Live Crisi in Medio Oriente
Trump sta valutando di attaccare l'Iran
© Shutterstock
© Shutterstock
11 ore fa
Tutti gli aggiornamenti sulla situazione in Medio Oriente nel nostro live.
9 ore fa
Trump sta seriamente valutando di attaccare l'Iran
Secondo il portale, il consiglio di sicurezza di Donald Trump si riunirà all'una ora locale, le 19 svizzere.

Donald Trump riunisce il suo team di sicurezza nella Situation Room della Casa Bianca dopo aver abbandonato anticipatamente il G7 canadese per la crisi mediorientale. E valuta l'ipotesi di entrare in guerra con Israele contro l'Iran, pur avendo sempre promesso in campagna elettorale di voler evitare nuovi conflitti per gli Usa. Su Truth ha già chiesto una "resa incondizionata" della Repubblica Islamica, dopo aver invitato tutti ad evacuare Teheran e avvisato che "ora abbiamo il controllo completo e totale dei cieli sopra l'Iran" grazie alla superiorità tecnologica militare Usa. Minacciato anche Ali Khamenei: "sappiamo esattamente dove si nasconde il cosiddetto 'Leader Supremo'. È un bersaglio facile, ma lì è al sicuro. Non lo elimineremo (non lo uccideremo!), almeno non per ora. Ma non vogliamo che i missili vengano lanciati contro i civili o i soldati americani. La nostra pazienza sta per esaurirsi".

Attacco USA

Sul tavolo l'opzione di lanciare un attacco americano contro le infrastrutture nucleari iraniane, in particolare l'impianto sotterraneo di arricchimento dell'uranio di Fordow, profondamente interrato e raggiungibile solo dal più grande "bunker buster" Usa: è il Massive Ordnance Penetrator, o GBU-57, e pesa così tanto - 13'700 kg - che può essere sollevato solo da un bombardiere B-2. Israele non possiede né l'arma né il bombardiere necessari per portarla in quota e sganciarla sopra l'obiettivo. Fino a lunedì, quando era al G7, Trump ha insistito per un accordo con l'Iran, dandolo quasi per scontato. Ora sta mostrando i muscoli, anche rafforzando la presenza militare americana in Medio Oriente, con altri caccia militari e la portaerei Nimitz. Ma se la combinazione di persuasione e coercizione fallisce, dovrà decidere se questa è la guerra di Israele o quella dell'America. Funzionari iraniani hanno già avvertito che la partecipazione degli Stati Uniti a un attacco ai suoi impianti metterebbe a repentaglio ogni residua possibilità di raggiungere l'accordo sul disarmo nucleare che Trump dice di voler ancora perseguire. Tornando dal G7, a bordo dell'Air Force One, il commander in chief ha ventilato la possibilità di mandare l'inviato speciale Steve Witkoff o il vicepresidente J.D. Vance a incontrare i negoziatori iraniani, spiegando di volere "una vera fine" alla questione nucleare iraniana, e non solo un cessate il fuoco tra Iran e Israele. Se uno dei due dovesse incontrare gli iraniani, secondo il New York Times, il probabile interlocutore sarebbe il ministro degli esteri Abbas Araghchi, che ha svolto un ruolo chiave nell'accordo nucleare del 2015 con l'amministrazione Obama e conosce ogni elemento del vasto complesso nucleare iraniano. Ma ora sembrano salire le chance dell'opzione militare. Due funzionari israeliani hanno detto ad Axios che Benjamin Netanyahu e il suo apparato della difesa continuano a credere che Trump potrebbe decidere di entrare in guerra nei prossimi giorni per bombardare l'impianto di Fordow. Finora, gli Stati Uniti hanno aiutato Israele a difendersi dai missili in arrivo, ma si sono rifiutati di partecipare a operazioni offensive. Nel giro di pochi giorni, però, si è passati dalla linea "Non è una nostra operazione" a "Noi ora controlliamo i cieli iraniani".

