Un pezzo di storia che se ne va. Il Mulino è stato infatti divorato dalle fiamme. Alle 17:00 di ieri, per cause ancora sconosciute, è scoppiato il rogo all’interno di una delle strutture più emblematiche del Canton Ticino: il Mulino di Maroggia. I lavori di spegnimento sono ancora in corso questa mattina, come si può vedere in questo video.
Ripercorriamo insieme alcune delle tappe principali per la creazione del più grande mulino ticinese che ha saputo macinare, per ogni giorno fino ad oggi, 50 tonnellate di grano.
Il Comune di Maroggia è da sempre legato all’attività molitoria, già nel 1800, infatti era attivo il mulino Raggi poi rilevato nel 1888 dalla famiglia Stadlin. Negli anni i lavori sono stati continui, la riseria acquistata nel 1904 venne poi demolita per costruire un silo in legno, probabilmente oggi finito tra le fiamme.
La produzione del nuovo mulino iniziò nel 1924 e fra gli anni 1940-1950, la struttura fu ingrandita, costruendo poi un secondo silo, quest’ultimo in cemento. È nel 2017 che viene ristrutturata la parte più antica dello stabilimento, quella che inizialmente ospitava la riseria, a vantaggio di un magazzino per prodotti confezionati più grande e pratico.
Non è la prima volta che un evento di grande portata colpisce il Mulino. Si pensi che nel 1998 una violentissima grandinata concentrata su Maroggia e la bassa valle della Mara, seguita da un nubifragio allagò completamente il mulino rendendo inservibili i macchinari, distruggendo le scorte dei prodotti finiti e recando gravi danni agli immobili.
Il proprietario Luigi Fontana decise così di ristrutturare completamente il mulino, grazie anche alla motivazione data dall’intenzione del figlio Alessandro di mantenere viva l’attività di famiglia, il cui passaggio di testimone risale agli ultimi anni.
Il mulino, diventato completamente automatizzato, impiega una quindicina di persone e disponeva di un moderno laboratorio per l’analisi dei cereali. Oltre alla produzione di farine, di fondamentale importanza per il settore della panificazione in Ticino, i sottoprodotti rifornivano il settore foraggero del nostro cantone.
Negli ultimi anni hanno riscosso particolare successo anche i corsi di panificazione organizzati nella struttura dai panettieri della regione.
Gli spazi del mulino ristrutturato, in particolare le grandi sale, sono stati anche dedicati ai visitatori e, soprattutto agli eventi come matrimoni, mostre d’arte o congressi.
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