Live Crisi in Medio Oriente
La Commissione d'inchiesta ONU: "Israele ha commesso un genocidio"
© Shutterstock
© Shutterstock
un'ora fa
Tutti gli aggiornamenti sulla situazione in Medio Oriente nel nostro live.
40 minuti fa
Israele respinge le accuse ONU di genocidio: “Rapporto fazioso e privo di fondamento”
Il Ministero degli Esteri israeliano ha definito il documento “falso, distorto e politicamente motivato”, accusando l’ONU di ignorare le responsabilità di Hamas e di perseguire una “agenda anti-israeliana”.

Israele ha respinto con fermezza le conclusioni della Commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite che, nel nuovo rapporto diffuso oggi, parla di possibili atti di genocidio a Gaza. Il Ministero degli Esteri israeliano ha definito il documento “falso, distorto e politicamente motivato”, accusando l’ONU di ignorare le responsabilità di Hamas e di perseguire una “agenda anti-israeliana”.

"Legittima risposta al 7 ottobre"

Secondo Gerusalemme, le operazioni militari in corso rappresentano una legittima risposta all’attacco del 7 ottobre 2023 e non vi è alcuna prova di un “intento genocida”, requisito essenziale per configurare il crimine previsto dalla Convenzione del 1948. Israele ribadisce inoltre che Hamas continua a operare in aree densamente popolate e a utilizzare civili come scudi umani, complicando la protezione dei non combattenti. Il governo israeliano accusa infine la Commissione ONU di concentrarsi unicamente sulle azioni dell’esercito israeliano, trascurando le violenze e le responsabilità del movimento islamista palestinese.

un'ora fa
La Commissione d'inchiesta ONU: "Israele ha commesso un genocidio"
© Shutterstock
© Shutterstock
Lo hanno dichiarato gli investigatori delle Nazioni Unite.

Investigatori delle Nazioni Unite hanno dichiarato di aver stabilito che Israele ha commesso un "genocidio" a Gaza dall'ottobre 2023, con "l'intento di distruggere i palestinesi" presenti nel territorio. "Siamo giunti alla conclusione che a Gaza si sta verificando un genocidio e che la responsabilità ricade sullo Stato di Israele", ha dichiarato Navi Pillay, capo della Commissione d'inchiesta internazionale indipendente delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei Territori palestinesi occupati. La Commissione ha concluso che le autorità e le forze armate israeliane, dall'ottobre 2023, hanno commesso "quattro dei cinque atti genocidi" elencati nella Convenzione sul genocidio del 1948. Si tratta di "uccidere membri del gruppo, causare gravi danni fisici o mentali ai membri del gruppo, infliggere deliberatamente al gruppo condizioni di vita volte a provocarne la distruzione fisica in tutto o in parte, e imporre misure volte a impedire le nascite all'interno del gruppo".

Dolo speciale fra le autorità

Secondo gli inquirenti "esistono anche prove indirette o indiziarie di un dolo speciale (dolus specialis) nel comportamento delle autorità politiche e militari israeliane e nelle operazioni dell'esercito che, considerando l'insieme delle prove, dimostrano l'intenzione specifica necessaria per commettere un genocidio". Il rapporto conclude che il presidente israeliano Isaac Herzog, il primo ministro Benyamin Netanyahu e l'ex ministro della difesa Yoav Gallant hanno "incitato alla commissione di genocidio e che le autorità israeliane non hanno preso provvedimenti contro di loro per punire tale incitamento". "La responsabilità di questi crimini atroci ricade sulle più alte cariche delle autorità israeliane", ha dichiarato la Pillay, 83 anni, ex giudice sudafricana che un tempo ha presieduto il Tribunale internazionale per il Ruanda e ha ricoperto anche l'incarico di Alta commissaria delle Nazioni Unite per i diritti umani. La Commissione non è un organo legale, ma i suoi rapporti possono esercitare pressioni diplomatiche e servire a raccogliere prove per un successivo utilizzo da parte dei tribunali. La Pillay ha dichiarato che la Commissione sta collaborando con il procuratore della Corte penale internazionale, che nei mesi scorsi ha emesso un mandato d'arresto internazionale nei confronti di Netanyahu e Gallant. "Abbiamo condiviso con loro migliaia di informazioni", ha affermato.

un'ora fa
Gaza, almeno 38 morti nei raid notturni
© Shutterstock
© Shutterstock
Il numero si basa su quanto riferito dagli ospedali. Secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa, le vittime degli attacchi israeliani di ieri sulla Striscia sono almeno 62.

È di almeno 38 morti il bilancio dei raid notturni israeliani a Gaza. Lo riferisce la CNN, precisando che gli ospedali Al-Shifa e Baptist di Gaza City hanno segnalato rispettivamente 23 e 12 morti, mentre altre tre vittime sono segnalate dall'ospedale di Al-Aqsa.

Le immagini

I video ottenuti dalla CNN "mostrano i corpi di numerosi bambini che arrivano negli ospedali nel nord di Gaza, insieme ad adulti che urlano di dolore mentre piangono i corpi dei loro figli, coperti da sudari bianchi". Intanto, l'agenzia di stampa palestinese Wafa riferisce che le vittime degli attacchi israeliani di ieri sulla Striscia sono almeno 62, di cui 39 nella parte settentrionale dell'enclave.

2 ore fa
Trump su attacco a Doha: "Netanyahu non mi ha avvertito prima del raid"
"Non mi ha" informato, ha detto Trump precisando di essere venuto a sapere del raid come gli altri.

Il presidente americano Donald Trump ha negato di essere stato avvertito direttamente dal premier israeliano Benjamin Netanyahu prima che lo Stato ebraico attaccasse Doha. Lo ha detto l'inquilino della Casa Bianca rispondendo a chi chiedeva di confermare le indiscrezioni di Axios. "Non mi ha" informato, ha detto Trump precisando di essere venuto a sapere del raid come gli altri.

4 ore fa
Israele avvia l'operazione di terra, "tank a Gaza city"
Contemporaneamente al via dell'operazione "Carri di Gedeone 2", il presidente Usa ha minacciato Hamas dopo aver saputo che alcuni ostaggi sono stati fatti uscire dai tunnel per essere usati come scudi umani.

Un'ora prima di mezzanotte l'esercito israeliano ha iniziato l'attacco di terra a Gaza City. Missili lanciati dai caccia, incessanti colpi di artiglieria, droni hanno provocato potenti esplosioni. I boati si sono sentiti nel centro di Israele. I media della Striscia hanno segnalato 37 attacchi in 20 minuti e la fuga di massa dalla zona nord-occidentale. Fonti di Gaza hanno riferito che i tank di Tsahal sono entrati in via Al-Jalaa, nel cuore di Gaza City. Bombe-robot hanno abbattuto gli edifici. Un funzionario della Sicurezza israeliana ha parlato con la tv pubblica Kan affermando che "l'Idf sta attaccando con forza".

Katz: "Gaza sta bruciando"

Il ministro della difesa Israel Katz ha sostenuto stamattina che "Gaza sta bruciando". "Le IDF colpiscono con pugno di ferro le infrastrutture terroristiche e i soldati stanno combattendo coraggiosamente per creare le condizioni per il rilascio degli ostaggi e la sconfitta di Hamas", ha scritto in un post sul suo account X. "Non cederemo e non torneremo indietro, fino al completamento della missione", ha sottolineato il ministro israeliano.

I colloqui prima dell'operazione

Netanyahu ha dato il via all'operazione dopo una giornata intensa. In conferenza stampa congiunta, a nome del presidente statunitense Donald Trump, il segretario di Stato Usa Marco Rubio in visita in Israele ha sottolineato l'amicizia e il forte legame tra i due Paesi, e soprattutto ha messo in chiaro che la Casa Bianca "resta impegnata" a raggiungere due obiettivi in particolare: "Ogni singolo ostaggio deve tornare a casa immediatamente e Hamas deve essere eliminato".

L'avviso del presidente Usa

Contemporaneamente al via dell'operazione "Carri di Gedeone 2", il presidente Usa ha minacciato Hamas dopo aver saputo che alcuni ostaggi sono stati fatti uscire dai tunnel per essere usati come scudi umani. "Spero che i leader di Hamas sappiano a cosa vanno incontro se fanno una cosa del genere. Questa è un'atrocità umana, come poche persone hanno mai visto prima. Non permettete che ciò accada, altrimenti, tutte le scommesse sono perse. Liberate tutti gli ostaggi. Ora", ha scritto su Truth. Immediata la risposta del premier Benyanin Netanyahu: "Grazie presidente per il tuo incrollabile sostegno".

La strategia di Hamas

Nel frattempo, Hamas - preparandosi all'offensiva dell'Idf - ha portato alcuni degli ostaggi nelle tende e negli edifici di Gaza city per usarli come scudo. E ha affidato il coordinamento del cosiddetto "legitimacy ambush" (imboscate e guerriglia) a Izz al-Din Haddad, capo dell'ala militare, Raed Saad, comandante della divisione operativa, Muhammad Odeh, che guida l'intelligence, e Mohand Rajab, militare di alto rango della Brigata Gaza. Non basta: la strategia di Hamas comprende le violente azioni contro i residenti per impedire che seguano gli avvisi di evacuazione e si spostino a sud.

 

 


19 ore fa
"Bisogna punire Israele per i suoi crimini"
Lo ha detto il premier del Qatar.

"La comunità internazionale deve cessare di applicare due pesi e due misure e deve punire Israele per tutti i crimini che ha commesso": lo ha detto il premier del Qatar, Muhammad Al Thani, aprendo il summit arabo-islamico a Doha.

2 giorni fa
Quarto avviso urgente di evacuazione a Gaza City
L'Idf ha annunciato che colpirà a breve la struttura a causa della presenza di infrastrutture di Hamas al suo interno o nelle vicinanze.

Il portavoce in lingua araba dell'Idf Avichay Adraee ha lanciato un avvertimento urgente, il quarto da questa mattina, ai residenti che non hanno ancora evacuato dalla zona del porto di Gaza e dal quartiere Rimal, nei pressi della torre al-Jundi al-Majhoul segnata in rosso sulla mappa diffusa sui social, nonché dalle tende adiacenti in via Omar al-Mukhtar. L'Idf ha annunciato che colpirà a breve la struttura a causa della presenza di infrastrutture di Hamas al suo interno o nelle vicinanze. Per ragioni di sicurezza, i civili sono stati invitati a evacuare immediatamente verso sud, nell'area umanitaria di Al-Mawasi, a Khan Younis.

2 giorni fa
Israele: "Alti funzionari di Hamas cercano di lasciare Gaza"
"Mentre Hamas vi dice di non spostarvi a sud, i suoi dirigenti cercano di fuggire. Vi usano come scudi umani", ha detto il generale israeliano Rassan Alian.

Il coordinatore dell'Autorità israeliana per i territori palestinesi (Cogat), generale Rassan Alian, ha rivelato su Facebook in arabo i tentativi di alti funzionari civili di Hamas di uscire da Gaza attraverso il meccanismo israeliano per l'evacuazione. Israele ha respinto le richieste: hanno presentato domanda il ministro del governo di Hamas Mohammad Madhoun con la famiglia, quella del presidente del comitato per gli Esteri di Hamas, Ismail Ashkar, quella del capo di un comitato governativo Alaa al-Din Batta. "Mentre Hamas vi dice di non spostarvi a sud, i suoi dirigenti cercano di fuggire. Vi usano come scudi umani", ha detto Alian.

2 giorni fa
L'Idf schiera centinaia di tank, pronti all'invasione di Gaza City
La manovra 'Carri di Gedeone 2' si svilupperà gradualmente. I generali prevedono almeno 3 o 4 mesi di combattimenti e ritengono che Hamas non si arrenderà.

L'Idf ha schierato centinaia di carri armati, mezzi corazzati e bulldozer lungo il confine nord di Gaza per la manovra imminente di conquista di Gaza city. Lo riferiscono fonti militari. Ynet riporta che le unità di fanteria regolari guideranno l'incursione, con il supporto delle brigate già presenti intorno alla città.

I generali Idf: "Hamas non si arrenderà"

La manovra 'Carri di Gedeone 2' si svilupperà gradualmente. I generali prevedono almeno 3 o 4 mesi di combattimenti e ritengono che Hamas non si arrenderà. Migliaia di miliziani di Hamas restano trincerati nel centro di Gaza e nei campi di sfollati attorno ad al-Mawasi.

2 giorni fa
Il Qatar chiede al mondo di sanzionare Israele
Il primo ministro Mohammed ben Abdelrahman Al-Thani si rivolge alla comunità internazionale dopo l'attacco condotto nei giorni scorsi dall'Idf su Doha per colpire dirigenti di Hamas.

"Basta con i due pesi e le due misure". E' la sollecitazione rivolta oggi alla comunità internazionale e agli alleati occidentali dal primo ministro del Qatar, Mohammed ben Abdelrahman Al-Thani, nel corso di una riunione con leader di vari Paesi arabi e musulmani convocata per rispondere all'attacco condotto nei giorni scorsi da Israele su Doha per colpire dirigenti di Hamas in esilio nell'emirato. Attacco che i partecipanti hanno nuovamente condannato, come riportano vari media britannici, invocando sanzioni internazionali per punire "i crimini" israeliani.

2 giorni fa
Netanyahu convoca una riunione sugli ostaggi per questa sera
L'Intelligence militare ha mappato delle 'zone di fuoco coordinate' dove si ritiene siano tenuti prigionieri i rapiti, aree in cui l'Idf si muoverà con estrema cautela, anche in presenza di miliziani armati.

Il primo ministro israeliano ha convocato una riunione di governo per questa sera alle 20 (le 19 in Svizzera) sulla situazione degli ostaggi ancora a Gaza. Intanto l'Intelligence militare, riferiscono i media israeliani, ha mappato delle 'zone di fuoco coordinate' dove si ritiene siano tenuti prigionieri i rapiti, aree in cui l'Idf si muoverà con estrema cautela, anche in presenza di miliziani armati.  Nuove tattiche di combattimento, sviluppate in collaborazione con l'intelligence dell'Idf, mirano a ridurre i rischi per gli ostaggi. Le operazioni, si è appreso, potrebbero essere sospese in qualsiasi fase, qualora i negoziati facessero progressi.

2 giorni fa
Netanyahu e Rubio al Muro del Pianto a Gerusalemme
Il presidente israeliano: "Penso che la visita di Rubio qui sia una testimonianza della solidità e della forza dell'alleanza israelo-americana, che è forte e durevole quanto le pietre del Muro Occidentale che abbiamo appena toccato".

Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu è arrivato con il segretario di Stato americano Marco Rubio al Muro del Pianto (Muro Occidentale) a Gerusalemme. Dopo aver pregato insieme, Netanyahu e il segretario di Stato USA hanno visitato i tunnel sotto il luogo sacro.

"Solidità dell'alleanza israelo-americana"

"Penso che la visita di Rubio qui sia una testimonianza della solidità e della forza dell'alleanza israelo-americana, che è forte e durevole quanto le pietre del Muro Occidentale che abbiamo appena toccato", ha detto Netanyahu ai giornalisti sul posto dopo la visita. "Sotto la presidenza di Donald Trump e del segretario Rubio, questa alleanza non è mai stata così forte e lo apprezziamo profondamente", ha aggiunto. Rubio non ha fatto dichiarazioni alla stampa.

