Ticino
“Violare la neutralità: un errore capitale”
Redazione
3 anni fa
Lo sostiene la Lega dei Ticinesi alla luce delle sanzioni decise dal Consiglio federale nei confronti della Russia. Il movimento di via Monte Boglia ribadisce inoltre il no all’ingresso della Svizzera nel Consiglio di sicurezza dell’ONU

Al pari dell’UDC, anche la Lega dei ticinesi condanna l’aggressione armata dell’Ucraina da parte della Russsia, ma esprime preoccupazione per il fatto che la Svizzera abbia preso posizione, adottando integralmente le sanzioni dell’UE nei confronti della Russia, violando così la sua neutralità. “La neutralità armata ha protetto la Svizzera per oltre 200 anni”, scrive la Lega in una nota. “Essa è il presupposto per i famosi “buoni uffici” elvetici nell’interesse della pace. La servile adesione alle sanzioni decise dall’UE - che ricorda da vicino la ripresa dinamica, ossia automatica, del diritto UE prevista dall’accordo quadro istituzionale - demolisce la credibilità della Confederazione come mediatrice”.

Ritirare la candidatura dal Consiglio di sicurezza dell’Onu
Per il movimento di via Monte Boglia la Svizzera deve ora, per non peggiorare ulteriormente la situazione, ritirare immediatamente “l’improvvida” candidatura al Consiglio di Sicurezza dell’Onu: “non farlo sarebbe l’ennesima dimostrazione che la maggioranza della classe politica elvetica ha ormai gettato alle ortiche, nella foga di “accodarsi”, l’essenza stessa della nazione, ed uno dei suoi beni più preziosi”, ritiene la Lega.

Maggiori risorse per l’esercito
Allo stesso tempo la Lega chiede di tornare a investire nella sicurezza del Paese, sulla scia di quanto fatto dalla Germania, che ha deciso di investire in maniera massiccia nelle forze armate. “Anche la Svizzera deve tornare a disporre di un esercito in grado di assolvere alle proprie mansioni di difesa”, sottolinea il movimento. “Oggi questo non è più il caso. La responsabilità di tale situazione, come noto, è della sinistra che, sostenuta dal cosiddetto “centro”, ha portato avanti una politica di smantellamento: sia per quel che riguarda gli effettivi, sia in campo di armamenti ed ammodernamento dei mezzi a disposizione”. Da qui anche la richiesta di ritirare l’iniziativa contro l’acquisto degli aerei da combattimento F-35.

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