
“Via i nudisti dal delta della Maggia”. Non ha usato mezzi termini, nell’ultima sessione di Gran Consiglio, il deputato dei Verdi Francesco Maggi. Che ci ribadisce concetto: “Il mio intervento in Parlamento era relativo al credito per la sorveglianza ornitologica del delta della Maggia, che è una riserva di importanza nazionale sia per gli uccelli migratori, sia per gli uccelli d’acqua dolce”. Una zona - in particolare la sponda destra del delta - che però nelle calde giornate estive è ben frequentata anche da parte di gay e nudisti. “Questa zona protetta - spiega Maggi - manca attualmente di una decreto di protezione, che attendiamo da anni, e che permetterebbe di gestire meglio il conflitto tra la presenza umana e la necessità di tranquillità per la riproduzione degli uccelli”. “Uno dei grossi problemi, e da anni manca la volontà di risolverlo - aggiunge il deputato dei Verdi - è la presenza dei nudisti. E’ un ritrovo ufficiale, propagandato anche da siti internet a livello europeo. E questa presenza disturba la tranquillità degli uccelli. E quindi è in contrato con la tutela della zona. E crea inoltre un disagio per i numerosi visitatori - turisti e popolazione locale - di quest’area pregiata per lo svago”. “Noi Verdi - conclude Maggi - ribadiamo dunque la nostra proposta di accelerare i tempi per la messa in consultazione del decreto di protezione del delta della Maggia. Marco Borradori ce l’ha promessa per l’estate. Speriamo dunque che rispetti i tempi. E che si ponga finalmente fine a questa situazione”. E Bellinzona si sta muovendo. Il Dipartimento del Territorio invierà entro giugno agli enti interessati - in particolare ai comuni di Ascona e Locarno - la bozza del decreto di protezione del delta della Maggia. Dovranno poi formulare le loro osservazioni. In seguito il Dipartimento lo sottoporrà al consiglio di Stato per essere posto in vigore. E’ insomma realistico supporre che la procedura si possa terminare per la fine dell’anno. Le nuove norme saranno dunque molto verosimilmente in vigore dall’estate 2010. Resterà però il problema della loro applicazione. Difficile che i bagnanti, nudi o vestiti che siano, rinuncino a frequentare una zona attrattiva come quella del delta della Maggia. [email protected]Foto CdT Nicola Demaldi
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