2 giorni fa
1'900 camion di aiuti sono entrati a Gaza, ripristinata la fornitura d'acqua
L'Idf ha dichiarato che continuerà a facilitare l'ingresso di aiuti destinati alla popolazione civile, e non a Hamas.

Nell'ultima settimana oltre 1'900 camion con aiuti umanitari sono entrati a Gaza attraverso i valichi di Kerem Shalom e Zikim, oltre 1'200 tir hanno portato beni alimentari nella Striscia. Lo riferisce l'autorità israeliana per i territori palestinesi Cogat.

Ripristinata la fornitura d'acqua

Cogat aggiunge che intanto la fornitura di acqua è stata ripristinata grazie alla riparazione della conduttura di Bani Suheila da parte di squadre internazionali. Attraverso questa linea, una delle tre provenienti da Israele, arrivano circa 14'000 metri cubi di acqua al giorno alle zone di Deir al-Balah, Khan Younis e Al-Mawasi.

L'Idf ha dichiarato che continuerà a facilitare l'ingresso di aiuti 

Intanto, riferisce il Cogat, centinaia di pazienti con i loro accompagnatori sono usciti da Gaza per cure in diversi Paesi e si sono svolte due rotazioni di personale umanitario, con oltre 60 entrati e altrettanti usciti. L'Idf ha dichiarato che continuerà a facilitare l'ingresso di aiuti destinati alla popolazione civile, e non a Hamas.

3 giorni fa
Sumud Flottila, partite da Augusta le barche per Gaza
screenshot video
screenshot video
Ad una ad una le 18 barche, che compongono il gruppo che salpa dalla Sicilia, stanno mollando gli ormeggi per dirigersi verso Gaza.

È partita da pochi minuti da un porticciolo di Augusta, nel Siracusano, la prima barca a vela della Global Sumud Flottila, la missione umanitaria in soccorso alle popolazioni di Gaza.

18 barche dalla Sicilia

Ad una ad una le 18 barche, che compongono il gruppo che salpa dalla Sicilia, stanno mollando gli ormeggi per dirigersi verso Gaza. In mare si ricongiungeranno con le 10 barche che si trovano da giorni nel porto di Biserta in Tunisia e con le sei barche provenienti dalla Grecia.

3 giorni fa
Avviso di evacuazione urgente a Gaza City
A pubblicarlo è stato il portavoce dell'esercito israeliano sui social.

Un avviso urgente di evacuazione per i residenti di Gaza City è stato appena pubblicato sui social dal portavoce dell'esercito israeliano (Idf), in particolare per l'area della torre Burj Al-Nur segnata e delle tende vicine in via Safed. "L'Idf colpirà presto la struttura a causa della presenza di infrastrutture terroristiche di Hamas all'interno o nei pressi dell'edificio - scrive l'esercito israeliano in arabo -. Per la vostra sicurezza, vi esortiamo a evacuare immediatamente l'area in direzione sud verso la zona umanitaria di Al-Mawasi, Khan Younis".

5 giorni fa
Il Consiglio di sicurezza dell'Onu condanna raid in Qatar
I membri hanno ribadito il loro sostegno alla sovranità e all'integrità territoriale del Qatar. La dichiarazione è redatta da Gran Bretagna e Francia.

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite condanna gli attacchi al Qatar, senza nominare Israele. Lo si legge in una dichiarazione dell'organismo. I membri del consiglio di sicurezza "hanno sottolineato l'importanza della de-escalation e hanno espresso la loro solidarietà al Qatar. Hanno ribadito il loro sostegno alla sovranità e all'integrità territoriale del Qatar", si legge nella dichiarazione, redatta da Gran Bretagna e Francia. E, prosegue, "hanno sottolineato che il rilascio degli ostaggi, compresi quelli uccisi da Hamas, e la fine della guerra e delle sofferenze a Gaza, devono rimanere la nostra massima priorità".

