Live Crisi in Medio Oriente
Israele: "Il cessate il fuoco è ripristinato dalle 9"
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12 ore fa
Tutti gli aggiornamenti sulla situazione in Medio Oriente nel nostro live.
11 ore fa
Israele vieta le visite della Croce Rossa ai detenuti palestinesi
Lo ha dichiarato il ministro della Difesa Israel Katz.

Israele ha vietato al Comitato Internazionale della Croce Rossa di visitare i prigionieri palestinesi detenuti in base a una legge che prende di mira i 'combattenti illegali': lo ha dichiarato il ministro della Difesa Israel Katz. "Le opinioni che mi sono state presentate non lasciano dubbi sul fatto che le visite della Croce Rossa ai terroristi nelle carceri danneggerebbero gravemente la sicurezza dello Stato. La sicurezza dello Stato e dei nostri cittadini viene prima di tutto", ha affermato Katz, secondo una dichiarazione rilasciata dal suo ufficio.

12 ore fa
Hamas, "Almeno 90 uccisi nei raid israeliani"
Lo ha dichiarato il ministero della Salute di Gaza.

Almeno 90 persone, tra cui 24 bambini, sono state uccise da martedì nei raid aerei israeliani nella Striscia di Gaza: lo ha dichiarato il ministero della Salute di Gaza, guidato da Hamas. Fonti mediche nella Striscia di Gaza affermano che gli attacchi hanno preso di mira, tra le altre località, il campo profughi di Bureij nel centro di Gaza, il quartiere Sabra di Gaza City e Khan Yunis.

12 ore fa
Israele: "Il cessate il fuoco è ripristinato dalle 9"
Lo affermano fonti militari al Times of Israel.

Dopo un'ondata di attacchi aerei israeliani nella Striscia di Gaza durante la notte e questa mattina, Israele ritiene nuovamente in vigore il cessate il fuoco a Gaza. Lo affermano fonti militari al Times of Israel. "A seguito di una serie di attacchi, in cui sono stati colpiti decine di obiettivi terroristici in risposta alle violazioni di Hamas, l'Idf ha iniziato a far rispettare nuovamente il cessate il fuoco", ha affermato l'esercito. "Nell'ambito degli attacchi, l'Idf e l'Isa hanno colpito 30 terroristi che ricoprivano posizioni di comando all'interno delle organizzazioni terroristiche che operano nella Striscia di Gaza", ha aggiunto.

15 ore fa
Trump: "Il cessate il fuoco a Gaza non è a rischio"
Il presidente Usa: "Hanno ucciso un soldato israeliano. Quindi gli israeliani hanno reagito. E dovevano reagire".

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha affermato che "nulla" metterà a repentaglio il cessate il fuoco a Gaza, ma ha aggiunto che Israele "dovrebbe reagire" se i suoi soldati venissero uccisi. La protezione civile di Gaza ha dichiarato che Israele ha effettuato attacchi aerei ieri nonostante il cessate il fuoco in corso, dopo che l'esercito israeliano ha accusato Hamas di aver attaccato le sue truppe e violato la tregua mediata dagli Stati Uniti. "Hanno ucciso un soldato israeliano. Quindi gli israeliani hanno reagito. E dovevano reagire", ha detto Trump ai giornalisti sull'Air Force One. Intanto è di almeno 65 morti il bilancio dei bombardamenti israeliani ripresi ieri sulla Striscia di Gaza, secondo fonti mediche locali citate dai media arabi.

un giorno fa
Netanyahu ordina "massicci raid immediati" su Gaza
Israele accusa Hamas di aver violato il cessate il fuoco. In precedenza si erano verificati scontri a fuoco a Rafah fra militanti del movimento islamista e soldati dell’Idf.

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha dato l'ordine di effettuare raid immediati sulla Striscia di Gaza. Lo ha annunciato l'ufficio del primo ministro israeliano. Israele accusa il movimento islamista palestinese Hamas di aver violato il cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti. In precedenza si erano verificati scontri a fuoco a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, fra militanti di Hamas e soldati dell'esercito israeliano (Idf).

Lo scontro a fuoco

Secondo il quotidiano israeliano di orientamento di sinistra Haaretz, i militanti di Hamas hanno aperto il fuoco contro le forze dell'Idf con cecchini e missili anticarro e i militari israeliani hanno risposto con fuoco di artiglieria. La scorsa settimana, due soldati dell'Idf sono stati uccisi a Rafah in un attacco che l'esercito ha attribuito ad Hamas, ma il gruppo ha negato ogni responsabilità.

Posticipata la consegna di un corpo

Intanto, dopo l'ordine di Netanyahu, Hamas ha rinviato la consegna del corpo di uno degli ostaggi, che era prevista in serata, dopo quelle che ha definito "violazioni" israeliane del cessate il fuoco. "Rinvieremo la consegna prevista per oggi a causa delle violazioni dell'occupazione", hanno indicato le Brigate Ezzedine Al-Qassam, il braccio armato di Hamas, in una nota, aggiungendo che qualsiasi "escalation israeliana ostacolerà la ricerca e il recupero dei corpi".

un giorno fa
Ben Gvir a Netanyahu: "Basta esitare, distruggiamo Hamas"
Il Ministro della sicurezza israeliano: "È ora di spezzare quelle gambe una volta per tutti".

 Dopo la violazione nella restituzione del corpo di un ostaggio ieri sera il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir chiede ritorsioni contro Hamas. "Il fatto che Hamas continui a giocare e non trasferisca immediatamente i corpi di tutti i nostri soldati caduti è di per sé la prova che l'organizzazione terroristica è ancora in piedi. È ora di spezzare quelle gambe una volta per tutte", ha detto citato da Yenet. "Non dobbiamo 'esigere un prezzo da Hamas' per le violazioni, ma piuttosto impossessarci della sua stessa esistenza e distruggerla completamente. Signor Primo Ministro, basta con le esitazioni: dia l'ordine". Anche il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich ha fatto appello al premier Benyamin Netanyahu a cui ha chiesto di convocare il gabinetto di sicurezza: "Non possiamo permettere ad Hamas di deridere i cittadini israeliani e di giocare crudelmente e cinicamente con le emozioni delle famiglie degli ostaggi caduti", ha scritto.

2 giorni fa
"Netanyahu convoca una riunione urgente dopo la violazione commessa da Hamas"
Ieri Hamas non avrebbe restituito il corpo di un nuovo ostaggio, ma i resti di uno già consegnato.

Il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu convocherà una riunione urgente in risposta alle violazioni commesse da Hamas nella restituzione dei resti degli ostaggi. Lo scrive Ynet, versione online del quotidiano israeliano Yediot Ahronoth. Israele starebbe valutando diverse possibili risposte a queste violazioni, tra cui l'estensione della linea gialla sotto il controllo dell'Idf.

Israele: "Il corpo consegnato ieri non è di un nuovo ostaggio"

Il feretro consegnato ieri da Hamas alle autorità israeliane conterrebbe ulteriori resti di un ostaggio il cui corpo era già stato restituito: è quanto pubblica il Times of Israel citando fonti governative israeliane. La salma non apparterrebbe quindi a nessuno dei 13 ostaggi deceduti che si trovano ancora nella Striscia di Gaza.

2 giorni fa
Israele revoca la situazione d'emergenza, è la prima volta dal 7 ottobre
Il ministro della Difesa Israel Katz: "La decisione riflette la nuova realtà della sicurezza nel sud del Paese".

Per la prima volta dall'attacco del 7 ottobre 2023, il ministro della Difesa Israel Katz ha deciso che la situazione di emergenza dichiarata nel sud di Israele verrà revocata a partire da domani. È quanto si legge sul Times of Israel. La "situazione speciale" ha consentito al Comando del Fronte Interno dell'esercito di limitare gli assembramenti e chiudere alcune aree. È stata dichiarata la mattina del 7 ottobre in tutto il Paese, ma da allora è rimasta in vigore solo nel sud. L'ordine scadrà domani e, per la prima volta in oltre due anni, non ci sarà alcuna "situazione speciale" attiva in Israele. "Ho deciso di adottare la raccomandazione delle Idf e di revocare, per la prima volta dal 7 ottobre, la situazione speciale nel fronte interno", ha dichiarato Katz in una nota. "La decisione - si legge ancora - riflette la nuova realtà della sicurezza nel sud del Paese, raggiunta grazie alle azioni decise e decise degli ultimi due anni delle nostre eroiche truppe contro l'organizzazione terroristica Hamas".


3 giorni fa
Procuratore generale: legge che blocca processo Bibi è incostituzionale
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Secondo la procura, il disegno di legge serve a "far sfuggire il premier dalla giustizia", in violazione dei principi di uno stato democratico.

L'ufficio del procuratore generale israeliano ha duramente criticato la bozza di legge presentata alla Knesset - il parlamento monocamerale - che consentirebbe di ritardare senza limiti il processo in corso contro il premier Benyamin Netanyahu, definendolo "incostituzionale" e affermando che danneggerebbe gravemente il principio di uguaglianza davanti alla legge e l'indipendenza del sistema giudiziario. Lo riporta il "Times of Israel".

La bozza di legge

Il disegno di legge è stato proposto dal parlamentare di estrema destra Limor Son Har-Melech, del partito Otzma Yehudit, e sarà esaminato oggi dalla Commissione ministeriale per la legislazione, che deciderà se il governo sosterrà il disegno di legge alla Knesset. La bozza di legge, che consiste in una sola frase operativa, consentirebbe alla Commissione della Camera della Knesset di ritardare il processo a un primo ministro o a un ministro del governo in qualsiasi momento dopo un'incriminazione e prima di una sentenza definitiva.

Il parere della procura

"Il disegno di legge consente a considerazioni politiche di insinuarsi nel processo penale, danneggiando gravemente l'integrità del processo penale, il principio di uguaglianza davanti alla legge, l'indipendenza del sistema giudiziario e delle forze dell'ordine e il principio di separazione dei poteri", scrivono due vice della procuratrice generale Gali Baharav-Miara, secondo i quali il testo normativo è stato redatto per aiutare il premier a "sfuggire alla giustizia". "In considerazione della profonda e fondamentale violazione dei principi fondamentali di un regime democratico, nonché dell'impatto diretto del disegno di legge sugli interessi personali del primo ministro, la proposta è incostituzionale e deve essere contrastata", continua il documento. Poiché si tratta di una bozza di legge di iniziativa parlamentare e non governativa, l'opposizione dell'ufficio del procuratore generale non ne impedirà l'avanzamento qualora l'esecutivo decidesse il via libera.

3 giorni fa
Netanyahu: "Non mi serve un via libera per colpire i nemici di Israele"
Lo ha detto durante una riunione di gabinetto.

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato di non aver bisogno di alcun via libera per colpire i nemici di Israele, che è uno "Stato indipendente". "La nostra politica di sicurezza è nelle nostre mani", ha detto durante una riunione di gabinetto, prima di aggiungere: "Rispondiamo a nostra discrezione agli attacchi, come abbiamo visto in Libano e più recentemente a Gaza". Netanyahu ha parlato dopo una settimana in cui ha ricevuto visite da una serie di alti funzionari statunitensi che cercavano di consolidare il cessate il fuoco in vigore a Gaza dal 10 ottobre.

4 giorni fa
Il PS si spacca su Gaza
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Durante il Congresso del partito, tenutosi oggi a Sursee (LU), si è parlato della guerra a Gaza e della crescente brutalizzazione della politica e della società. Due diverse risoluzioni su Gaza sono state approvate senza unanimità, e l'uso del termine Genocidio ha acceso le tensioni.

Il tema di Gaza ha suscitato discussioni già prima del congresso. Da un lato c'è stata la manifestazione pro Palestina a Berna, caratterizzata da eccessi di violenza, alla quale aveva aderito anche la Gioventù Socialista, e dall'altro una risoluzione della direzione del partito su Gaza è stata criticata perché considerata unilateralmente filopalestinese. I critici hanno presentato oggi una seconda risoluzione che pone l'accento sul processo di pace. Su richiesta della direzione del partito, il congresso ha approvato entrambi i documenti. Tuttavia, non c'è stata unanimità.

Discussione sul concetto (e termine) Genocidio

La risoluzione della direzione del partito condanna "il genocidio perpetrato da Israele". Il copresidente del PS Cédric Wermuth (AG) ha motivato tale definizione sostenendo che Israele ha privato i palestinesi di Gaza dei loro mezzi di sussistenza. Non tutti però si sono dichiarati d'accordo. È presuntuoso da parte della presidenza del PS esprimere una condanna del genere, è stato detto. Inoltre, il partito applica una responsabilità collettiva, perché parla di Israele e non dell'attuale governo. Altri, invece, hanno affermato che anche i crimini di Israele devono essere denunciati. Il Consiglio federale è stato ripetutamente criticato per essere stato troppo passivo nei confronti di Israele. Già nel suo discorso di apertura, la copresidente del PS Mattea Meyer (ZH) si era espressa sul tema di Gaza. Non è mai legittimo solidarizzare con le persone sbagliate. L'antisemitismo e l'esaltazione di Hamas non hanno posto nel PS, così come il razzismo anti-musulmano, ha affermato.

