Asia
Disastro aereo in India, l'ora dello strazio
Keystone-ats
un giorno fa
Per tutta la giornata numerosi familiari sono rimasti accampati fuori da un ospedale per il riconoscimento dei passeggeri deceduti (169 cittadini indiani, 52 britannici, 7 portoghesi e un canadese secondo la lista degli imbarchi, oltre ai 10 assistenti di cabina e ai 2 piloti). Molti hanno consegnato campioni del DNA per aiutare l'identificazione dei poveri resti ricomposti finora, ma ci vorrà tempo prima che tutte le salme possano essere consegnate.

È l'ora dello strazio ma anche degli interrogativi, in India come nel Regno Unito, all'indomani dell'atroce sciagura aerea di Ahmedabad: dove un Boeing 787-8 Dreamliner dell'Air India è precipitato fra le case pochi secondi dopo il decollo in direzione di Londra Gatwick, causando la morte di 241 delle 242 persone a bordo e decine di vittime a terra. Per tutta la giornata numerosi familiari sono rimasti accampati fuori da un ospedale per il riconoscimento dei passeggeri deceduti (169 cittadini indiani, 52 britannici, 7 portoghesi e un canadese secondo la lista degli imbarchi, oltre ai 10 assistenti di cabina e ai 2 piloti). Molti hanno consegnato campioni del DNA per aiutare l'identificazione dei poveri resti ricomposti finora, ma ci vorrà tempo prima che tutte le salme possano essere consegnate.

265 morti confermati

Al momento, solo una mezza dozzina di corpi in condizioni più integre è tornata ai congiunti, mentre manca ancora un totale certificato sul numero dei morti: la polizia di Ahmedabad, principale centro dello stato federato indiano del Gujarat, ne ha finora confermati 265, conteggiando 241 occupanti del velivolo e almeno 24 giovani specializzandi di uno studentato medico coinvolto nell'impatto al suolo. Ma le verifiche sono complesse, nello scenario post-apocalittico di rottami ed edifici danneggiati lasciato dall'urto, dall'esplosione di carburante, dall'incendio che si è generato, e i media britannici stimano che il terribile bilancio finale possa assestarsi attorno a quota 300. Alcuni dei parenti in lacrime hanno intanto ricevuto la visita del premier indiano Narendra Modi, e a Londra le bandiere sventolano a mezz'asta a Westminster in segno di lutto. Mentre si moltiplicano i dettagli sulle storie tragiche delle vittime: inclusa quella del comandante 60enne Sumeet Sabharwal, morto sulla soglia della pensione nella sciagura, accanto al primo ufficiale Clive Kundar, e descritto alla stregua di "un uomo disciplinato", affidabile, di un pilota esperto come pochi al servizio di Air India anche in veste di capo addestratore dei colleghi più giovani.

Il miracolo dei superstiti

Nel contempo continua a tener banco il racconto dell'incredibile miracolo di Vishwash Kumar Ramesh, unico passeggero scampato all'inferno, addirittura camminando sulle sue gambe quasi incolume. O ancora quello - più "ordinario" - di Bhoomi Chauhan, salvata da un ingorgo del traffico che le era sembrato una disdetta e che invece le ha fatto perdere provvidenzialmente l'appuntamento col volo della morte per 10 minuti.

Indagini in corso

Prende piede intanto l'atteso lavoro d'investigatori e periti, indiani e britannici, chiamati a far luce sulle cause del disastro. A dare risposte plausibili su cosa possa essere successo in quei 30 secondi scarsi trascorsi fra il decollo del moderno Dreamliner e lo schianto; sul perché il carrello non sia rientrato, i flap delle ali siano finiti fuori posizione o i motori abbiano perso apparentemente potenza. Risposte per le quali serve tempo, mentre l'area dell'impatto - dove pezzi dell'aereo sono sparpagliati per qualche centinaio di metri - viene setacciata per recuperare ogni elemento utile. Il ministro dell'Aviazione Civile indiano, Ram Mohan Naidu Kinjarapu, ha confermato il ritrovamento della scatola nera, almeno di una delle due che solitamente sono a bordo: strumenti chiave poiché registrano rispettivamente i dati di volo e le voci dei piloti in cabina. Nelle indagini sono coinvolti la major americana Boeing e la compagnia di bandiera Air India (controllata dalla mega holding Tata e coinvolta oggi anche nell'atterraggio d'emergenza d'un Airbus A320 appena partito dall'isola thailandese di Phuket verso New Delhi, a causa d'un falso allarme bomba): entrambe inevitabilmente sotto pressione. Il ceo del colosso Usa, Kelly Ortberg, ha assicurato la massima collaborazione, revocando la partecipazione fra una settimana all'air show di Parigi Le Bourget per "concentrare l'attenzione" sull'incidente di Ahmedabad. Incidente in seguito al quale l'ente di controllo aeronautico indiano (Dgca) ha nel frattempo disposto ispezioni extra a tappeto su tutti i Boeing 787-8 e 787-9 prima dell'autorizzazione a decollare dal Paese: a scopo precauzionale e "fino a nuovo ordine".