5 giorni fa
Serve un maggior impegno diplomatico elvetico per Gaza, ma nessuna sanzione a israeliani
© Shutterstock
© Shutterstock
È quanto stabilito oggi dal Consiglio nazionale, che dopo gli Stati lunedì scorso, ha approvato solo il primo punto, quello più consensuale, di una mozione presentata dal Partito socialista.

La Svizzera deve esercitare la propria influenza per impedire che vengano commessi crimini gravissimi a Gaza e per garantire l'accesso degli aiuti umanitari e il rilascio di tutti gli ostaggi e dei prigionieri politici. Nessuna sanzione invece per i coloni israeliani violenti e ulteriori misure a livello economico e militare. È quanto stabilito oggi dal Consiglio nazionale, che dopo gli Stati lunedì scorso, ha approvato solo il primo punto, quello più consensuale, di una mozione presentata dal Partito socialista.

Il dibattito ha ricalcato in buona parte quello tenutosi alla Camera dei Cantoni lunedì in serata, con la sinistra che, alla luce della carestia che colpisce la Striscia, l'elevato numero di vittime - oltre 64 mila, soprattutto civili, tra cui moltissimi bambini, è stato rammentato in aula - ha esortato il Consiglio federale ad agire con misure concrete per far pressione sullo Stato di Israele affinché si giunga a un cessate il fuoco e alla fine del genocidio.

Respinte le richieste di sanzioni

L'esecutivo, rappresentato in aula dai consiglieri federali Guy Parmelin e Martin Pfister, ha tuttavia respinto, venendo seguito dalla maggioranza del plenum, le richieste di sanzioni - sulla falsariga di quanto deciso dall'Ue - nei riguardi dei coloni violenti che agiscono in Cisgiordania, eventuali limitazioni all'importazione di prodotti realizzati dagli insediamenti illegali in Cisgiordani e nelle alture del Golan, la sospensione dell'Accordo di libero scambio con Tel Aviv e di ogni cooperazione militare.

Lasciare uno spiraglio aperto per il futuro

Per Parmelin, vice presidente del Consiglio federale, buona parte delle richieste contenute nella mozione sono in parte già soddisfatte. Circa le sanzioni tematiche contro i coloni, considerazioni generali di politica estera e altri interessi, specie economici e giuridici, hanno spinto il governo a raccomandare la bocciatura della mozione. Per Parmelin è infatti importante lasciare aperto uno spiraglio per il futuro, soprattutto qualora fosse possibile per la Svizzera offrire i propri buoni uffici in vista di eventuali trattative fra le parti in guerra. Ragionamento simile per quanto attiene all'Accordo di libero cambio, che può essere peraltro solo disdetto ma non sospeso, ha aggiunto il "ministro" dell'economia.

Prodotti provenienti da territori occupati

In merito ai prodotti israeliani provenienti dai territori occupati, inoltre, già oggi i principali distributori elvetici non ne importano. A livello militare, ha poi spiegato spalleggiato dal "ministro" della difesa Martin Pfister, fra la Svizzera e Israele non esiste una cooperazione formale in questo settore, ma solo contatti puntuali riguardanti progetti di acquisto (vedi i droni della società Elbit). Tra l'altro, da anni la Svizzera non esporta armi verso questo Paese.

Le critiche sull'immobilismo

Rispondendo alle critiche di immobilismo provenienti da sinistra, Parmelin ha elencato i numerosi interventi a livello bilaterale e multilaterale per far rispettare il diritto internazionale umanitario. Insomma, il Consiglio federale, di fronte a quanto sta accadendo, non è indifferente alle sofferenze umane e alla "carneficina" - Parmelin dixit - che si sta consumando a Gaza.

