Da venerdì mattina una nuvola sta avvolgendo la fontana in Piazza Giovanni Pedrazzini a Locarno. Uno spazio che è una "Cenerentola dimenticata", come la definisce Nicola Colombo, l'artista che ha fatto dell'acqua nebulizzata una forma di espressione. "Da anni passo per questa piazza", racconta a Ticinonews. "Un mese fa mi sono fatto coraggio e ho scritto alla Città di Locarno, facendo una proposta un po' stravagante. Non avevo grandi aspettative: le città, si sa, sono complicate... Ma due settimane fa mi hanno risposto positivamente. Così siamo partiti con l'installazione".
Una nuova prospettiva
Fin dalla sua accensione, l'opera ha subito attirato l’attenzione. È un'insolita e rinfrescante nuvola che esonda dalla Fontana Pedrazzini, dove i corpi protesi di tritoni e sirene appena si intravvedono nella foschia. Non una prima per Nicola Colombo, che negli ultimi anni ha fatto calare la nebbia un po’ dappertutto in Ticino e non solo, davanti a monumenti e nelle piazze. Colombo ha già portato le sue nuvole a Bellinzona in Piazza del Sole, a Mendrisio davanti alla chiesa dei Santi Cosma e Damiano e sulla Turbinerplatz a Zurigo per combattere la canicola. Questa volta l’artista-artigiano bellinzonese ha scelto Piazza Giovanni Pedrazzini, un luogo forse un po’ negletto di Locarno, ma che fra palme e creature marine, rappresenta un angolo tanto affascinante quanto esotico della città. "A me interessa cambiare una prospettiva", osserva l'artista. "E in maniera molto semplice, abbiamo cambiato la prospettiva di questa piazza". La nuvola di acqua nebulizzata avvolgerà la fontana per tutto il prossimo mese.

Stravaganze
Chissà cosa penserebbe Giovanni Pedrazzini se passasse di fronte alla sua fontana, avvolta da una cappa di gocce sottilissime, talmente leggere da nemmeno bagnare. Un personaggio stravagante quanto questo monumento. Partito nella seconda metà dell’Ottocento per l’America, dopo anni Pedrazzini trovò fortuna nelle miniere d’argento del Messico, tornando in Ticino come un signore nel 1900. Oltre a essere stato sindaco della città, fu tra i promotori dell’urbanizzazione di Locarno, contribuendo alla realizzazione della funicolare della Madonna del Sasso, della ferrovia della Valle Maggia e della Società elettrica sopracenerina.
Acqua, nient'altro
A generare la nebbia è un cerchio di ugelli nebulizzatori "di circa 20 metri", spiega Colombo. "È un sistema semplice, anche perché ormai siamo specializzati nella produzione di nebbia. Si tratta nient'altro che di acqua pura, portata in pressione e nebulizzata attraverso gli ugelli. Per di più, l'acqua usata è in pochissima quantità: il consumo è pari a quello di una fontanella cittadina per abbeverarsi". Un sistema semplice, ma dall’impatto istantaneo, dove la nebbia può diventare metafora delle incognite a cui tutti prima o poi ci confrontiamo, sapendo che indipendentemente dal lato in cui uscirà, si tornerà a vedere il sole.