Ticino
Val di Muggio, un cantiere per futuri architetti
Redazione
2 anni fa
Quest’estate i nuclei di Monte e Morbio Superiore, già da qualche tempo oggetto di una riqualifica, saranno protagonisti di una Summer School, i cui studenti sono futuri architetti provenienti da tutto il mondo

La Valle di Muggio in questi giorni sta accogliendo studenti di architettura da tutto il mondo. Si tratta di una Summer School per studiare i piccoli nuclei discosti e proporre soluzioni per l’integrazione intergenerazionale nello spazio pubblico. I colleghi di TeleTicino si sono recati a Monte, quartiere di Castel San Pietro, per parlarne con gli architetti dello studioSer Architecture Rina Rolli e Tiziano Schürch.

Una riqualifica dei nuclei
I nuclei di Monte e Morbio Superiore da qualche tempo sono oggetto di una riqualifica dello spazio pubblico, con un occhio di riguardo alla terza età. Come capita nelle regioni discoste, spesso sono i più anziani a farsi custodi di questi piccoli centri. “Abbiamo scoperto che la popolazione anziana, se la mettiamo al centro delle indagini, spesso i risultati mostrano che sono intenti a essere più per tutta la popolazione”, ha spiegato Rolli, “quindi un aspetto più intergenerazionale”.

Una Summer School internazionale
Sull’onda dell’interesse suscitato dal progetto, gli architetti Rina Rolli e Tiziano Schürch, hanno deciso di andare più in là del loro progetto ed estendere il concetto ad altri 5 nuclei della Valle di Muggio, oggetto di una settimana di Summer School per studenti di architettura dalla Svizzera e dal resto del mondo. “Durante la settimana ci sarà un percorso a tre fasi”, ha spiegato sempre Rolli, “la prima fase è più di osservazione, di indagine, in cui si parla con la popolazione locale e si scoprono i suoi rituali e gli aneddoti che stanno dietro gli spazi pubblici”. La seconda fase sarà invece più intuitiva, dove “si trovano potenziali punti che forse non sono ancora stati portati in superfice”. La terza e ultima fase riguarderà invece l’intervento “con cui si cerca di puntualizzare la situazione in questi luoghi di ritrovo per creare dei luoghi di aggregazione”, ha concluso l’architetta.

Un’estate di interventi
Basta una panchina, un piccolo tavolino a muro o delle strutture che permettono di proiettare delle ombre su uno spazio altrimenti in pieno sole per creare uno spazio d’integrazione. In questa settimana gli studenti hanno discusso con la popolazione ed esaminato gli spazi per giungere alla realizzazione d’interventi che dureranno per tutta l’estate. “Per noi la cosa più importante è la comprensione del contesto”, ha spiegato l’architetto di studioSer Tiziano Schürch, ovvero “trasmettere agli studenti di architettura l’importanza di osservare e comprendere il contesto nei suoi dettagli. Capire, ad esempio, perché un intonaco realizzato nel 1’700 ha una qualità che spesso gli intonaci del giorno d’oggi non hanno; ma anche capire perché una fontana di un certo tipo può offrire un luogo di incontro per gli abitanti”.Interventi che verranno valutati da un gruppo di architetti affermati. Quanto ai lavori veri e propri nei due quartieri di Breggia e Castel San Pietro, la conclusione è prevista per gli inizi di autunno.

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