Portogallo
La funicolare della Gloria sotto accusa: Lisbona tra lutto e polemiche
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Keystone-ats
3 giorni fa
Dopo il deragliamento costato 16 vite, tra cui uno svizzero, si punta il dito sulla manutenzione. La procura apre un’inchiesta, mentre Carris difende i protocolli seguiti.

Il giorno dopo l'incidente della funicolare della Gloria, a Lisbona, costato la vita a 16 persone tra cui un cittadino svizzero, è il giorno del lutto e delle lacrime. Ma anche delle polemiche e di tanti curiosi che scattano foto alle lamiere accartocciate del vagone distrutto mentre il luogo della tragedia, di ora in ora, si riempie dei tanti mazzi di fiori di chi è venuto a testimoniare il suo dolore. Qualcuno si ferma, mani giunte, a pregare. Sulle vittime c'è ancora molto riserbo, ma già circolano voci, notizie, biografie succinte mentre il bilancio è salito, nella notte, a 16 morti con il decesso di una persona che era stata ricoverata in condizioni critiche. Nella mesta lista degli scomparsi c'è anche André Marques, il conducente del vagone che stava scendendo dalla collina del Bairro Alto prima di precipitare. La sua professione qui la chiamano "guardafreni" ed è stato tradito proprio da quei freni, che non hanno retto la caduta libera provocata dal cedimento di un cavo. Sono morti alcuni dipendenti della Santa Casa della Misericordia, che si dedicavano all'assistenza degli altri. L'ultimo identificato nel pomeriggio è stato un arbitro di pallavolo. Non meno triste la storia del bambino tedesco che nell'incidente ha perso il padre. Un drammatico bilancio di vite perdute che in mattinata sembrava ancora più pesante con l'annuncio della protezione civile in mattinata di 17 vittime, poi rivisto a 16. Almeno cinque sono portoghesi ma ci sono anche tanti stranieri: identificati uno svizzero, due coreani, un tedesco, due canadesi, un americano e un ucraino.

Monta la polemica

La correzione l'ha fatta nel primo pomeriggio il primo ministro, Luís Montenegro, che oggi ha cancellato tutti i suoi impegni e ha mantenuto solo il Consiglio dei ministri che, in qualità di ospite inatteso, aveva il sindaco di Lisbona, un affranto Carlos Moedas. Il quale ha tenuto a sottolineare che tutto quanto si è detto finora sulle cause dell'incidente sono solo congetture, speculazioni. Eppure, la polemica monta. Nel mirino una manutenzione difettosa, soprattutto rispetto a un impiego più massiccio di questi vecchi mezzi di trasporto, pensati oltre un secolo fa per aiutare i lisbonesi ad attraversare i "sette colli" della loro città e oggi diventati le "giostre" più amate dai turisti, i quali non esitano a pagare biglietti da quasi 4 euro per farsi un giro.

"Rispettati tutti i protocolli"

Eppure la Carris, l'azienda che da più di un secolo è sinonimo di trasporti pubblici a Lisbona, è molto chiara: "abbiamo rispettato tutti i protocolli in maniera scrupolosa", ha dichiarato ai media Pedro Bogas, presidente del Consiglio di amministrazione. Ma annuncia un'inchiesta interna. Intanto l'ultima gara d'appalto per la manutenzione proprio di quella funicolare, già deragliata nel 2018 (fortunatamente senza conseguenze), era stata annullata pochi giorni fa dall'azienda perché tutte le offerte ricevute erano superiori all'importo preventivato. I sindacati protestano, la politica si prepara ad affilare le spade, soprattutto in vista delle amministrative del 12 ottobre. Il tema non abbandonerà la campagna elettorale, c'è da scommettere. Ora toccherà alla magistratura stabilire la verità giudiziaria. I giudici dovranno anche occuparsi di contattare le famiglie dei defunti, non tutti ancora identificati.