
Meno di un mese. Tanto è durato il mandato dell'ormai ex primo ministro francese Sebastien Lecornu. Nominato il 9 settembre, ieri sera ha svelato parte della composizione del suo governo e oggi ha rassegnato le dimissioni al presidente francese Emmanuel Macron. Ma cosa è successo in Francia? "È successo che lo stato confusionale della politica francese ha superato una frontiera che inizia davvero a diventare inquietante", ci spiega il giornalista Alberto Toscano.
La scintilla che ha fatto esplodere tutto
Il tutto, continua Toscano, "è nato dal fatto che nel suo Govero Lecornu ha voluto come nuovo Ministro della Difesa Bruno Le Maire, già ministro delle finanze nel primo esecutivo Macron, e che la destra vede come un traditore proprio perché anni fa ha abbandonato il partito dei repubblicani per ricoprire tale ruolo". Inoltre, Le Maire "è considerato il responsabile dell'enorme aumento del debito francese dopo il 2017". Da qui "la decisione di Bruno Retailleau, presidente dei repubblicani, di mettere in discussione la partecipazione del suo partito, insieme ai macronisti, alla nuova compagine ministeriale". Una notte "di confusione pazzesca che ha portato alle dimissioni di Lecornu".
Tre possibilità
In questo momento "la Francia non ha un governo e vive una situazione inedita con un parlamento spezzettato e una situazione economica che si fa sempre più critica". Ma Macron cosa può fare? "Ha tre possibilità: tentare la carte di un governo tecnico, dare l'incarico di formare un governo a una personalità di sinistra, che sarebbe logico se questo fronte avesse una maggioranza, ma questa non c'è; sciogliere l'assemblea nazionale e andare alle elezioni anticipate". In questo caso, però, "nell'ipotesi in cui non producessero una nuova e omogenea maggioranza parlamentare, tutti solleciterebbero le dimissioni di Macron per arrivare alle elezioni presidenziale anticipate". Tre ipotesi "rischiose sia per l'avvenire politico di Macron, sia per quello istituzionale ed economico del Paese".