
Una giungla con lacune nelle norme e troppo pochi controlli. Non usa mezzi termini l’Ordine dei veterinari del Canton Ticino sullo stato attuale del settore, chiedendo l’intervento delle autorità cantonali. Per una replica in questo senso, Ticinonews ha raggiunto Patrizia Bottinelli Cancellara, Capo dell’Ufficio di sanità cantonale, la quale ci ha spiegato che per prima cosa è importante “fare una distinzione per quanto riguarda l'autorizzazione all'esercizio dei veterinari, che – diversamente dai medici –non devono avere anche un titolo di perfezionamento oltre al diploma universitario per poter esercitare liberamente”. Una volta terminati gli studi universitari e ottenuto un diploma, i veterinari potranno quindi già ricevere un’autorizzazione a praticare la professione in qualsiasi campo. “Volontariamente possono poi specializzarsi con dei perfezionamenti post-universitari. Solo in questo caso potranno usare un titolo di specialisti in un determinato campo. Ma questo non significa che chi non è specializzato non può praticare in determinate situazioni”.
“Un problema di pubblicità, non di salute”
Per Bottinelli Cancellara è importante sottolineare che non si tratta dunque di un problema di salute pubblica o di un pericolo per la salute dell’animale. “I veterinari presenti in Ticino hanno l'autorizzazione di libero esercizio, così come dei diplomi controllati”. Il problema, prosegue la Capo Ufficio, è quindi pubblicitario. “Si parla di un uso improprio di un titolo, che può essere sanzionato, ma che non ha dei rischi per la salute dei pazienti”.
Questione strutture veterinarie
C'è poi anche il problema delle strutture: ospedali veterinari che in realtà non lo sono, ma anche mancanza di assistenti e un uso improprio di termini come 'pronto soccorso' o 'cure intense'. “Per quanto riguarda le diciture delle strutture abbiamo dei dossier aperti presso il DSS con delle valutazioni in corso fra gli uffici responsabili del settore. Ma a livello federale la regolamentazione non è molto chiara”. Dal canto suo, l’Ordine dei veterinari del Canton Ticino afferma che le ‘attuali lacune nella regolamentazione da parte dell'Ufficio di sanità’ compromettono la qualità delle cure. “La regolamentazione è prettamente federale, come la fissazione dei requisiti per poter esercitare. L’Ufficio di sanità ha il compito di vigilare, ma in modo reattivo, ovvero solo su segnalazione”. Un’allerta che va dunque ridimensionata? “Dal punto di vista sanitario sì, perché non vi è praticamente alcun pericolo per l’animale”.
Modalità comunicative da rivedere?
Per quanto riguarda, infine, le modalità comunicative via stampa, potrebbe essere un segnale di un rapporto incrinato tra Cantone e veterinari? “Il loro modo di comunicare non è stato bello. Si dovrebbe andare nella direzione di una collaborazione, il Dipartimento è infatti sempre aperto agli incontri con Ordini e Associazioni. E secondo me è quello il canale. Lavorando assieme potremmo arrivare a qualcosa di meglio”, conclude Bottinelli Cancellara.