4 giorni fa
Accolta in Ticino la prima ragazza da Gaza. Banchini-Fersini: "L'umanità non ha una lingua"
Stanchi, impauriti e spaesati: sono atterrati così ieri a Lugano-Agno la ragazza di 15 anni proveniente da Gaza, subito ricoverata al San Giovanni, insieme alla mamma e i suoi cinque accolti in una struttura della Croce Rossa. Un’azione umanitaria coordinata dalla Confederazione e dal Cantone Ticino, che garantisce accoglienza e protezione con una procedura ordinaria di asilo.

Partiti dalla Giordania, dopo una fuga da Gaza, sono atterrati ieri all’aeroporto di Lugano-Agno, dopo un viaggio lungo e complesso. A toccare terra ticinese sono stati una ragazza di 15 anni, subito ricoverata all’Istituto pediatrico della Svizzera italiana, la sua mamma e cinque fratellini. Ad accoglierli, la SEM, i rappresentati del cantone e la Croce Rossa. “Sono arrivati stanchi e molto spaventati. Abbiamo cercato di accoglierli a braccia aperte, per esempio con dei peluche da regalare loro”, ci ha detto la direttrice e capo Area Migrazione della CRSS Debora Banchini-Fersini. “È stato un momento molto emozionante”, ci dice dal canto suo il capo dell’Ufficio richiedenti l’asilo e dei rifugiati Renzo Zanini. “Si vedeva chiaramente che sono delle persone che arrivano da un mondo completamente diverso”.

Disponibilità ticinese

“La famiglia ha depositato una domanda d'asilo già sull'aereo della Rega, arrivando in Svizzera”, ci spiega Zanini. “La SEM ha infatti predisposto una procedura semplificata”. Le persone sono ora attribuite al Canton Ticino, quindi la fase di evacuazione è terminata. “Potrà quindi beneficiare della presa a carico ordinaria come tutti i richiedenti l'asilo attribuiti al Cantone”.

Questione di umanità

Un arrivo che è una questione anche di umanità. “Abbiamo dato un primo momento per conoscerci e per fargli anche acquisire un minimo di fiducia”. Ma come comunicare con loro? “C’è un interprete di Medici Senza Frontiere che ha viaggiato con loro, ma ci sono momenti in cui dobbiamo arrangiarci. Loro, infatti, parlano quasi principalmente arabo, ma l’umanità non ha una lingua. Ci siamo capiti bene. L'obiettivo era di farli sentire al sicuro”. Per aiutarli a tornare al più presto alla normalità, i cinque fratellini verranno introdotti a scuola nei prossimi giorni, per poi passare a una frequenza regolare. “Questo per dar loro una routine che gli permetta di farsi nuovi amici e apprendere la nostra lingua. Ma soprattutto, sentirsi in una nuova casa”. Al momento non è ancora noto se in Ticino arriveranno altri piccoli pazienti palestinesi dei 13 previsti.

6 giorni fa
Incontro Hamas-Fatah al Cairo sul futuro di Gaza
Lo rende noto la tv egiziana.

Delegazioni di Hamas e al Fatah, il partito del presidente dell'Anp Abu Mazen, si incontrano al Cairo per discutere del dopo guerra a Gaza. Lo rende noto la tv egiziana. Le delegazioni delle due fazioni palestinesi rivali si stanno incontrando "per discutere della situazione nazionale generale e degli accordi postbellici", ha affermato l'emittente egiziana Al-Qahera News, vicina all'intelligence egiziana.

6 giorni fa
Vance, Hamas sarà disarmato dalla forza internazionale
Il vicepresidente americano si trova in Israele e ha parlato di chi assumerà la guida in Palestina.

Il vicepresidente JD Vance ha dichiarato che sarà una forza di sicurezza internazionale, ancora da costituire, ad assumere la guida del disarmo di Hamas, una delle questioni più spinose per il raggiungimento di una pace duratura a Gaza. Vance ha parlato da Israele, al termine di una visita volta a consolidare un fragile cessate il fuoco tra Israele e Hamas. In un discorso ai giornalisti, Vance ha avvertito che il compito di disarmare Hamas - obiettivo cui il gruppo militante si oppone da tempo - "richiederà del tempo e dipenderà molto dalla composizione di tale forza".