I conti col Congresso

Trump deve fare i conti con il Congresso, dove un gruppo bipartisan di deputati ha presentato una risoluzione che vieta alle "forze armate americane di intraprendere ostilità non autorizzate contro la Repubblica Islamica dell'Iran", perché "la Costituzione non consente al potere esecutivo di commettere unilateralmente un atto di guerra contro un Paese che non ha attaccato gli Stati Uniti". Il mondo Maga, contrario a ogni interventismo americano, è in rivolta: in prima fila l'ex anchor di Fox News ed ora influente podcaster Tucker Carlson. Al Pentagono le opinioni sono divise per altri motivi. Elbridge A. Colby, sottosegretario alla Difesa per la politica, sostiene da tempo che ogni risorsa militare dedicata alle guerre in Medio Oriente viene distolta dal Pacifico e dal contenimento della Cina. Dal G7 arrivano appelli per tornare al tavolo negoziale, come ha chiesto Emmanuel Macron, con un monito contro qualsiasi tentativo di cambio di regime che porterebbe al "caos". Ma il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha riconosciuto che Israele "sta facendo il lavoro sporco per tutti noi" in Iran, e che "se Teheran non fa marcia indietro, la distruzione completa del programma nucleare iraniano è all'ordine del giorno, cosa che Israele non può ottenere da solo".

11 ore fa
Khamenei trasferisce i poteri esecutivi ai pasdaran
La decisione sarebbe stata presa per le difficoltà a gestire la linea di comando in tempo reale dal bunker in cui Khamenei risulta essere stato trasferito con la famiglia.

L'ayatollah Ali Khamenei, guida suprema della Repubblica Islamica dell'Iran, avrebbe trasmesso temporaneamente alcuni suoi poteri esecutivi al Consiglio supremo dei Guardiani della Rivoluzione (i cosiddetti pasdaran). Almeno secondo quanto riporta Iran International, sito e tv legati ad ambienti dell'opposizione iraniana in esilio. La decisione sarebbe stata presa per le difficoltà a gestire la linea di comando in tempo reale dal bunker in cui Khamenei risulta essere stato trasferito con la famiglia. Intanto al suo fianco cresce secondo varie fonti mediatiche occidentali il ruolo del figlio Mojtaba, indicato come potenziale erede.

11 ore fa
DFAE: "La maggior parte del personale svizzero ha lasciato Teheran"
© DFAE
© DFAE
Il "canale svizzero" è attivo per entrambe le parti - USA e Iran - e in entrambi i sensi. "E posso dirvi che è utilizzato da entrambe le parti", ha aggiunto Bideau.

Cinque diplomatici elvetici in servizio a Teheran hanno lasciato oggi con mezzi propri la città via terra assieme alle loro famiglie, ha dichiarato il portavoce del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) Nicolas Bideau a Keystone-ATS questa sera, confermando un'informazione in questo senso della RTS. Altri sette diplomatici rimangono sul posto, in particolare per adempiere al mandato di protezione degli interessi americani in Iran. Il "canale svizzero" è attivo per entrambe le parti - USA e Iran - e in entrambi i sensi. "E posso dirvi che è utilizzato da entrambe le parti", ha aggiunto Bideau. L'ambasciatrice Nadine Olivieri è tuttora a Teheran. È lei che guida la diplomazia svizzera in Iran, ha sottolineato. Il personale svizzero che non è attivo sul piano diplomatico ha lasciato il Paese. "Cinque persone trasferibili e sei accompagnatori hanno lasciato l'Iran oggi via terra", ha aggiunto.

Partenze anche da Israele

Nel frattempo, anche "due accompagnatori (bambini o coniugi, ndr.) hanno lasciato oggi Israele via terra", ha aggiunto Bideau, sottolineando che la rappresentanza a Tel Aviv conta sette collaboratori trasferibili e 18 dipendenti locali. A causa del conflitto tra Israele e l'Iran, molti cittadini svizzeri aspettano di poter lasciare la regione in guerra. Il DFAE ha ricevuto 130 richieste da persone che desiderano lasciare lo Stato ebraico o la Repubblica islamica.

12 ore fa
Sirene d’allarme a Tel Aviv, Israele uccide il braccio destro di Khamenei
© Shutterstock
© Shutterstock
Parlando degli obiettivi futuri, il ministro israeliano della Difesa, Israel Katz, ha dichiarato che a Teheran "ci sono più di 10 obiettivi nucleari che siamo sul punto di distruggere".

