
Il tema dei parcheggi è tornato prepotentemente alla ribalta, su volontà del consigliere di Stato Claudio Zali, seriamente intenzionato a ridurre il loro numero al fine di ripristinare un minimo di mobilità sulle strade ticinesi.
Le proposte sono tante, le resistenze pure. In questo dibattito si inserisce un esempio positivo, riportato oggi da La Regione, che se facesse scuola potrebbe già da solo risolvere non pochi problemi di traffico.
Si tratta delle regole in vigore presso la Farone SA di Stabio, ditta attiva nell'assemblaggio di orologi.
L'azienda occupa 370 dipendenti e nessuno di loro arriva al lavoro da solo.
"La prima domanda che faccio quando assumo nuovi dipendenti è come vengono al lavoro" ha dichiarato il direttore della Farone, Enzo Maggi. "Assumo chi condivide la mobilità aziendale. Abbiamo due bus da 54 persone ciascuno, che raccolgono nel Varesotto i lavoratori e li portano in azienda. Il servizio ci costa 100mila franchi l'anno. Chi non usa le navette aziendali deve organizzarsi per condividere l'auto: da 3 a 4 lavoratori per mezzo."
Regole che Maggi fa rispettare alla lettera. "Facciamo controlli a sorpresa" ha aggiunto. "Chi sgarra viene lasciato a casa. Ma in verità, tutti rispettano le regole."
Secondo Maggi organizzare le navette è stato un gioco da ragazzi. "È molto semplice, basta volerlo. Ma in questo Cantone ci si perde in troppo chiacchiere."
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