
La questione delle multe comminate a Como a cittadini stranieri (in particolare svizzeri) e non pagate da questi ultimi, avrà anche dei risvolti giudiziari. Alcuni anni fa l’amministrazione del Comune lariano avrebbe incaricato la società Nivi di recuperare le somme non versate per le sanzioni emesse nel periodo 2018-2019. Ebbene, stando a quanto riferisce il portale ComoZero, il 27 marzo la società ticinese LP Credit Sagl, che avrebbe svolto l’attività di recupero crediti per la Nivi, avrebbe citato in giudizio il Comune di Como davanti al Pretore aggiunto del Distretto di Lugano per esigere il versamento di 55’000 franchi, oltre interessi al 5% a partire dal 17 ottobre 2023. Tale cifra, rivendica LP Credit Sagl, non sarebbe stata versata dal Comune lombardo per il lavoro eseguito.
La questione legale
La società Nivi, dal canto suo, si dice favorevole a mettere a disposizione del Comune di Como l’avvocato Fulvio Pezzati, specialista in materia, assumendosi le relative spese.
Un tema caldo
Il tema delle multe a Como che colpiscono cittadini svizzeri sta facendo molto discutere. Di recente, alcuni ticinesi sanzionati nella città lombarda hanno addirittura dovuto lasciare in loco l’automobile e rientrare a piedi in Ticino per prelevare il contante necessario a saldare la contravvenzione. Ricordiamo che il sindaco di Como, Alessandro Rapinese, durante la campagna elettorale che aveva preceduto la sua nomina alla guida dell’Esecutivo comasco, aveva promesso “un occhio di riguardo per gli amici svizzeri che parcheggiano dove gli pare e poi, complici le difficoltà legali, non pagano mai le multe: un carro attrezzi loro dedicato”. I “precisetti elvetici”, aveva aggiunto “potranno tornare a casa serenamente quando avranno pagato la multa e la rimozione”.