Sirene d’allarme hanno suonato ancora nel pomeriggio di oggi a Tel Aviv e in numerose aree di Israele per il lancio di missili dall'Iran. Il portavoce delle forze di difesa israeliane (Idf) ha riferito che diversi missili balistici sono stati lanciati, la maggior parte dei quali è stata intercettata. Esplosioni sono state invece udite in Iran, a Teheran e a Isfahan, città che ospita numerosi impianti nucleari.

Ucciso Shadmani

Le forze israeliane hanno anche annunciato di aver ucciso il capo di Stato maggiore iraniano Ali Shadmani, il militare più vicino alla Guida Suprema Ali Khamenei. L'Iran, dal canto suo, ha colpito con un attacco missilistico il quartier generale del Mossad, l'agenzia di intelligence israeliana, vicino a Tel Aviv.

Gli obiettivi di Israele

Parlando degli obiettivi futuri, il ministro israeliano della Difesa, Israel Katz, ha dichiarato che a Teheran "ci sono più di 10 obiettivi nucleari" che Israele è "sul punto di distruggere", aggiungendo che l'aeronautica intende colpire “obiettivi strategici”.

Trump riunisce il gabinetto di sicurezza

Il presidente americano Donald Trump ha nel frattempo riunito alla Casa Bianca il gabinetto di sicurezza nazionale per discutere della guerra. “Non sto cercando un cessate il fuoco, bensì una fine vera del conflitto tra Iran e Israele”, ha spiegato il tycoon, di ritorno dal G7 in Canada. E proprio dal G7 sono giunte dichiarazioni forti da parte del cancelliere tedesco Friedrich Merz, secondo cui "Israele sta facendo il lavoro sporco per tutti noi in Iran”.

 

 

12 ore fa
L'Iran annuncia una nuova ondata di attacchi contro Israele
Lo riporta la tv di Stato iraniana.

L'Iran annuncia una nuova ondata di attacchi contro Israele. Lo riporta la tv di Stato iraniana.

13 ore fa
Sirene d'allarme a Tel Aviv e in numerose aree del Paese
L'allarme è scattato anche a Gerusalemme.

Sirene d'allarme stanno suonando a Tel Aviv e in numerose aree di Israele per il lancio di missili dall'Iran. L'Iran, spiega l'Idf, ha lanciato singoli missili sul centro di Israele e non un'ondata come nei giorni scorsi. L'aeronautica sta quindi cercando di intercettare i vettori balistici. L'allarme è scattato anche a Gerusalemme.

16 ore fa
L'Iran respinge le conclusioni del G7: "Israele è l'aggressore"
La condanna arriva dal portavoce del ministero degli esteri.

L'Iran ha condannato, per bocca del portavoce del ministero degli esteri Esmail Baghaei, le conclusioni sulla guerra con Israele del G7, e l'ha accusato di "ignorare la spudorata e illegale aggressione" dello Stato ebraico nonché "le vittime civili e i danni alle infrastrutture pubbliche" provocate dai suoi attacchi. Baghaei ha poi sollecitato tutti i membri permanenti del Consiglio di sicurezza a rispettare "i loro doveri morali e legali". "Israele ha scatenato una guerra di aggressione non provocata contro l'Iran in violazione della Carta dell'Onu e delle norme sulla tutela degli impianti nucleari", ha concluso sul suo profilo X.

17 ore fa
Gaza, saliti a 51 i morti per fuoco israeliano su area aiuti
Lo riferisce il ministero della salute di Gaza controllato da Hamas.

È aumentato ad almeno 51 morti il bilancio dell'attacco odierno israeliano contro i palestinesi che aspettavano gli aiuti a Khan Yunis: lo ha reso noto su Telegram il ministero della salute di Gaza controllato da Hamas. "È stato aggiornato il bilancio delle vittime del massacro di cittadini in attesa di aiuti da parte dell'occupazione questa mattina nella zona di Tahlia, nel governatorato di Khan Yunis - si legge in un comunicato -. Finora sono arrivati al Complesso medico Nasser 51 martiri e oltre 200 feriti, inclusi 20 casi critici".

