Ticino
Via Nassa, il lusso è ancora di moda?
Redazione
3 anni fa
La storica via luganese da anni si trova in una fase di importanti cambiamenti. Insieme al neopresidente dell’Associazione commercianti Roberto Mazzantini abbiamo fatto il punto della situazione

Via Nassa, arteria importante della città di Lugano dedicata al lusso, da tempo sta vivendo un periodo di profondo cambiamento. Con il neopresidente dell’Associazione commercianti di via Nassa Roberto Mazzantini, i colleghi di Teleticino hanno cercato di inquadrare il presente e futuro di questa via.

Il lusso è ancora centrale per via Nassa?
“La strategia è quella di incentivare il polo del lusso. Via Nassa è un unicum a livello mondiale, e non esagero. In 414m riusciamo a condensare tutte le grandi marche, con tantissime boutique dirette delle case madri. Questa è una caratteristica che vantano poche città. Siamo un unicum. Via Nassa è nata grazie alla storia di Lugano, grazie alla storia del mondo della finanza. Noi dobbiamo proseguire, perseguire questo obiettivo, alzando il livello. Dobbiamo pensare che fra 4 anni il 70% del mondo del lusso sarà in mano a quarantenni. Questo vuol dire anche cambiare strategia di comunicazione, lavorare più nel digitale, ringiovanire i nostri modi di comunicare e di interfacciarci con il pubblico. È questa la sfida più importante, più grande. È questo il nostro compito. Dobbiamo pensare che negli anni abbiamo perso il segreto bancario, con il tempo via Nassa ha cambiato il suo pubblico e noi dobbiamo andare a cercare nuovi attori, nuovi utenti, nuovi appassionati della nostra offerta, il lusso.

Il conflitto in Ucraina va avanti da più di 4 mesi, ci sono contraccolpi sulla clientela russa?
“Ci sono, ma ci sono stati anche prima quando Putin ha voluto creare la doppia imposizione fiscale ai cittadini russi residenti all’estero, particolarmente in Svizzera. Qualche anno fa tanti russi hanno lasciato il Ticino e la nostra città e così abbiamo perso una grande fascia di clientela. La guerra in Ucraina, le sanzioni imposte dalla comunità europea, ma anche la situazione in cui la Confederazione ha messo i cittadini russi ha fatto perdere altri clienti.”

Capitolo affitti, com’è la situazione?
“La Via Nassa è un unicum. In 414m abbiamo tutte le boutique più esclusive e questo porta una città importante come Lugano su un livello internazionale. Il municipio ha scelto di puntare sulle blockchain, la Confederazione ha scelto la Città per organizzare una conferenza mondiale sulla ricostruzione dell'Ucraina. Chiaramente questi sono tutti aspetti che fanno di Via Nassa un luogo d'eccellenza e quindi gli affitti non possono scendere in maniera esorbitante. Sicuramente si stanno adeguando a quelle che sono le disponibilità dei brand e del mercato, ma questo non è un posto destinato a vedere gli affitti calare nel breve.”

Durante gli eventi in città i commercianti che lavorano in Via Nassa tendono a chiudere i propri negozi, perché?
“Perché ci sono delle boutique molto esclusive che hanno bisogno di una clientela esclusiva. Tenere aperto per manifestazioni che non portano nulla significa, per i negozianti e i direttori di multinazionali, avere dei costi molto importanti, non recuperabili e che fanno fatica a giustificare alle direzioni centrali. Il nostro obiettivo è quello di andare a selezionare una serie di eventi mirati che consentono alle boutique e a tutti gli operatori del lusso presenti nella via di avere la loro clientela presente. A quel punto si potrà pensare di lavorare per restare aperti anche la domenica.

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