5 giorni fa
L'Eurocamera approva una risoluzione su Gaza e chiede di valutare il riconoscimento di Palestina
© Shutterstock
© Shutterstock
Si tratta della prima volta che una risoluzione di maggioranza sulla crisi umanitaria in corso nella Striscia viene approvata con voto in aula da oltre un anno.

L'Eurocamera ha approvato, con 305 voti a favore, 151 contrari e 122 astenuti, una risoluzione comune presentata da Verdi, Socialisti e Liberali sulla crisi umanitaria a Gaza. Si tratta della prima volta che una risoluzione di maggioranza sulla crisi umanitaria in corso nella Striscia viene approvata con voto in aula da oltre un anno. Il voto sul testo finale è arrivato dopo una lunga pausa chiesta dagli eurodeputati per valutare il risultato dello scrutinio sugli emendamenti.

Chiesto di valutare il riconoscimento di Palestina

L'Eurocamera chiede inoltre agli stati membri di "valutare il riconoscimento dello Stato di Palestina", e afferma il suo "sostegno all'approccio di von der Leyen sul tema dell'accordo di associazione Ue-Israele". È quanto si legge nella risoluzione "Gaza al limite: l'azione dell'Ue per combattere la carestia, l'urgente necessità di liberare gli ostaggi e procedere verso una soluzione a due stati" approvata stamane dal Parlamento europeo. Il testo, frutto di un compromesso tra i gruppi non contiene invece una menzione diretta alle responsabilità di genocidio da parte di Israele.

5 giorni fa
Oms: "Rimarremo a Gaza City nonostante l'ordine di evacuare"
Lo ha scritto su X il direttore generale, Tedros Adhanom Ghebreyesus.

L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e i gruppi partner rimarranno a Gaza City nonostante gli ordini di evacuazione impartiti dall'esercito israeliano. Lo ha scritto su X il direttore generale, Tedros Adhanom Ghebreyesus. "L'Oms è scioccata dall'ultimo ordine di evacuazione, che chiede che un milione di persone si trasferiscano da Gaza City in una cosiddetta 'zona umanitaria' nel sud designata da Israele", ha scritto il responsabile dell'Oms. "La zona non ha né le dimensioni né la portata dei servizi per supportare coloro che sono già lì, per non parlare dei nuovi arrivi", ha affermato. "Quasi la metà degli ospedali funzionanti si trova a Gaza City", ha aggiunto. Tedros ha anche chiesto alla comunità internazionale di agire, anche attraverso un cessate il fuoco immediato, il rilascio degli ostaggi e di chi è "arbitrariamente detenuto", e garantendo la protezione dell'assistenza sanitaria, degli operatori umanitari e dei civili nel territorio palestinese. "Questo disastro è causato dall'uomo e la responsabilità rimane di tutti noi" la sua conclusione.

6 giorni fa
Il premier del Qatar: "Netanyahu va consegnato alla giustizia"
Per il premier l'attacco di Israele a Doha va considerato un atto di terrorismo. "L'incontro era noto, non stiamo nascondendo qualcosa".

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu deve "essere consegnato alla giustizia", ha dichiarato il premer del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al-Thani, all'emittente televisiva statunitense Cnn. "Deve essere assicurato alla giustizia", ha detto Al-Thani. "È lui quello ricercato dalla Corte penale internazionale". Netanyahu - ha aggiunto Al-Thani - sta "cercando di minare ogni possibilità di stabilità, ogni possibilità di pace" attaccando la leadership del movimento islamista Hamas nella capitale del Qatar. Al-Thani ha affermato che era "molto noto al pubblico" che stava incontrando la leadership di Hamas, agendo nel ruolo di mediatore nel conflitto mediorientale. "Tutto ciò che riguarda l'incontro è ben noto a israeliani e americani. Non è qualcosa che stiamo nascondendo", ha affermato. "Non c'è alcuna giustificazione: questo va considerato un atto di terrorismo".

CARICA ALTRI
I tag di questo articolo