Francia
Lecornu ha rassegnato le dimissioni, Macron le ha accettate
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Ats
5 giorni fa
Lecornu era primo ministro dal 9 settembre e con le dimissioni diventa quello con il mandato più breve della storia.

Sebastien Lecornu ha rassegnato le dimissioni al presidente francese Emmanuel Macron, che le ha accettate. Lo fa sapere l'Eliseo. Nominato il 9 settembre, Lecornu è stato oggetto di critiche da parte dell'opposizione e della destra dopo aver svelato domenica sera parte della composizione del suo governo. "Non c'erano le condizioni per restare primo Ministro'': ha detto Lecornu. Martedì avrebbe dovuto pronunciare la sua dichiarazione di politica generale all'Assemblea. Lasciando Matignon (la sede del governo, ndr) 27 giorni dopo la sua nomina, scrive Le Figaro, Lecornu diventa il primo ministro con il mandato più breve della storia.

Bardella: "Dopo le dimissioni di Lecornu Macron sciolga il Parlamento"

Ora Jordan Bardella, leader del Rassemblement National (RN), chiede che il presidente Emmanuel Macron sciolga l'Assemblea Nazionale.

Mélenchon: "Valutare la mozione sulla destituzione di Macron"

La France Insoumise (LFI), in seguito alle dimissioni del premier Sébastien Lecornu, chiede l'''esame immediato'' della mozione di destituzione del presidente, Emmanuel Macron. "Dopo le dimissioni di Sébastien Lecornu, chiediamo l'esame immediato depositata da 104 deputati per la destituzione di Emmanuel Macron'', scrive in un messaggio pubblicato su X il leader del partito della sinistra radicale, Jean-Luc Mélenchon.

"La farsa è durata abbastanza"

"Siamo alla fine del cammino (...) la farsa è durata abbastanza", attacca la responsabile del Rassemblement National (RN), Marine Le Pen, che insieme al suo delfino e segretario del partito, Jordan Bardella, torna ad invocare lo scioglimento dell'Assemblée Nationale e il ritorno ad elezioni anticipate.

"Non potevamo offrire un ultimo giro di pista"

Mentre la France Insoumise (LFI) di Jean-Luc Mélenchon si spinge fino a chiedere la destituzione del presidente Emmanuel Macron. Vero ago della bilancia in questa crisi che fa reagire le borse e sprofonda nell'incertezza la seconda economia della zona euro sono stati i Républicains (LR), il partito della destra neogollista che finora appoggiava la compagine governativa. ''Non potevamo offrire un ultimo giro di pista'' ai macroniani, ha dichiarato il vicepresidente LR, Francois-Xavier Bellamy, aggiungendo che il suo partito ''non ha nulla da temere da uno scioglimento'' del parlamento.