17 ore fa
Incursioni di Israele in Siria, distrutte case di civili
Lo denuncia l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria.

L'esercito israeliano ha distrutto in Siria almeno 15 abitazioni civili in seguito a un'incursione di terra effettuata nelle ultime ore nella regione di Qunaytra, a sud-ovest di Damasco. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), che mostra immagini provenienti dalla zona di Qunaytra. L'organizzazione non governativa ha documentato distruzioni di abitazioni civili nelle località di Tarja e Amal, vicino alla diga Mantra. In precedenza, le forze israeliane avevano distrutto altre case nella località di Hamidiya, vicino al luogo dove l'esercito israeliano ha eretto un suo avamposto in territorio siriano.

Le fonti riferiscono che durante le sue incursioni le forze israeliane hanno preso in ostaggio quattro civili della zona. Nei giorni scorsi l'esercito israeliano aveva affermato di aver "arrestato" dei sospetti membri di Hamas nella zona del Golan. Nelle ultime ore allerte sono scattate nelle Alture occupate del Golan a causa della presenza di droni non meglio identificati.

Caduti frammenti di missili iraniani

Intanto diversi frammenti di missili e droni iraniani sono precipitati stamani nella regione sud-occidentale siriana di Dara'a, secondo quanto riferito dalle fonti locali siriane che mostrano immagini dei detriti bellici piovuti dal cielo tra il confine siro-giordano e la campagna occidentale di Dara'a, nei pressi della valle del fiume Yarmuk.

17 ore fa
Il Re di Giordania a Strasburgo: "La guerra deve finire"
Il sovrano ha lanciato un monito nel suo discorso davanti al Parlamento europeo.

Nel suo intervento di martedì al Parlamento europeo, il re di Giordania Abdullah II ha lanciato un forte monito: l’espansione degli attacchi israeliani contro l’Iran rischia di allargare il conflitto regionale a un livello tale da rappresentare una minaccia per il mondo intero. Il sovrano ha dichiarato: "Con l’espansione dell’offensiva israeliana fino a includere l’Iran, non si può sapere dove finiranno i confini di questo campo di battaglia. Questa è una minaccia per le persone di tutto il mondo, questo conflitto deve finire. E l'unica soluzione praticabile è quella fondata su una pace giusta, sul diritto internazionale e sul riconoscimento reciproco". 

18 ore fa
Banca pubblica iraniana paralizzata da cyberattacco
L'attacco rivendicato da un gruppo che si fa chiamare Predatory Sparrow. La banca ha interrotto i servizi e non è possibile prelevare soldi.

Gli hacker di un gruppo che si fa chiamare Predatory Sparrow ha rivendicato un cyberattacco che risulta aver paralizzato le operazioni di Bank Sepah, istituto di credito pubblico fra i più antichi dell'Iran. Lo riporta Iran International, sito vicino ad ambienti dell'opposizione iraniana all'estero, accreditando la banca in questione di legami con il corpo dei Guardiani della Rivoluzione Islamica. Il gruppo Predatory Sparrow afferma sulle reti sociali di aver "condotto attacchi informatici che hanno distrutto i dati" della Bank Sepah. "La Bank Sepah è un istituto che ha aggirato le sanzioni internazionali e ha utilizzato il denaro del popolo iraniano per finanziare i terroristi affiliati al regime, il suo programma di missili balistici e il suo programma nucleare militare", si legge in un post del gruppo pubblicato su X.

L'agenzia di stampa iraniana FARS ha confermato un attacco informatico all'infrastruttura della più grande banca iraniana, che ha interrotto i servizi.

19 ore fa
L'Iran colpisce il quartier generale del Mossad
Lo riferisce la Tass.

L'Iran ha colpito con un attacco missilistico il quartier generale del Mossad, l'agenzia di intelligence israeliana, vicino a Tel Aviv. Lo scrive la Tass che cita l'agenzia di stampa iraniana Tasnim.

