Carlo", altrimenti noto come Carl Gustav perché replica in maniera artigianale il modello Carl Gustaf M/45 SMG prodotto in Svezia. Quest'arma improvvisata viene solitamente prodotta in officine illegali in Cisgiordania e in passato è stata utilizzata in numerosi attacchi palestinesi. Il mitra "Carlo" è una delle armi più comuni realizzate dai gruppi palestinesi in Cisgiordania.

3 giorni fa
L'Unione Europea prende posizione sulle flottiglie e sull'attacco a Gerusalemme
"Non incoraggiamo le flottiglie", afferma un portavoce della Commissione Europea.

"Non incoraggiamo le flottiglie, possono far peggiorare la situazione e mettono i partecipanti a rischio. Ma questo non significa che sono giustificabili attacchi con droni o mezzi simili. Crediamo che il modo migliore per far arrivare gli aiuti a Gaza sia attraverso i nostri partner: teniamo i canali con Israele aperti, parliamo con le nostro controparti". Lo ha affermato un portavoce della Commissione Europea a proposito del nuovo convoglio in viaggio verso la Striscia e commenta l'attentato a Gerusalemme: "Condanniamo l'attacco a Gerusalemme, come ogni perdita di vite. Chiediamo la descalation e questo episodio mostra quanto sia critica una tregua. I civili da entrambi i lati hanno sofferto troppo e troppo a lungo, ora bisogna rompere il ciclo di violenza", ha aggiunto.

3 giorni fa
"Benediciamo l'azione eroica a Gerusalemme"
Lo scrive Hamas su Telegram.

"Benediciamo l'azione eroica, una risposta naturale ai crimini dell'occupazione". Lo scrive Hamas su Telegram celebrando l'attentato a Gerusalemme che ha provocato la morte di sei civili israeliani.

3 giorni fa
Attentato a Gerusalemme, sale a 6 il numero dei morti
Lo riferiscono le tv nazionali israeliane

È salito a sei il numero delle vittime israeliane nell'attentato terroristico di questa mattina a Gerusalemme nord.

3 giorni fa
"Siamo in una guerra feroce contro il terrorismo"
Lo ha dichiarato il premier israeliano Benjamin Netanyahu.

"Siamo impegnati in una feroce guerra contro il terrorismo su più fronti", ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu arrivato sul luogo dell'attentato avvenuto questa mattina a Gerusalemme, in cui sono stati uccisi una donna e quattro uomini. Finora, ha detto, "ci sono stati certamente dei successi, ma purtroppo non stamattina". Il militare che ha neutralizzato i due attentatori nell'attacco di stamattina a Gerusalemme serve come comandante di squadra nella brigata Hashmonaim (Asmonea), la formazione composta da soldati haredi (ultraortodossi) combattenti, ha detto Netanyahu. L'unità è stata creata per integrare giovani della comunità ultraortodossa nella Forza di difesa israeliana (idf), in un contesto di forte dibattito: gran parte degli ultraortodossi si oppongono al servizio militare obbligatorio, suscitando tensioni con il resto della popolazione che vi è chiamata regolarmente.

3 giorni fa
Attentato a Gerusalemme su un autobus, 5 morti
Sono 5 i morti nell'attentato terroristico avvenuto Gerusalemme nord. Le vittime erano un uomo di 60 anni, tre di 30 e una donna di 50 anni, mentre i feriti sono 11 di cui sette in gravi condizioni.

Secondo le prime informazioni fornite dal servizio di soccorso del Magen David Adom e dalla polizia, cinque persone sono rimaste uccise nell'attentato a Gerusalemme nord, al Ramot Junction. Le vittime erano un uomo di 60 anni, tre di 30 e una donna di 50 anni. I feriti sono 11 di cui sette in gravi condizioni. I terroristi sono saliti su un autobus della linea 62 e hanno aperto il fuoco. Sono stati uccisi da un soldato che si trovava sul posto, secondo le prime informazioni. Il notiziario di Channel 12 ha intervistato il paramedico del servizio ambulanze arrivato sul luogo dell'attacco: "Siamo arrivati in massa non appena abbiamo sentito la segnalazione. Una volta sul posto abbiamo visto persone che giacevano prive di sensi ai lati della strada e sul marciapiede vicino alla fermata dell'autobus. C'è molta distruzione sulla scena, vetri rotti a terra e molta confusione. Abbiamo iniziato a fornire cure mediche ai feriti e continuiamo a curarli e a trasportarli in ospedale".

Terroristi arrivati da due villaggi palestinesi

Stando alla polizia i due terroristi uccisi erano residenti in due villaggi palestinesi a nord ovest della città Santa, Kubiba e Katna, dove adesso la Forza di difesa israeliana (Idf) ha creato un cordone di sicurezza. I due non avevano il permesso per entrare in Israele. 

4 giorni fa
La proposta di Trump ad Hamas: "ostaggi liberi e stop guerra"
Trump gestirà direttamente i negoziati per porre fine alla guerra. Le ostilità non riprenderanno fino alla fine dei colloqui. Hamas non ha ancora risposto, Israele sarebbe intenzionato ad accettare la proposta di Trump, riferisce Channel 12.

Il presidente degli Stati Uniti ha presentato a Hamas una nuova proposta per un accordo globale: rilascio di tutti gli ostaggi (vivi e deceduti) nel primo giorno dell'accordo in cambio della liberazione di migliaia di detenuti palestinesi, tra cui centinaia di terroristi. E Israele interromperà l'operazione per la conquista della città di Gaza. Lo rivela questa sera Channel 12.

L'ultimatum ad Hamas

Trump gestirà direttamente i negoziati per porre fine alla guerra. Le ostilità non riprenderanno fino alla fine dei colloqui. Hamas non ha ancora risposto, Israele sarebbe intenzionato ad accettare la proposta di Trump, riferisce Channel 12. Il presidente statunitense ha dato un ultimatum ad Hamas: "Devono liberare tutti gli ostaggi o ci saranno delle conseguenze. Li ho avvertiti", ha scritto su Truth. "Tutti vogliono che gli ostaggi tornino a casa. Tutti vogliono che questa guerra finisca! Gli israeliani hanno accettato le mie condizioni. È ora che anche Hamas le accetti", aggiunto. "Ho avvertito Hamas delle conseguenze se rifiuta. Questo è il mio ultimo avvertimento, non ce ne sarà un altro!", ha minacciato Trump.

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