
Ritardi, scioperi e voli cancellati. Non sono pochi i disagi che hanno colpito l’aviazione nell’ultimo periodo, tanto che alcuni viaggiatori hanno deciso di optare per l’auto pur di non incappare in contrattempi dell’ultimo minuto e arrivare sicuri a destinazione. Ma cosa succede al mondo dell’aviazione? I colleghi di Ticinonews ne hanno parlato con Livia Spera, segretaria generale del sindacato europeo nell’ambito dei trasporti.
“Non era prevista una ripresa così veloce, ma solo tra un paio d’anni. Probabilmente la campagna vaccinale ha ridotto l’incidenza del Covid e ha fatto in modo che le persone riprendessero a viaggiare in modo più veloce”, racconta la sindacalista. “Dall’altro durante il periodo del Covid sono state licenziate numerose persone e non sono state fatte assunzioni. Questo ha portato a una mancanza cronica di lavoratori in tutti i settori del trasporto aereo”.
Criticità però esistevano già prima della pandemia, prosegue Spera. “La diffusione del modello low-cost nelle linee aeree ha messo pressione sia sulle linee aeree stesse che sul resto dei settori, per esempio l’assistenza a terra agli aerei e ai passeggeri. Si tratta di un settore che è molto fragile alle crisi e che ha problemi a mantenere i lavoratori occupati: diventa sempre meno attraente sia in termini di condizioni di lavoro sia in termini di salari e retribuzioni”.
Problemi che, se non vengono risolti nel presente, si ripresenteranno anche in futuro. Secondo Spera il modello Low Cost non è infatti più sostenibile: “Lo diciamo da anni. Non è possibile pagare un biglietto aereo meno del biglietto del treno per andare dal centro città all’aeroporto, sia da un punto di vista ambientale, che sociale ed economico”. La tendenza del low cost ha portato a un abbassamento dei prezzi e quello sui biglietti, che secondo Spera deve essere invertita perché non sana. “La priorità per ora non è un aumento del numero dei voli o un’espansione del settore, ma cambiare il settore in modo strutturale. Alla crisi attuale ci possono essere soluzioni a corto termine, come accordi per rendere il settore più attrattivo per i lavoratori. Ma se i problemi strutturali non vengono risolti ci sarà sempre un’incapacità del settore a reagire alle varie crisi che succederanno nel corso degli anni”.
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