
Ridurre il limite minimo a 60 km/h quando si creano ingorghi: è una delle misure prese in considerazione dall’Ufficio federale delle strade per contrastare il problema del traffico. Ticinonews ha contattato il direttore del Dipartimento del Territorio Claudio Zali, che ha fornito la sua opinione a riguardo di questo ed altri temi della circolazione.
60 all’ora: “nessun beneficio supplementare”
Zali si è detto scettico; secondo il direttore del DT “il 60 all’ora non da nessun beneficio supplementare all’avviso dell’80 all’ora. Tantopiù che le velocità di percorrenza col traffico congestionato, per esempio tra Lugano nord e Lugano sud, non toccano né gli 80 km/h né i 60 km/h: ci vogliono 15 minuti per fare 5 chilometri”. In conclusione, secondo Zali, “il discorso lascia il tempo che trova”.
Pedaggio al S. Gottardo una misura ”iniqua”
Un’altra proposta dell’Ustra, apparsa recentemente sulla NZZ, ha fatto altrettanto discutere. Si tratta dell’istituzione di un pedaggio all’accesso della galleria del S. Gottardo. Claudio Zali afferma di ritenerla “una misura iniqua a livello di solidarietà federale: i ticinesi utilizzano il Gottardo per recarsi in Svizzera interna. Per questo trovo che non sia una cosa né proponibile né accettabile”.
I risultati della politica dei trasporti, la collaborazione con Ustra
Quali sono quindi le proposte che andrebbero adottate per risolvere il problema del traffico? “Miracoli non ne facciamo. Siamo riusciti a plafonare la crescita del traffico ai livelli del 2015, grazie all’assorbimento della domanda di mobilità crescente da parte del trasporto pubblico”. Mezzi di trasporto pubblici che sarebbero quindi una delle alternative, che dovrebbero essere proposte dallo stato ed essere “tutte valide”. In questo senso, “nelle autostrade, se si parla di ridurre la velocità a zero vuol dire che le cose non stanno andando bene, si è rimasti indietro. Bisogna adattarsi a nuove realtà, e Ustra lo sta facendo, con progetti autostradali che non fanno l’unanimità ma che il Cantone sostiene”.
Riguardo a quest’ultimo punto, il direttore del Dipartimento del Territorio tiene a specificare come i rapporti con l’Ustra siano proficui: “veniamo consultati per progetti che riguardano il Cantone, e credo che ad oggi questa sia una storia di successo”. Una di queste storie di successo è il progetto autostradale Bellinzona-Locarno: “i tempi di realizzazione sono lunghi, è chiaro, e il cittadino percepisce una situazione d’immobilità; le cose con Ustra tuttavia funzionano, i nostri progetti vengono accolti, e di questo siamo contenti”.
Prospettive future
Per quanto riguarda i progetti futuri, i lavori procedono. Il progetto di collegamento di A2 e A13 è stato approvato, e le discussioni procedono alla ricerca di varianti per ottimizzare i piani. Si procede inoltre su altri fronti, come il semisvincolo di Sigirino, “un progetto altrettanto importante per il nodo luganese. I tempi sono lunghi, ma le notizie sono buone e il rapporto è costruttivo”.
Tra i vari progetti, anche quello della rete del tram-treno di Lugano: “una lunga fase di negoziazioni delle opposizioni è andata a buon fine, dato che queste sono passate da essere 115 a 15”. Per le tempistiche è tuttavia difficile fare previsioni. Si spera che la licenza di costruzione possa arrivare entro la fine dell’anno: “anche se ancora suscettibile di ricorsi, sarebbe un passo fondamentale”. Nelle più ottimistiche previsioni il primo colpo di piccone potrebbe essere dato l’anno prossimo o nel 2024, se si supereranno le assegnazioni degli appalti senza ricorsi.
Prosegue bene anche la posa dell’asfalto fonoassorbente, che “farà dimenticare il fastidio che ha procurato il cantiere. L’ultimo che ho visto posato è quello di Claro: si nota una differenza cambiando asfalto. Credo sia un importante srevizio reso ai cittadini che migliora la qualità di vita”.
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