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Cacciatore ticinese sconfina in Valsolda, denunciato dalla polizia provinciale
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Redazione
2 ore fa
L’uomo, privo della Carta europea d’arma da fuoco, è il terzo caso in pochi giorni. Le autorità italiane segnalano irregolarità ricorrenti e intensificano i controlli lungo il confine.

Un cacciatore ultrasessantenne residente in un noto quartiere di Lugano è stato denunciato dalla polizia provinciale comasca per sconfinamento e per essere privo della Carta europea d’arma da fuoco. L’episodio, riportato dalla Provincia di Como, è il terzo in pochi giorni dopo due casi segnalati nella zona del Bisbino, è avvenuto in Valsolda, nella località Pian di Scagn. A ricostruire l’accaduto è il comandante della polizia provinciale, Marco Testa, che ha spiegato come gli sconfinamenti da parte di cacciatori ticinesi non siano episodi isolati. Secondo Testa, gli interventi delle ultime settimane confermerebbero che tali reati vengono commessi con leggerezza e scarsa attenzione a norme che hanno anche una valenza internazionale. Ha inoltre sottolineato la buona collaborazione con le autorità ticinesi e il fatto che, da tempo, anche i cacciatori del territorio italiano segnalano comportamenti irregolari oltreconfine.

Reato di inosservanza

L’uomo, accompagnato dal suo cane da piuma, dovrà rispondere del reato di inosservanza dei provvedimenti dell’autorità riguardo all’importazione di armi comuni da sparo in Italia. Si tratterebbe, ha precisato Testa, di un illecito di una certa rilevanza, commesso durante controlli su un’ampia area di confine particolarmente sensibile. La zona montana interessata ospita infatti fauna alpina che necessita di tutela, motivo per cui i controlli vengono intensificati. Testa ha osservato che in quota sono presenti esemplari che richiedono particolare attenzione, circostanza che rende ancora più importante vigilare su eventuali comportamenti irregolari. Le autorità italiane ribadiscono che il rispetto delle norme venatorie e transfrontaliere non è facoltativo e confermano che i controlli proseguiranno con l’obiettivo di prevenire nuovi sconfinamenti e garantire sicurezza, legalità e protezione del patrimonio faunistico lungo la linea di confine.