Ticino
Uscita dalla pandemia, il Governo risponde a Berna
Immagine CdT
Immagine CdT
Redazione
3 anni fa
Il Consiglio di Stato ha pubblicato la risposta alla consultazione sull’evoluzione a medio lungo termine della pandemia. Sui vaccini: “In autunno necessaria nuova vaccinazione”

Sono sette le pagine con l’opinione del Consiglio di Stato su come gestire il passaggio verso la fase endemica del coronavirus. Allo scadere delle tre settimane, il Governo ha risposto alla consultazione federale sull’evoluzione a medio lungo termine della pandemia e lo ha fatto non lesinando critiche al documento redatto dal Dipartimento federale dell’interno.

Scenari ipotizzati nell’autunno-inverno 2022/2023
Scenari ipotizzati nell’autunno-inverno 2022/2023

Critiche sui parametri
Le critiche sono state fatte innanzitutto sui parametri da prendere in considerazione per valutare l’introduzione di provvedimenti nazionali: il DFI cita il sovraccarico del sistema sanitario, quale sola variabile di riferimento, considerando che la storia ci ha insegnato – ha ricordato il Consiglio di Stato ticinese - che quando questa condizione si avvera è già tardi. Una premessa importante che in sostanza chiede a Berna di affinare i criteri per definire i possibili scenari con cui saremo confrontati il prossimo autunno-inverno. Scenari da cui partire per definire l’opportuna risposta dell’autorità federale e di quelle cantonali.

Livello alto di vigilanza
Il Consiglio di Stato è d’accordo nel mantenere un alto livello di vigilanza e reattività di fronte alla situazione fino alla primavera del prossimo anno. Più scettico, invece, sul condurre campagne di test mirate e ripetute di fronte a potenziali focolai, perché Omicron ha mostrato come questo agire non sia efficace a contenere i contagi. La premessa resta comunque che l’accesso ai test per sintomatici deve essere facile e adeguato.

Non solo “compito di coordinamento”
C’è poi un punto su cui il Consiglio di Stato non transige. Nelle sue proposte Berna affida esclusivamente ai cantoni il compito di garantire l’assistenza sanitaria in questa fase transitoria, che significa fra le altre cose essere pronti ad aumentare le proprie capacità ospedaliere e coprire le spese di tasca propria. Il Ticino chiede dunque che la Confederazione non si limiti a “un compito esclusivamente di coordinamento, invero piuttosto declamatorio, nel sostenere gli sforzi dei Cantoni nel prepararsi a un aumento delle capacità”. L’ultima delle proposte contestate è l’implementazione a livello cantonale di strumenti come il certificato Covid e i provvedimenti, come le chiusure di attività economiche, ad esso associate.

In autunno necessaria nuovo richiamo
Il Consiglio di Stato, infine, rimane d’accordo nel preparare una nuova campagna di vaccinazione entro l’autunno per le categorie più vulnerabili, nel dover somministrare queste vaccinazioni ancora in grandi centri, nel fornire l’accesso a terapie innovative contro la malattia e continuare la ricerca e monitorare i pazienti long-Covid. Dopo le risposte il Governo ticinese chiede che la trasmissione dei dati sia affinata e che su ospedalizzazioni e decessi venga fatta una distinzione fra “con Covid” e “per Covid”.

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata