Ticino
Votazioni del 28 settembre, HelvEthica Ticino si schiera
© CdT/Gabriele Putzu
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Redazione
3 giorni fa
Il partito raccomanda di respingere la Legge sull’Id-e e di dire "sì" all’abolizione del valore locativo. "Bocciate" le iniziative di PS e Lega sul tema dei premi di cassa malati.

HelvEthica Ticino prende posizione sui temi in votazione il prossimo 28 settembre. Per quanto concerne la Legge federale del 20 dicembre 2024 sul mezzo d’identificazione elettronico e altri mezzi di autenticazione elettronici (Legge sull’Id-e, LIdE), il partito fa parte del comitato referendario che ha contribuito alla raccolta delle firme per permettere al popolo di decidere sulla legge. Legge cui il Consiglio federale vorrebbe introdurre l’identità elettronica in tutta la Svizzera a partire da gennaio 2026. Venendo al decreto concernente l’imposta immobiliare cantonale sulle abitazioni secondarie, il valore locativo “è un’imposta ingiusta e ormai anacronistica”, si legge nella presa di posizione. Esso "obbliga i proprietari ad autodenunciarsi un 'reddito fittizio' per il solo fatto di abitare nella propria casa". Introdotto più di un secolo fa, "non risponde più alle esigenze attuali e penalizza soprattutto chi ha già finito di pagare il mutuo, come molti pensionati". Abolirlo "significa semplificare il sistema fiscale, eliminare un’inequità evidente e riconoscere che vivere nella propria abitazione non può essere trattato come un guadagno". Con la riforma, i Cantoni "avranno strumenti alternativi per bilanciare le entrate senza colpire chi ha investito con sacrificio nella propria abitazione". Dire "sì" all’abolizione del valore locativo "vuol dire promuovere più giustizia e più trasparenza nel nostro sistema fiscale".

"No" alle iniziative di PS e Lega

Passando al tema dei premi di cassa malati - iniziativa "Esplosione premi di cassa malati: ora basta!" del PS e iniziativa “Basta spennare il cittadino, cassa malati deducibile integralmente!” - HelvEthica Ticino sottolinea che Partito socialista e Lega dei Ticinesi tentano di aiutare le persone in difficoltà. Un tentativo "senz’altro lodevole, ma che comporterebbe delle conseguenze ancora più gravose su altre prestazioni erogate da Cantone e Comuni, oltre all’inevitabile aumento delle imposte e/o tagli delle prestazioni e dello Stato sociale". Per quanto concerne il contenimento dei costi legati alla sanità, entrambe le iniziative "non porteranno alcun beneficio poiché, di fatto, non ci sarà nessuna diminuzione dei costi della salute". Pertanto, le due proposte su cui i cittadini sono chiamati a esprimersi "non risolvono il problema". Il Cantone, già fortemente indebitato, "si ritroverà con maggiori costi a cui far fronte, i quali naturalmente aumenteranno anno dopo anno con l’impennata dei costi sanitari e che si ripercuoteranno, sempre e ancora, sul contribuente o sul paziente". In altre parole, "il no lascia le cose come sono oggi: i cittadini continuerebbero a sopportare l’andamento crescente dei premi, ma i conti del Cantone non verrebbero appesantiti da nuovi oneri fissi". Si tratta quindi "di una scelta che rinuncia a un sollievo immediato per gli assicurati, ma che tutela la stabilità delle finanze cantonali".

 

 

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