
La categoria dei pendolari - comprendente sia i lavoratori che gli studenti - continua a rappresentare la quota maggiore dei transiti in ingresso in Ticino, attestandosi al 65% del totale. Le principali aree di provenienza sono la Provincia di Como (46%) e quella di Varese (41%), mentre le destinazioni prevalenti risultano essere il Mendrisiotto (47%) e il Luganese (41%). È quanto emerge dall’inchiesta sulla mobilità transfrontaliera 2024 condotta nell’autunno scorso. L’indagine, riferisce il Dipartimento del territorio, è stata realizzata presso i 21 valichi di maggior rilievo del cantone.
Alcuni dati
Il 67% dei pendolari, si legge in una nota stampa del DT, dispone inoltre di un parcheggio gratuito a destinazione; il 50% dichiara di non avere alternative all’utilizzo dell’automobile, mentre il 23% la predilige per ragioni di maggior comfort. Il grado di occupazione dei veicoli ha registrato un modesto incremento, passando da 1,21 a 1,29 rispetto all’inchiesta precedente.
Poco utilizzato il telelavoro
Rispetto all’edizione precedente del 2021, per i lavoratori pendolari sono stati ottenuti dati più approfonditi sulla percentuale di impiego e sulla possibilità di ricorrere al telelavoro. Si evidenzia, ad esempio, che oltre il 70% dei pendolari diretti in Ticino e nel Grigioni italiano è impiegato oltre il 90%, mentre soltanto il 10% di essi beneficia del telelavoro e per la maggioranza di essi (88%) tale modalità è utilizzata al massimo un giorno a settimana.