Incendio a Ramat dopo il lancio di missili

Il sindaco di Ramat, Hasharon Itzhak Rochberger, ha riferito che un incendio è scoppiato oggi nella località a pochi chilometri a nord di Tel Aviv in seguito al lancio di missili dall'Iran: nella stessa zona (Glilot), si trovano la sede dell'Unità speciale 8200 e una sede del Mossad. Secondo i vigili del fuoco, "l'incendio in un impianto contenente amianto è sotto controllo. Sono in corso le operazioni di spegnimento finale e non vi è alcun pericolo per i residenti legato a fumo o amianto. È possibile tornare alla normalità".

Colpita la città di Herzliya

Mentre a Herzliya, città a pochi chilometri a nord di Tel Aviv, in seguito all'impatto diretto di un missile iraniano nella notte si è aperto un cratere profondo circa quattro metri nel parcheggio degli autobus. Un mezzo ha preso fuoco e altri 14 sono stati danneggiati dall'onda d'urto.

30 missili contro Israele

Il portavoce dell'esercito israeliano (IDF), Effi Deferin, ha dichiarato che tra la notte scorsa e questa mattinata l'Iran ha lanciato circa 30 missili contro Israele, la maggior parte dei quali è stata intercettata. Da parte sua il generale di brigata Kioumars Heidari, comandante delle forze terrestri dell'esercito iraniano, citato dall'agenzia Tasnim, ha dichiarato che "i recenti attacchi hanno portato alla distruzione diffusa di strutture militari e militari nel cuore dell'entità sionista, a Tel Aviv e Haifa, e le prossime ore l'escalation sarà più intensa e diffusa". Secondo il generale, con gli ultimi raid l'Iran ha lanciato "una nuova ondata di attacchi con armi moderne e avanzate, e ciò che sta per arrivare sarà ancora più violento".

19 ore fa
Israele, le operazioni in Iran si estenderanno
Lo afferma il capo della direzione dell'intelligence militare israeliana.

Il capo della direzione dell'intelligence militare israeliana Shlomi Binder ha dichiarato oggi agli ufficiali che presto "daranno il via alle operazioni " in altre zone dell'Iran, dopo che l'esercito (IDF) "ha spianato la strada a Teheran". "Avete fornito l'intelligence che ha aperto la strada alla capitale dell'Iran e ha permesso l'attacco al loro Stato maggiore. Presto aprirete nuove strade in altre aree. Avete dimostrato di poter superare i limiti e raggiungere qualsiasi obiettivo", ha dichiarato Binder.

19 ore fa
Gaza: 300 tra morti e feriti in raid su zona aiuti a Khan Yunis
Lo afferma il dottor Mohammed Saqer, responsabile infermieristico dell'ospedale Nasser di Khan Yunis.

Un membro dello staff dell'ospedale Nasser di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, ha riferito che quasi 300 palestinesi, tra morti e feriti, sono arrivati nella struttura dopo essere stati attaccati con "carri armati" mentre aspettavano il cibo. "Quasi 300 tra morti e feriti sono appena arrivati all'ospedale Nasser", ha affermato il dottor Mohammed Saqer, responsabile infermieristico dell'ospedale. "La situazione è ormai fuori controllo. L'ospedale non è più in grado di gestire un numero così elevato di casi". Poco prima la protezione civile della Striscia ha riferito che almeno 47 palestinesi sono stati uccisi e a decine sono rimasti feriti dal fuoco israeliano mentre migliaia di palestinesi attendevano di ricevere farina in un centro di distribuzione di aiuti a Khan Yunis. Il portavoce Mahmud Bassal ha aggiunto all'AFP che oltre 200 persone sono rimaste ferite. "I droni israeliani hanno aperto il fuoco sulle persone. Pochi minuti dopo, i tank israeliani hanno sparato diversi colpi (...), causando un gran numero di morti e feriti", ha detto.

19 ore fa
Raid sulla TV di Stato iraniana, tre morti
Tre dipendenti della tv sono stati uccisi durante l'attacco israeliano di lunedì

Gli attacchi israeliani di ieri alla sede della televisione di Stato iraniana a Teheran hanno danneggiato uno degli edifici, provocato un incendio e causato almeno tre morti, secondo quanto riporta oggi la stessa emittente. "Tre dipendenti della televisione sono stati uccisi e altri feriti nell'attacco israeliano", ha annunciato la TV senza menzionare il numero dei feriti. "Il fumo visto nell'edificio della radiotelevisione iraniana è dovuto a un incendio riacceso a causa del vento", ha dichiarato l'emittente TV. Un giornalista dell'AFP nelle vicinanze ha visto una colonna di fumo bianco.

