
Negli ultimi giorni l’URC ha diviso l’opinione pubblica. Se da un lato c’era chi criticava la presenza della conferenza a Lugano, facendo leva sui disagi causati dalla chiusura del centro città, d’altra parte molti vedevano delle opportunità sia per il presente ma anche per il futuro. È il caso di Guido Sassi, titolare del Sass Café in Piazza Riforma, intervistato da Ticinonews.
“L’opportunità non è solo dell’Ucraina ma anche nostra - precisa Sassi - Tutto il mondo o perlomeno l’Europa sta parlando di Lugano. Per me è una cosa molto importante e ognuno deve fare la sua parte”.
Un biglietto da visita per le attività commerciali di Lugano
I ristoratori e i titolari di negozi nel centro città giocano dunque un ruolo attivo durante questi due giorni di conferenza. “Dobbiamo essere aperti in ogni caso ed essere ospitali cercando di fare il nostro lavoro nel miglior modo possibile - continua Sassi - non è escluso che alcune persone legate in qualche modo al congresso potranno questa sera girare per il centro città, per cui avere i negozi aperti e i ristoranti aperti sicuramente è un bel biglietto da visita”.
“Ognuno deve fare la sua parte”
La chiusura di una parte del centro città di Lugano ha anche spaesato alcuni turisti: “Abbiamo fornito molte spiegazioni ai nostri clienti e turisti che non capivano cosa stesse succedendo. Ho fatto un po’ da Cicerone fornendo le informazioni che sapevo. Se ognuno avesse fatto la propria parte senza essere troppo negativi forse sarebbe stato anche meglio, in ogni caso la parte negativa di Lugano sicuramente non farà il giro dell’Europa.”, conclude Sassi.
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