
Sale la preoccupazione all’USI per l’aumento della diffusione del coronavirus. Per questo motivo il rettorato, nella sua seduta di lunedì, ha deciso di estendere l’obbligo di portare la mascherina anche negli spazi interni comuni dei campus a partire da oggi, giovedì 15 ottobre. Gli studenti dell’ateneo sono stati informati tramite una circolare firmata dal rettore Boas Erez. “Cominciamo di nuovo ad avere persone vicine a noi che sono entrate in contatto con il virus” si legge nel testo. “Per fortuna molti che risultano positivi al test non presentano sintomi, e le quarantene sono essenzialmente preventive e ordinate per contribuire a limitare la diffusione del virus. Ciò malgrado la preoccupazione aumenta e dobbiamo tenerne conto”.
All’USI la situazione ad oggi “non è ancora preoccupante” precisa il rettore, ma negli ultimi giorni sono stati constatati anche comportamenti diversi: “Da un lato, nonostante i numerosi richiami, le regole di distanziamento e di protezione che abbiamo emanato spesso non sono rispettate. Questo crea tensioni, sconforto e insicurezza, e quindi nuoce a un buon clima di studio e di lavoro. Dall’altro, vi sono membri della comunità che per scrupolo si sottopongono al test, anche se non presentano sintomi e se risultano positivi seguono la procedura e lo comunicano all’Ufficio del medico cantonale, che ordina le quarantene preventive sulla base delle informazioni riguardanti i contatti che raccoglie. Questo comportamento ha per esempio portato a chiudere la frequentazione in presenza di un atelier presso l’Accademia, che prosegue le sue attività online”.
L’invito è quindi quello di restare vigili ed evitare di prendere rischi inutili perché le misure introdotte sui campus “saranno inefficaci se accompagnate da comportamenti irresponsabili al di fuori”.
© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata