Ticino
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Redazione
17 anni fa

"E' una persona normalissima. E mi ha fatto una buona impressione. Potrebbe tranquillamente essere un compagno di scuola di uno dei nostri figli, insomma una persona comune". Così l'avvocato di Muralto Ignazio Maria Clemente descrive il 16enne studente ticinese arrestato settimana scorsa dalla polizia ticinese in relazione alla morte di Daniele Tamagni, il 22enne ucciso a calci la notte di carnevale di tre settimane fa a Locarno. "Lunedì scorso, il 18 febbraio, - aggiunge Ignazio Maria Clemente - abbiamo fatto una lunga chiacchierata e, come detto, il ragazzo mi ha fatto una buona impressione. Si è posto subito in una posizione di responsabilizzazione dicendomi di aver capito che è finito in carcere perché ha sbagliato. Mercoledì 20 è stato interrogato dal magistrato dei minorenni in mia presenza ed ha ammesso che era presente e che ci ha messo del suo. L'imputazione di aggressione è dovuta al fatto che ha ammmesso di aver messo le mani addosso a Damiano. I dettagli sono però tutti da ricostruire. Inoltre non conosco ancora neanche i dettagli degli interrogatori degli altri tre ragazzi".Insomma sulla dinamica dei fatti, sul ruolo avuto dal 16enne accusato per ora solo di aggressione, e sul legame con i tre giovani di origine balcanica in carcere per omicidio intenzionale, non è per ora possibile fare chiarezza assouta. Se il 16enne era presente sul luogo del pestaggio, però, è possibile che l'accusa venga estate anche per lui ad omicidio intenzionale."E’ tecnicamente possibile - commenta il suo avvocato difensore - senza però che ciò modifichi in nessun modo la sua posizione. Ed in ogni caso io contrasterò ogni tipo di aggravamento della posizione del mio cliente".joe.p.

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