
Un altro attacco ambientalista è avvenuto ieri, presso il Museo Egizio di Barcellona. Due militanti hanno versato olio e sangue fittizi su una bacheca di vetro contenente un sarcofago e su diverse vetrine in cui erano esposte statuette dell’antico Egitto. In seguito, hanno incollato le mani a una parete e mostrato uno striscione che diceva “Copca-Cola”. Questa volta l’attacco è stato mosso da Futuro Vegetal, un collettivo spagnolo di disobbedienza civile contro il cambiamento climatico.
I motivi dell’attacco
Da quanto si può leggere dall’account Twitter del collettivo, il motivo di questo attacco è stata la sponsorizzazione di Coca-Cola alla Conferenza dell’ONU sul clima (COP27) che si sta attualmente svolgendo a Sharm El-Sheik, Egitto. In un tweet si può infatti leggere: “Mentre le Nazioni Unite prevedono scenari di 2,5°C, i nostri leader politici siedono per la 27esima volta a un tavolo pagato dalla CocaCola, una società ecocida”. Secondo uno studio di Break Free From Plastic, movimento globale contro la produzione e diffusione della plastica, la marca risulta essere l’azienda che produce più inquinamento al mondo. La COP27 era già stata accusata dall’ambientalista Greta Thunberg di greenwashing.