Bellinzona
Vernice rossa sulla porta di Branda, il caso è chiuso
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Redazione
2 giorni fa
Il Municipio di Bellinzona non intende presentare ricorso contro la decisione del giudice della Pretura penale, che ha abbandonato il procedimento perché ritenuto "formalmente nullo per vizi procedurali". I fatti risalgono a gennaio 2024, quando un ex imprenditore edile imbrattò con della vernice rossa la porta dell'ufficio del sindaco Mario Branda.

No, il Municipio di Bellinzona non intende presentare reclamo alla Corte dei reclami penali contro la decisione del Pretore. Si chiude così il caso della vernice rossa gettata a gennaio 2024 sulla porta dell'Ufficio a Palazzo Civico del sindaco Mario Branda. Lo si apprende dalla risposta dell'esecutivo all'interpellanza presentata lo scorso 13 aprile dai consiglieri comunali dell'Mps Martino Colombo e Matteo Pronzini, che rende di fatto definitiva la decisione del giudice della Pretura penale, Manuel Bergamelli, di abbandonare il procedimento perché formalmente nullo per vizi procedurali visto che la querela è stata firmata solo dal segretario comunale Philippe Bernasconi, e non dal Municipio in rappresentanza del Comune, vero proprietario dell’edificio danneggiato.

La prassi del Municipio

Ma come è possibile, hanno chiesto Colombo e Pronzini, che "a nessuno in Municipio, composto giuristi e avvocati, sia venuto in mente di verificare se la denuncia era stata presentata correttamente?" La prassi, spiega l'esecutivo, "prevede che il Municipio deleghi il compito di denunciare i danneggiamenti ai beni comunali ai funzionari responsabili della loro gestione".

Il caso

Il 26 gennaio 2024 un ex imprenditore edile del Bellinzonese gettò della vernice rossa contro la porta dell'Ufficio del sindaco Mario Branda, per poi gettare il barattolo vuoto nella pattumiera presente nella piazzetta ex Mercato, dove l'impianto di videosorveglianza della Polizia comunale lo ha colto sul fatto.