
Zara non prenderà il posto di Benetton nel cuore del “salotto buono” luganese. Viene cosi smentita la possibilità, caldeggiata poco più di una settimana fa dal comunicato diramato dal sindacato OCST, nel quale si parlava di un possibile subentro della nota firma spagnola, all’interno dello stabile di Piazza Dante Alighieri a Lugano.
Zara non è ufficialmente interessata, lo ha reso noto in esclusiva ai microfoni di Radio Fiume Ticino proprio l’OCST, che ha anche aggiunto di aver inviato una raccomandata, due giorni fa, alla ditta che gestisce il personale svizzero di Benetton intimando di pagare un’indennità di due mensilità a tutti i propri dipendenti proprio a causa del mancato rispetto delle procedura del licenziamento collettivo prevista dal codice delle obbligazioni.
E’ un aggiornamento importante, questo, che fa capo ad una vicenda sollevata proprio qualche giorno fa dallo stesso sindacato, che aveva accusato la Benetton di ignorare le proprie responsabilità sociali nel licenziare tutti i propri dipendenti a colpi di espulsioni di poche unità a scadenze mensili, in vista della chiusura definitiva dello stabile.
Altro nuovo elemento è che la Benetton, secondo fonti interne all’Ocst, si troverebbe nella condizione di dover rispettare il contratto d’affitto, della durata ancora di tre anni. Contratto d’affitto che prevede un pagamento mensile di circa 80mila franchi, alla padrona dello stabile di piazza Dante.
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