Ticino
Vendeva apparecchi spia camuffati da oggetti
Vendeva apparecchi spia camuffati da oggetti
Vendeva apparecchi spia camuffati da oggetti
Redazione
7 anni fa
Condannato in appello un ex investigatore italiano, il cui negozio era stato perquisito a seguito di una segnalazione

Tutto iniziò con una segnalazione al direttore del Dipartimento delle istitutzioni Norman Gobbi e al Ministero pubblico della Confederazione alla fine del 2013: gli inquirenti si recarono in un negozio di Manno, dove sequestrarono una quarantina di oggetti di uso comune, tra cui chiavette UBS, penne, radiosveglie, portachiavi, orologi da polso, ecc. Il problema? Quegli oggetti banali non erano ciò che sembravano, ma erano apparecchi spia, dotati di telecamere difficilmente rilevabili da un occhio poco esperto. 

Il proprietario del negozio, un ex investigatore italiano, fu quindi accusato di messa in circolazione e propaganda di apparecchi d'ascolto, di registrazione del suono e delle immagini. Reato per cui è stato giudicato colpevole alla Corte d'appello e revisione penale che, come riferisce il Corriere del Ticino, ha confermato la sentenza di primo grado, contro cui il proprietario aveva fatto ricorso. 

Maggiori dettagli nell'edizione odierna del Corriere del Ticino. 

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