19 ore fa
Distrutti con i droni obiettivi strategici Israele
Lo ha dichiarato il comandante delle forze terrestri dell'esercito iraniano.

L'Iran ha affermato di aver distrutto la notte scorsa "obiettivi strategici" in Israele utilizzando droni. "Vari tipi di droni d'attacco, dotati di capacità di distruzione e puntamento precise, hanno distrutto posizioni strategiche del regime sionista a Tel Aviv e Haifa", nel nord di Israele, ha dichiarato il generale Kioumars Heidari, comandante delle forze terrestri dell'esercito, citato dalla televisione di Stato.

19 ore fa
21 Paesi arabi condannano i raid di Israele e chiedono una de-escalation
La dichiarazione congiunta è stata sottoscritta dai ministri degli esteri di 21 Paesi.

In una dichiarazione congiunta 21 paesi arabi hanno condannato gli attacchi israeliani contro l'Iran e chiedono una de-escalation regionale, il disarmo nucleare e il rispetto del diritto internazionale. Lo riferisce - come riporta Anadolu - l'agenzia di stampa ufficiale egiziana Mena. L'iniziativa include Turchia, Giordania, Emirati Arabi Uniti, Pakistan, Bahrein, Brunei, Ciad, Gambia, Algeria, Comore, Gibuti, Arabia Saudita, Sudan, Somalia, Iraq, Oman, Qatar, Kuwait, Libia, Egitto e Mauritania. La dichiarazione congiunta - sottoscritta dai ministri degli esteri - sottolinea la necessità di rispettare la sovranità nazionale, l'integrità territoriale e i principi di buon vicinato e chiede una risoluzione pacifica delle controversie. I ministri hanno inoltre espresso "profonda preoccupazione" per la pericolosa escalation, avvertendo che potrebbe avere gravi conseguenze per la sicurezza e la stabilità regionale.

21 ore fa
Iran, eliminato capo di Stato maggiore Ali Shadmani
Lo ha annunciato l'esercito israeliano.

Le Forze di difesa israeliane (IDF) hanno affermato oggi di aver eliminato nei suoi attacchi il capo dello Stato maggiore iraniano Ali Shadmani, in carica da appena quattro giorni dopo l'uccisione del suo predecessore. "Durante la notte, l'Aeronautica militare israeliana, avvalendosi di precise informazioni d'intelligence ricevute dal Direttorato Intelligence dell'IDF e cogliendo un'opportunità improvvisa, ha colpito un centro di comando operativo nel cuore di Teheran, eliminando Ali Shadmani, Capo di Stato Maggiore in tempo di guerra, il più alto comandante militare iraniano e il braccio destro del Leader Supremo Ali Khamenei", ha affermato nel comunicato l'IDF. "Shadmani ricopriva il doppio incarico di Capo di Stato maggiore in tempo di guerra e comandante del Comando d'emergenza delle Forze armate iraniane. Aveva autorità sia sul corpo delle Guardie della Rivoluzione islamica (IRGC) sia sull'esercito regolare", ha proseguito. "All'inizio dell'operazione era stato nominato alla guida delle Forze armate iraniane dopo l'eliminazione del suo predecessore, Alaa Ali Rashid, ucciso nel colpo d'apertura dell'Operazione 'Rising Lion'", ha detto ancora l'esercito israeliano.

un giorno fa
Trump lascia il G7 in anticipo per la crisi in Medio Oriente
© G7
© G7
I leader del G7, riuniti a Kananaskis in Canada, hanno firmato una dichiarazione congiunta in cui hanno ribadito il loro impegno per la pace e la stabilità in Medio Oriente.

