Ticino
Verso una società senza contanti?
Verso una società senza contanti?
Verso una società senza contanti?
Redazione
6 anni fa
Il professor Sergio Rossi sulla scelta del Festival di una Rotonda "cashless": "Alcune persone potrebbero essere scoraggiate"

La Rotonda del Festival quest’anno è diventata "cashless". Bibite e alimenti si possono pagare solo con una carta di debito, di credito o con una prepagata fornita dagli organizzatori. Una scelta che ha fatto storcere il naso a molti, ma sempre più in voga tra gli organizzatori di eventi simili. Ma per i clienti questo è un bene o un male? TeleTicino ne ha parlato con Sergio Rossi, professore di macroeconomia ed economia monetaria all’Università di Friburgo. 

"Si tratta di un vincolo imposto ai fruitori del Festival, i quali potrebbero essere scoraggiati dall'andare in Rotonda perché devono far fronte a dei costi (la carta di credito costa). Anche le transazioni in moneta straniera hanno un costo e chi viene per esempio dall'Italia rischia di dover pagare di più di quanto deve. Inoltre dover acquistare una prepagata vuol dire lasciare dei soldi che a fine Festival magari rimangono lì. Alcuni clienti potrebbero essere scoraggiati. Per piccoli importi varrebbe meglio pagare in contanti anche perché molte persone conoscono quanto possono spendere se hanno le banconote in tasca".

Piaccia o non piaccia, questo è un sintomo di una società sempre più cashless. Le svariate App e le carte senza contatto hanno sottratto spazio al contante anche per le piccole transazioni. Secondo il Tages-Anzeiger i prelievi sono diminuiti del 30%, spingendo per esempio UBS a valutare una riduzione dei bancomat. Ma come sta il contante in Svizzera?

"Per i giovani il contante ha meno importanza perché usano le App telefoniche, carte di credito, magari prepagate, con dei limiti precisi" sostiene Rossi. "Ma per chi non ha accesso a internet e che ha difficoltà con le App, o che vuole sapere quanto può spendere, il contante è ancora molto importante. E lo è ancor di più per importi alti - pensiamo alle banconote da mille franchi - perché si vuole poter disporre di questa banconota magari anche per sottrarre le imposte al fisco. Il contante non sarà destinato a sparire in Svizzera, anche perché per i mille franchi la Banca Nazionale ha già detto che resteranno".

Altrove, invece, il discorso è diverso. Guardando a nord infatti, scopriamo società che progressivamente stanno abbandonando il contante. I paesi scandinavi infatti guidano da anni il cashless society index. Addirittura uno studio prevede che la Svezia, se continuerà la tendenza attuale, smetterà di usare il contante già nel marzo 2023. "È una questione culturale ma anche di società" ritiene Rossi. "In Svezia e Danimarca in particolare c'è uno stato sociale molto forte e presente, dunque c'è meno bisogno di avere accesso al contante perché lo Stato versa loro dei sussidi e sovvenzioni. C'è anche un'evoluzione culturale in questi due Stati, cioè una maggiore coesione sociale, dunque le persone sanno di far parte di una società e possono anche disporre di soldi senza averli fisicamente perché hanno un conto in banca alimentato da sussidi versati dallo Stato".

 Maggiori dettagli nel servizio di ieri del TG di TeleTicino 

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