
Il Consiglio federale, in accordo con la Casa Bianca, ha annunciato l'abbassamento dei dazi americani rivolti alla Svizzera: dal 39% al 15%. Dall'inizio dell'anno, i dazi imposti dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump si sono rivelati una spada di Damocle che pende sull'economia svizzera.
Ecco i punti salienti fino ad oggi
Per ripercorrere la cronologia degli eventi ecco una panoramica degli sviluppi fino ad oggi, giorno in cui un accordo è infine stato trovato.
20 gennaio 2025: Donald Trump presta giuramento a Washington come 47° Presidente degli Stati Uniti. Grazie alla loro presenza nel Paese, le aziende svizzere si sentono ben attrezzate per affrontare i suoi piani tariffari, mentre quelle che producono negli Stati Uniti si ritengono al sicuro. Secondo Rahul Sahgal, direttore della Camera di Commercio svizzero-americana, più di 500 aziende svizzere sono attive negli Usa, molte delle quali con più filiali in diversi Stati - più di 4.000 in tutto.
2 aprile 2025: in un discorso nel Rose Garden della Casa Bianca, il Presidente degli Stati Uniti annuncia dazi del 31% sulle esportazioni svizzere. La Presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter reagisce immediatamente sulla piattaforma X: "Il Consiglio federale 'prende atto' delle decisioni statunitensi in materia di dazi", scrive.
9 aprile 2025: entrano in vigore i dazi statunitensi sui prodotti svizzeri, che impongono una tariffa del 31% sulle esportazioni elvetiche negli Stati Uniti. I produttori di orologi, l'industria meccanica e il settore della tecnologia medica sono particolarmente colpiti. I prodotti farmaceutici e le esportazioni di oro dalla Svizzera sono per il momento esenti.
29 maggio 2025: un tribunale federale statunitense dichiara illegali quasi tutti i dazi imposti da Donald Trump, compresi quelli che colpiscono la Svizzera. Il governo statunitense fa immediatamente ricorso contro la decisione.
6 giugno 2025: il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti inserisce la Svizzera, insieme ad altri otto Paesi, in una lista di controllo. La Confederazione e questi altri otto Paesi hanno un forte surplus commerciale. Il governo statunitense guidato da Donald Trump non accetta relazioni commerciali squilibrate.
1 agosto 2025: il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump firma un ordine esecutivo che aumenta le tariffe su decine di Paesi; secondo l'elenco pubblicato dalla Casa Bianca, la Svizzera sarà tassata al 39%.
5 agosto 2025: in un'intervista telefonica con il canale televisivo statunitense CNBC, Donald Trump menziona una recente conversazione telefonica avuta con la Presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter. "Di recente ho fatto qualcosa con la Svizzera. Ho parlato con il Primo Ministro", dice riferendosi a Keller-Sutter. "Questa donna era comprensiva, ma non ha voluto ascoltare", aggiunge il Presidente degli Stati Uniti.
6 agosto 2025: la Presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter ha un incontro di 45 minuti con il Segretario di Stato americano Marco Rubio a Washington sui dazi: "Abbiamo avuto un ottimo scambio", dice.
7 agosto 2025: alle 00:01 (06:01 in Svizzera) entrano in vigore dazi statunitensi del 39% sui prodotti svizzeri. Potranno avere gravi ripercussioni sull'industria dell'export e sui posti di lavoro svizzeri, avverte il Consiglio federale.
5 settembre 2025: il ministro dell'Economia Guy Parmelin si reca a Washington per un incontro con il segretario al Commercio statunitense Howard Lutnick e, al suo ritorno, definisce i colloqui "costruttivi".
26 settembre 2025: il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump annuncia tariffe del 100% su medicinali, camion e mobili prodotti al di fuori degli Stati Uniti.
15-17 ottobre 2025: una delegazione svizzera guidata da Guy Parmelin partecipa alla riunione del Fondo Monetario Internazionale (FMI) e della Banca Mondiale a Washington e intrattiene colloqui "a vari livelli" con i rappresentanti statunitensi a margine dell'evento, tra cui il Segretario al Tesoro Scott Bessent.
5 novembre 2025: i capi di sei grandi aziende svizzere partecipano a colloqui con Donald Trump a Washington, "riaffermando (la loro) convinzione che un accordo commerciale bilaterale rafforzerebbe in modo significativo gli scambi (economici), a beneficio di entrambi i Paesi".
11 novembre 2025: l'agenzia di stampa Bloomberg riferisce che la Svizzera è vicina a risolvere la sua controversia commerciale con gli Stati Uniti, con un accordo atteso entro le prossime due settimane che ridurrebbe le tariffe statunitensi sui prodotti svizzeri al 15%.
13 novembre 2025: il ministro dell'Economia Guy Parmelin si reca nuovamente a Washington per discutere di tariffe, in particolare con il rappresentante del commercio statunitense Jamieson Greer.
14 novembre 2025: il Consiglio federale annuncia di aver trovato un accordo con Washington: i dazi scendono al 15%.