Lunedì 16 giugno, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha lasciato con un giorno di anticipo il vertice del G7 in corso a Kananaskis, in Canada, per rientrare a Washington a causa della crescente tensione in Medio Oriente, dove da cinque giorni si susseguono bombardamenti reciproci tra Israele e Iran. Ha tuttavia negato di lavorare a un cessate il fuoco tra Israele e Iran, come invece suggerito dal presidente francese Emmanuel Macron. Lo ha precisato in un post sui social. "Il presidente Emmanuel Macron, in cerca di pubblicità, ha detto erroneamente che ho lasciato il vertice del G7 in Canada, per tornare a Washington a lavorare su un cessate il fuoco tra Israele e Iran. Sbagliato!", ribadisce Trump. "Non ha idea del vero motivo per cui sto tornando a Washington, ma certamente non ha nulla a che fare con un cessate il fuoco. È qualcosa di molto più grande. Che sia voluto o meno, Emmanuel sbaglia sempre. A seguire!". Con la partenza anticipata di Trump è saltato l'incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky previsto nel secondo giorno del vertice. Annullato anche il primo incontro tra Trump e il nuovo presidente sudcoreano Lee Jae-myung.

La pressione sull'Iran per un accordo sul nucleare

Durante la giornata di lavori, dedicata a commercio e dazi — con in agenda un possibile accordo con gli Stati Uniti prima dell’entrata in vigore dei nuovi aumenti tariffari sull’UE previsti per il 9 luglio — Trump ha avuto anche alcuni colloqui bilaterali. Ma al momento della foto di gruppo con gli altri leader ha annunciato che se ne sarebbe andato. La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha spiegato che il presidente doveva "occuparsi di molte questioni importanti" legate alla situazione in Medio Oriente. In conferenza stampa, Trump ha rilanciato le pressioni sull’Iran perché limiti il proprio programma nucleare, dichiarandosi fiducioso su un futuro accordo. Ha inoltre definito un errore l’espulsione della Russia dal G8 nel 2014 — avvenuta dopo l’annessione della Crimea — accusando l’ex presidente Barack Obama e l’ex primo ministro canadese Justin Trudeau: «Non credo che in questo momento ci sarebbe una guerra se la Russia fosse stata dentro.

La dichiarazione d'intenti

In serata, i leader del G7 (Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone e Regno Unito), compreso Donald Trump, hanno firmato una dichiarazione congiunta in cui hanno ribadito il loro "impegno per la pace e la stabilità in Medio Oriente". In questo contesto affermano che "Israele ha il diritto di difendersi". "Ribadiamo il nostro sostegno alla sicurezza di Israele. Affermiamo anche l'importanza della protezione dei civili. L'Iran è la principale fonte di instabilità e terrore nella regione. Abbiamo sempre affermato con chiarezza che l'Iran non deve mai ottenere un'arma nucleare. Esortiamo affinché la risoluzione della crisi iraniana porti a una più ampia de-escalation delle ostilità in Medio Oriente, compreso un cessate il fuoco a Gaza. Resteremo vigili rispetto alle implicazioni per i mercati energetici internazionali e pronti a coordinarci, anche con partner che condividono i nostri stessi valori, per tutelare la stabilità del mercato".

un giorno fa
Forti esplosioni a Tel Aviv e Gerusalemme
L'esercito ha attivo il sistema di difesa mentre le sirene stanno suonando in numerose aree del paese.

Forti esplosioni si sono verificate nel centro di Tel Aviv, come ha constatato l'ANSA sul posto. Un missile lanciato dall'Iran ha colpito Herzliya, una città a pochi chilometri a nord della città. Stando all'AFP forti esplosioni sono state udite questa mattina anche a Gerusalemme.

Poco prima le autorità hanno inviato un allarme aereo sui cellulari dei cittadini avvertendo la popolazione del lancio di missili dall'Iran. L'Esercito ha reso noto che il sistema di difesa è stato attivato. Le sirene hanno suonato a Tel Aviv e in numerose altre aree del paese, tra cui Haifa e la Galilea, riporta Ynet News.

Un'ondata 20-30 missili iraniani sarebbe stata lanciata verso Israele, in base a una valutazione iniziale dell'esercito dello Stato ebraico, secondo cui al momento non risulterebbero vittime. I media iraniani parlano di un edificio di otto piani colpito a Herzliya.

Le Forze di difesa israeliane hanno annunciato poco fa la fine della necessità della popolazione di tenersi nei rifugi, cioè la fine dell'attacco.

CARICA ALTRI
I tag di questo articolo