6 giorni fa
"Per ricostruire la sanità a Gaza serviranno 7 miliardi"
Il flusso di aiuti è aumentato dalla tregua, ma è ancora solo una frazione di ciò che è necessario, sostiene l'Oms.

Il costo totale della ricostruzione del sistema sanitario a Gaza necessiterà almeno di 7 miliardi di dollari. Lo ha affermato oggi a Ginevra il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Tedros Adhanom Ghebreyesus. I bisogni a Gaza - ha detto in un briefing per la stampa - sono immensi, con più di 170 mila persone ferite. Inoltre, "la fame e le malattie non si sono fermate e la vita dei bambini è ancora a rischio". Le domande sul sistema sanitario sono enormi, ma "parti significative sono state distrutte o gravemente degradate, non ci sono ospedali pienamente funzionanti a Gaza e solo 14 su 36 funzionano, ci sono carenze critiche di azioni essenziali, attrezzature e operatori sanitari".

Dalle immediate esigenze alla ricostruzione a lungo termine

L'Oms - ha aggiunto - si sta concentrando sulla risposta alle attuali esigenze sanitarie, ma anche per pianificare la ricostruzione a lungo termine del sistema sanitario di Gaza. A breve termine il piano di 60 giorni richiede 45.000.000 di dollari, ma il costo totale per la ricostruzione del sistema sanitario sarà di almeno 7 miliardi di dollari, ha detto Tedros. Da quando il cessate il fuoco è entrato in vigore, l'Oms ha inviato più forniture mediche agli ospedali, schierato ulteriori team medici di emergenza e intensificato le evacuazioni mediche. Il flusso di aiuti è aumentato, ma è ancora solo una frazione di ciò che è necessario, ha ammonito ribadendo l'appello per l'apertura di tutti i valichi di accesso.

6 giorni fa
Oms: situazione Gaza catastrofica, nessun miglioramento dalla tregua
Secondo l'organizzazione non c'è abbastanza cibo e la fame è ancora presente.

Gli aiuti umanitari che arrivano nella Striscia di Gaza sono "insufficienti" e non hanno permesso un miglioramento della situazione in questo territorio palestinese afflitto dalla carestia: lo ha affermato l'Organizzazione Mondiale della Sanità. "La fame è ancora presente perché non c'è abbastanza cibo" che entra nella Striscia di Gaza dall'entrata in vigore del cessate il fuoco e "la situazione rimane catastrofica", ha dichiarato ai giornalisti il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus.

6 giorni fa
Trump, probabilmente Abu Mazen non guiderà Gaza nel dopoguerra
Lo ha dichiarato il presidente americano in un'intervista al Time. "Al momento i palestinesi non hanno un leader".

Abu Mazen "probabilmente" non sarà alla guida di una nuova Autorità Palestinese che governi Gaza nel dopoguerra. Lo ha detto Donald Trump in una intervista al Time. "Beh, mi sono sempre trovato bene con lui. L'ho sempre trovato ragionevole, ma probabilmente non lo sarà", ha risposto il presidente americano. "Tuttavia - ha aggiunto - l'ho sempre trovato una persona con cui si può parlare. Avete visto come mi si è avvicinato, non poteva essere più cordiale. Quindi dovrei davvero valutare la situazione. È un po' presto per dare un'opinione, ma a un certo punto la darò. So che gli piacerebbe esserlo, ma mi ha detto che abbiamo fatto qualcosa che lui non credeva possibile. E, ancora una volta, la cosa più importante è che abbiamo indebolito gravemente l'Iran, al punto che non è più rispettato".

Palestinesi senza guida

Trump ha quindi affermato che al momento i palestinesi sono senza guida. 'Non hanno un leader, almeno non uno visibile, e in realtà non ne vogliono uno, perché tutti quelli che hanno avuto sono stati uccisi. Non è un lavoro appetibile", ha detto, prima di rispondere alla domanda su Marwan Barghouti, considerato da molti come la figura che potrebbe unire i palestinesi dietro una soluzione a due stati.

6 giorni fa
Netanyahu: "Stop ai progetti sull'annessione della Cisgiordania"
Lo stop sarebbe valido fino a nuovo avviso.

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha ordinato al governo israeliano di non fare avanzare i progetti di legge per l'annessione parziale o totale della Cisgiordania fino a nuovo avviso. Lo riporta Haaretz dopo lo stop arrivato dagli Usa dopo il voto preliminare ieri alla Knesset. L'ufficio del premier israeliano ha ritenuto che il voto preliminare di ieri si tratti di una "deliberata provocazione politica da parte dell'opposizione per seminare discordia durante la visita del vicepresidente JD Vance in Israele". L'ufficio del primo ministro ha affermato che "i due progetti di legge sono stati sponsorizzati da membri dell'opposizione della Knesset" e che i parlamentari del Likud e dei "partiti religiosi", definiti "i principali membri della coalizione", non hanno votato a favore dei progetti di legge, ad eccezione del parlamentare Yuli Edelstein. La dichiarazione ha definito Edelstein un "membro scontento del Likud, recentemente licenziato dalla presidenza di una commissione della Knesset". In precedenza il presidente statunitense Donald Trump aveva affermato - in un'intervista al Time - che Israele non annetterà la Cisgiordania "perchè ho dato la mia parola ai paesi arabi". "Non accadrà. Israele perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti se ciò accadesse", aveva avvertito.

7 giorni fa
La Svizzera stanzia due milioni per l'aiuto umanitario a Gaza
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Lo ha annunciato oggi il consigliere federale Ignazio Cassis all'indomani del suo incontro con il suo omologo giordano avvenuto ieri sera.

La Svizzera stanzia due milioni di franchi per gli aiuti umanitari a Gaza, nuovamente possibili dopo l'entrata in vigore del cessate il fuoco. Lo ha annunciato oggi il consigliere federale Ignazio Cassis all'indomani del suo incontro con il suo omologo giordano Ayman Safadi avvenuto ieri sera. Il sostegno, proveniente dal fondo per gli aiuti umanitari d'emergenza, sarà immediato e non deve passare dal Parlamento, ha dichiarato oggi il responsabile del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). Comprende beni umanitari che giungono dalla Svizzera e sarà attuato dall'Unicef.

Gli aiuti

Gli aiuti più in linea con il piano di pace del presidente statunitense Donald Trump dovrebbero essere sbloccati entro la fine dell'anno, un punto che Cassis ha affrontato ieri con Ayman Safadi. Il responsabile del DFAE vede due modi per fornire aiuti a lungo termine: un sostegno delle agenzie Onu o una cooperazione bilaterale attraverso altri Paesi della regione.

7 giorni fa
Catena della Solidarietà, raccolti oltre 4 milioni e mezzo per Gaza
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Grazie alle donazioni, le ONG partner distribuiranno viveri, acqua potabile, farmaci, ripari e prodotti d'igiene, assicurando aiuti finanziari diretti alle famiglie e garantendo l'accesso alle cure mediche, nonché un sostegno psicosociale.

In occasione della Giornata nazionale di raccolta fondi per la popolazione civile della Striscia di Gaza, la Catena della Solidarietà ha raccolto ieri oltre 4,5 milioni di franchi. Le donazioni erano possibili dalle 7 alle 23. L'evento era realizzato in collaborazione con la SSR; il denaro racimolato consentirà alle associazioni umanitarie partner svizzere di fornire un aiuto d'emergenza vitale per migliaia di persone, aggiunge l'ente.

Una situazione drammatica

La popolazione di Gaza sta vivendo la crisi più grave della sua storia: decine di migliaia di vittime, infrastrutture distrutte, un sistema sanitario paralizzato e una carestia ufficialmente riconosciuta dalle Nazioni Unite. L'accordo di cessate il fuoco recentemente firmato tra Hamas e Israele consente finalmente di intensificare l'aiuto umanitario; la solidarietà è quindi ora più essenziale che mai, ha evidenziato la Catena della Solidarietà in una nota. Grazie alle donazioni, le sue ONG partner distribuiranno viveri, acqua potabile, farmaci, ripari e prodotti d'igiene, assicurando aiuti finanziari diretti alle famiglie e garantendo l'accesso alle cure mediche, nonché un sostegno psicosociale. Se la situazione lo consentirà, si contribuirà anche alla ricostruzione delle infrastrutture essenziali e delle abitazioni.

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